domenica 28 febbraio 2010

La lista del PDL al Comune di Faenza per Giancarlo Minardi Sindaco

logo     
lista



Il PdL chiede spiegazioni su un possibile inquinamento ambientale nella nuova zona artigianale di Riolo Terme

RIOLO Il Capo Gruppo PdL nel Consiglio Comunale di Riolo Terme, Vincenzo Valenti, chiede al Sindaco Emma Ponzi:

“Dall’indagine in corso da parte della Procura di Grosseto su un traffico illegale di rifiuti pericolosi,spacciati per speciali, grazie a laboratori di analisi compiacenti, pare sia coinvolto anche il Comune di Riolo Terme come destinatario finale.

Il tutto parte dal fatto che la società Marcegaglia agli inizi del 2008 doveva smaltire 100.000 tonnellate di terreno di risulta dai lavori per la nuova fondazione degli stabilimenti di Via Baiona a Ravenna,terreno che in base ad analisi precedentemente effettuate,sembrava avesse le caratteristiche per essere smaltito come rifiuto speciale industriale. L’Agrideco, società specializzata in trattamento di rifiuti venne incaricata per lo smaltimento.

Nel Luglio 2008 a seguito di un infortunio mortale avvenuto nell’impianto di Scarlino,i carabinieri esaminando la documentazione amministrativa dell’impresa si accorsero che c’erano diversi punti oscuri e furono fatti accertamenti più approfonditi che portarono fino a Ravenna.

Le indagini hanno evidenziato che quelle 100.000 tonnellate di “terra” si muovevano da Via Baiona corredate da documentazioni di analisi contraffatte ed invece di essere avviate nello stabilimento di Scarlino,erano dirette in vari siti della nostra Provincia.

E qui entra in scena Stepra: parte di quel terreno l’azienda lo ha infatti venduto per opere di riempimento di cantieri stradali e per grandi opere di lottizzazione. Così Stepra,che è una società consortile,di cui fanno parte anche Provincia,comuni e camera di commercio,ne ha utilizzato 35.000 tonnellate per opere nelle Bassette, a Riolo Terme ed a Bizzuno di Lugo.

Per tutto ciò il direttore generale di Stepra, Paolo Giunchi (PD), è indagato per falso ed è stato interdetto per 2 mesi dall’attività.

Tenendo presente che tutto ciò rientra in un indagine a tutto campo che vede coinvolte diverse regioni per un traffico illegale di rifiuti pericolosi pari a 1.000.000 di tonnellate e che ha portato a 61 indagati,23 arresti ed è tutt’ora in corso, viene lecito porsi delle domande.

Se per anni 800 camion con “documenti contraffatti” hanno trasportato merce pericolosa nelle discariche del nord Italia,dove sono finiti questi rifiuti? Quali enti ci possono dare garanzie, se anche dei tecnici dell’ARPA sono stati arrestati per falso?  La zona artigianale di Riolo Terme è contaminata?

Che cosa intende fare il Sindaco di fronte a questo allarmante dubbio,perché,  se così è,  si tratta di un danno gravissimo per i privati che hanno acquistato i lotti ed anche un grave danno ambientale per il nostro territorio.”

Giovedì 4 Marzo l’Unione dei Comuni discute il Bilancio 2010 e altri punti molto importanti

Immagine

Programma triennale dei lavori pubblici

Relazione previsionale e programmatica

Programma incarichi individuali

Concessione contributi in conto capitale

Convenzione con Consorzio per strade rurali

Mutui agevolati prima casa

Mutui agevolati risanamento edilizio centro storico

Mutui agevolati risanamento edilizio zone rurali

ponzi-emma01

venerdì 26 febbraio 2010

Un inverno davvero difficile: questa volta il Sindaco Iseppi ha ragione a chiedere una mano. La Regione utilizzi i propri fondi di emergenza magari opportunamente integrati dal Governo

 pict004

DSCN0441

DSCN0440

DSCN0434

Una strada che ci riguarda molto da vicino. Una grande opera per l’Italia. Una ennesima dimostrazione della volontà realizzatrice del Governo

401px-E55_route_svg Il Presidente dell’Anas Pietro Ciucci è intervenuto al Convegno - promosso dalla Cassa di Risparmio di Cesena con il patrocinio del Comune - di presentazione del progetto dell’autostrada Orte-Mestre. “Si tratta di una opera - ha ricordato Ciucci - che ha valenza assolutamente strategica nel Piano infrastrutturale sia italiano che europeo, poiché consentirà non solo di collegare vaste aree del centro e del sud tirrenico con il Nord-Est del paese, ma anche di interconnettersi con il corridoio transeuropeo n. 5 Lisbona-Kiev”. L’opera - che attraverserà cinque Regioni (Lazio; Umbria; Toscana; Emilia Romagna; e Veneto) e 11 province e 48 comuni - interesserà l’itinerario indicato come E45-E55 e prevede la realizzazione di una infrastruttura di tipo autostradale tra Orte, con lo svincolo di interconnessione con l’A1, e l’area a sud–ovest di Venezia, con lo svincolo di interconnessione con l’A4 ed il Passante autostradale di Mestre.
pict003“La semplice rappresentazione geografica di questa opera - ha spiegato il presidente Ciucci - rende comprensibile quanto sia alto il livello di interconnessione territoriale che e' chiamato a gestire, ma rende anche l'idea della complessità e dell’articolata serie di procedure, autorizzazioni, concessioni che questo progetto deve affrontare. Questa complessità è anche una delle ragioni che stanno condizionando il timing del progetto, che lo scorso 22 giugno 2009 ha visto riattivare la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e localizzazione urbanistica, che è attualmente in corso e che prevediamo possa concludersi il prossimo mese di giugno”. La nuova autostrada avrà una lunghezza complessiva di oltre 396 km. I ponti e viadotti si svilupperanno per 139 km, le gallerie naturali per 51 km e le gallerie artificiali per 13 km. Saranno realizzati 20 cavalcavia, 226 sottovia, 83 svincoli, 2 barriere di esazione e 15 aree di servizio. Per l’esazione del pedaggio sarà adottato un sistema Multi Lane Free Flow (MLFF) ovvero a flusso libero. È prevista l’installazione di 170 portali che, attraverso un sofisticato sistema di telecamere, consentiranno di effettuare tutte le funzioni di rilevamento, registrazione e classificazione del veicolo determinando il pedaggio. Il pagamento potrà avvenire attraverso il sistema Telepass attualmente in uso sulla rete autostradale italiana, attraverso carte prepagate, attraverso internet e anche attraverso il telefono cellulare. Il sistema adottato consentirà una minore occupazione del suolo, evitando code ai caselli e garantendo così un flusso del traffico più scorrevole e minore inquinamento. La durata della concessione sarà di 49 anni (di cui 9 anni per la costruzione). La gran parte dell’investimento, stimato in circa 9,5 miliardi di euro, sarà realizzato facendo ricorso a capitali privati con un contributo pubblico di 1.428,2 milioni di euro.
Il cronoprogramma di realizzazione dell’opera (a partire dalla piena efficacia della convenzione) prevede per la progettazione definitiva ed esecutiva e gli espropri: 2 anni; per la realizzazione delle nuove opere: 7 anni (dal 3° al 9° anno); per il completamento della E45: 6 anni (dal 15° al 20° anno). “La Orte-Mestre costituisce forse il progetto infrastrutturale più importante in Italia dai tempi dell’Autosole, per il suo valore trasportistico e anche per il suo valore economico. È quindi dovere di noi tutti impegnarci per realizzare questo grande progetto, superando egoismi e localismi e facendo “squadra” per accelerare le ulteriori tappe necessarie. Il dibattito sul tracciato, che dura ormai da quasi 10 anni, deve necessariamente terminare. È ora di arrivare all’operatività, con la gara per il concessionario e poi la redazione del progetto definitivo ed esecutivo e l’apertura dei cantieri. Credo che oramai, dopo tanto tempo, tutti noi siamo convinti della bonta' del progetto e che siamo vicini al traguardo”

Forse non interesserà molti, ma è comunque utile sapere che le spese per il trasporto scolastico possono essere detratte nella dichiarazione dei redditi

SCUOLABUS-1
Immagine

mercoledì 24 febbraio 2010

Minardi, per l’Omsa fatti non parole. Il Consiglio Comunale approva un OdG all’unanimità

giancarlo_minardi Gian Carlo Minardi, candidato sindaco di Faenza, è intervenuto nella sala delle Associazioni di Palazzo Laderchi insieme alla candidata alla presidenza della Regione Emilia Romagna, Anna Maria Bernini, sostenuta da Pdl e Lega. Nell’occasione Minardi, intervistato da alcune emittenti locali, ha rilasciato alcune dichiarazioni sull’attuale situazione dell’Omsa. “Fin dal primo giorno in cui ho ufficializzato la mia candidatura – ha detto - mi sono impegnato concretamente a cercare una soluzione positiva per il mantenimento dell’Omsa a Faenza pur con la consapevolezza che ci troviamo di fronte a una situazione di difficoltà dovuta anche ai ritardi di intervento”.
“Da imprenditore – ha aggiunto - ritengo che la soluzione non possa che passare da un concreto piano di riorganizzazione industriale. Una delle problematiche emerse dal Tavolo delle trattative è l’elevato costo per l’energia elettrica, una delle varianti più cospicue del costo del lavoro. Per questo, attraverso l’onorevole Gianluca Pini sono stati attivati tutti i contatti necessari per essere pronti davanti a un’evoluzione positiva della trattativa che si svolgerà nei prossimi giorni tra il ministro Scajola e la proprietà. In un incontro avvenuto con i gestori dell’energia è scaturito il primo contributo tangibile con l’impegno concreto da parte dell’azienda di dimezzare i costi dell’energia per lo stabilimento Faentino, elemento determinante e prioritario per la riorganizzazione di un piano industriale sia che venga portato avanti dall’attuale proprietà sia con il coinvolgimento di nuovi imprenditori”.

L’Ordine del Giorno sull’Omsa approvato all’unanimità nel Consiglio Comunale di Casola Valsenio il 23 Febbraio 2009

02 Odg Omsa

Analisi politica attraverso la stampa di oggi: Ora si scopre che Emma è radicale

482f37f8cfc4c_normal Il Riformista (Peppino Caldarola) - Ditemi voi se si può fare una campagna elettorale così.Ieri Emma Bonino ha replicato a quei dirigenti del Pd che hanno messo in discussione la sua scelta di proclamare il suo sciopero della fame e della sete per ottenere un diverso sistema di raccolta delle firme per la presentazione delle liste e una presenza televisiva maggiore per i radicali. La Bonino ha detto al Pd: “Invece di criticarmi, fate qualcosa”. E’ scattata così la trappola per il Pd. Formalmente gli obiettivi della Bonino sono il governo e il Parlamento. Sostanzialmente ha aperto un fronte con il partito che l’ha voluta come candidata presidente della Regione Lazio. Molti dirigenti piddini hanno introiettato il senso di colpa e già si stanno sbracciando per dare ragione alla leader radicale. Non capiscono di essere loro nel mirino del fuoco amico. A mano a mano che i giorni passeranno l’obiettivo polemico dei radicali diventerà il centrosinistra che fa poco per vincere i radicali. Che dovrebbe fare la coalizione? Dovrebbe battersi per ottenere l’esenzione del Partito radicale dalla raccolta delle firme, dedicando a questo tema tutte le energie e rinunciando, quindi, alla campagna elettorale. Fin qui passi. Ma sull’altro tema, quello dell’informazione, che cosa si aspettano Bonino e gli altri? Che il Pd apra uno scontro generalizzato con tutto il sistema di informazione per ottenere più visibilità per i radicali? Insisto, è una trappola. Forse l’obbiettivo è solo quello di avere più posto per i radicali nel listino.

Corriere della Sera (Pierluigi Battista) - Che Emma Bonino non potesse trasformarsi in una figura di mediazione, scialba e scolorita, i dirigenti del Pd avrebbero dovuto saperlo da tempo. O almeno da quando ne hanno accettato, obtorto collo, la candidatura per la Regione Lazio. Lamentarsi perché Emma Bonino è Emma Bonino è tardivo e controproducente. Dare addirittura voce a rancori anti-radicali, malumori e pentimenti sarebbe invece un puro gesto di autolesionismo politico. La sindrome autolesionista, del resto, non è una novità in casa democratica. Ma diventerebbe una malattia incurabile se, a trenta giorni dal voto regionale, si scatenasse una guerriglia sorda contro il candidato di una coalizione da cui non si può pretendere la sconfessione della propria identità radicale, della propria storia radicale: dello stile radicale. E allora perché nel Pd laziale serpeggia in questi giorni un immobilismo, una prolungata e perciò sospetta esitazione, una riluttanza a gettarsi con tutte le proprie energie in campagna elettorale? Perché l’Unità accusa la Bonino, adoperando termini volutamente offensivi, di aver addirittura «disertato» la vetrina dei candidati del centrosinistra? Perché Rosy Bindi sceglie di trasmettere l’impressione di una sua invincibile (ma non solitaria) svogliatezza nei confronti del candidato del Lazio, colpevole in fondo con lo sciopero della fame di non voler troncare il suo legame con le battaglie che da sempre caratterizzano la pattuglia radicale? Forse perché temono (o cominciano a temere, appunto, tardivamente) un contraccolpo sull’elettorato cattolico? Ma l’abbandono di Paola Binetti, e prima ancora quello dei cattolici che hanno lasciato il Pd per la nuova formazione di Rutelli o persino per l'Udc, è qualcosa di più e di diverso dall'effetto di spavento per un eventuale eccesso laicista nel voto laziale. Tanto è vero che, negli stessi giorni, si è registrato l'approdo di Giulia Rodano, erede di una famiglia politica che ha rappresentato il cuore e il cervello del cattocomunismo italiano, nel porto oltranzista dell'Italia dei Valori. Un'uscita dal Pd, ma dalla parte opposta. Difficile attribuirne la responsabilità all'opzione democratica per la Bonino. Arduo proiettare una difficoltà interna su una figura vissuta come un'aliena, come se la crisi drammatica di Red Tv fosse, anche questa, colpa della Bonino. E’ come se nel Pd circolasse un insano sentimento di umiliazione subita dal modo di fare di una candidata che il partito ha dovuto accettare senza condizioni. E senza trattare con lei sulle alleanze nazionali, come in Lombardia, dove i radicali e la stessa Bonino sono concorrenti del candidato di centrosinistra Penati. Il pasticcio radicale sul regolamento Rai per la par condicio, con la Bonino pubblicamente schierata con il deputato Beltrandi su una norma sciagurata nel campo dell'informazione televisiva, ha inasprito i rapporti, dando la sensazione che l’incontro tra radicali e democratici fosse più un matrimonio di interessi che una scelta convinta di unione duratura. Ora addirittura le recriminazioni, le rimostranze, le accuse. Che accentuano la percezione di una scarsa convinzione. […]

L’Unità (siglato S.C.) - Emma Bonino prosegue lo sciopero della fame e della sete […]. L’ala cattolica della maggioranza (con Rosy Bindi in testa) mordono il freno ma il loro malumore per la mossa della candidata laziale viene comunque fuori. […] Nel Pd voci critiche si sentono in area democratica (Giovanna Melandri e Paolo Gentiloni discutono del caso animatamente nel transatlantico della Camera) e anche Rosy Bindi giudica poco leale il comportamento della leader radicale, che così appare più interessata al destino delle liste Bonino-Pannella che a quello della Regione Lazio […]. A complicare le cose c’è anche la questione-listino, ovvero la lista di 14 consiglieri che si aggiudicano automaticamente un seggio in caso di vittoria. I radicali vorrebbero riservarne la metà a personalità della società civile, lasciando al resto della coalizione l’altra metà. Ipotesi che non piace al Pd. […] Polverini e Bonino sono 40 a 39. Bersani […] teme che l’iniziativa della Bonino non aiuti.

L’assessore Ricciardelli risponde alla nostra interrogazione sugli acquedotti

ACQUEDOTTI CASOLA pict004

pict002

 

 

 

 

Questo il testo della nostra interrogazione del 29 dicembre 2009: “Abbiamo condutture in amianto nell’acquedotto"?

domenica 21 febbraio 2010

Nuovi servizi online per la scuola

pict002 Da oggi i genitori che si registrano al sito “SCUOLA MIA" possono ricevere varie informazioni sulla vita scolastica dei propri figli.

I servizi già attivi, per tutte le scuole e le famiglie che si registreranno, sono:
- avviso ai genitori sulle assenze e sui ritardi degli alunni (sia giornaliere, via sms, sia periodiche);
- visualizzazione della pagella in formato elettronico;
- prenotazione colloqui con i docenti;
- comunicazioni della scuola alle famiglie attraverso vari canali (posta elettronica, sms, web, ecc.);
- rilascio di certificati scolastici in formato elettronico.

Altri servizi verranno inoltre attivati nel corso dell’anno scolastico.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione tra il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione e il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.

Il Bilancio del Comune di Casola Valsenio: materiali per leggere e capire

3907015
Gli atti di programmazione e di Governo
Relazione della Giunta
Relazione Previsionale e Programmatica 2010-2012
Piano degli investimenti e delle opere 2010-2012

Il Dettaglio dell’Entrata
L’entrata del 2010
L’entrata 2010-2012

Il Dettaglio della Spesa
La spesa del 2010
La spesa del 2010-2012 per programma
La spesa del 2010-2012 per intervento

Come leggere il Bilancio
Guida al Bilancio

giovedì 18 febbraio 2010

Il Vescovo Stagni di Faenza invita i cattolici a non mescolare il piano religioso e il piano politico. Una saggia e lungimirante lezione che potrebbe tornare utile a molti, non solo a Faenza

"Mi rivolgo anzitutto ai cattolici faentini che nelle prossime settimane saranno chiamati al voto per la scelta del sindaco - scrive nel messaggio Monsignor Stagni - Già in data 29 ottobre ho avuto modo di rivolgere a tutti un richiamo, che confermo con la presente. Ritengo tuttavia che per il bene di tutti sia mio dovere riflettere ancora sulla situazione che si è determinata dalla presenza di diversi candidati di formazione e ispirazione cattolica. Questo ovviamente è un fatto positivo, che rivela l'attenzione che nel mondo cattolico viene data all'impegno per la cosa pubblica".
Quando ci si trova di fronte a scelte nelle cose di questo mondo, dove i cristiani agiscono come lievito, non si devono dimenticare i valori assoluti che non possono essere sacrificati di fronte a valori relativi. Nel nostro caso le elezioni amministrative sono importanti, ma la comunione ecclesiale nelle nostre comunità non ne deve soffrire né si deve rischiare di comprometterla. Si deve poi evitare la criminalizzazione dell'avversario, come pure coinvolgere la fede religiosa né a favore, né contro.

I cattolici devono fare politica rispettando la distinzione dei piani nel loro impegno politico e religioso, per cui non si deve mai strumentalizzare una eventuale qualificata posizione ecclesiale a fini politici. Alla luce di questo non si devono pertanto coinvolgere le strutture e le sale delle parrocchie e delle associazioni, gli elenchi degli indirizzi, le sedi delle aggregazioni ecclesiali, la chiesa e il sagrato a fini di propaganda elettorale. In caso di dubbio, è meglio astenersi.
I presbiteri, i religiosi e le religiose devono rimanere estranei all'agone politico.
Per orientarsi nelle scelte si devono usare i metodi della politica, valutare i contenuti dei programmi dei partiti e gli orientamenti dei candidati soprattutto negli aspetti antropologici (vita, persona, famiglia ecc.) e sociali (libertà, lavoro, solidarietà, sussidiarietà ecc.) e tenere conto del bene comune, secondo l'insegnamento costante della dottrina sociale della Chiesa.
Mentre si ricorda che il dovere del voto non può essere tralasciato senza grave motivo, per cui si invitano tutti gli elettori a compiere il loro dovere, si ricorda pure l'importanza delle elezioni regionali, in ordine alle quali si devono applicare gli stessi principi sopra ricordati.

mercoledì 17 febbraio 2010

Per Obama il nucleare è verde. Il PD ancora una volta perde un punto di riferimento dimostrando di avere più interesse per il proprio tornaconto elettorale che per l’Italia

20100202_dalai "Il nucleare rimane la maggiore fonte energetica che non produce emissioni inquinanti. Per cui per raggiungere i nostri crescenti bisogni energetici e prevenire le peggiori conseguenze del cambiamento climatico dobbiamo aumentare il ricorso all'atomo".

La green economy di Barack Obama punta su nuove centrali nucleari e, naturalmente, sinistra e ambientalisti insorgono.

Gridano al tradimento, in rete e sui giornali, gli ambientalisti: proprio lui, il presidente che ha cacciato i petrolieri dalla Casa Bianca dopo l'era Bush, si piega alle lobbies del nucleare, ignora l'allarme sui rischi per la salute, dimentica i disastri delle centrali americane ormai obsolete e troppo care da smantellare.

"Su un tema come l'energia, che condiziona la nostra economia, la nostra sicurezza e il futuro del nostro paese - taglia corto Obama - basta con lo stesso vecchio dibattito di sempre tra destra e sinistra, tra ambientalisti e imprenditori". E poi, ancora più duro: "So che ci sono delle opinioni differenti, ma non possiamo permetterci di non fare passi avanti".

Circondato dagli operai di una centrale elettrica del Maryland, il presidente degli Stati Uniti, è chiarissimo. Il suo piano creerà 700mila posti di lavoro e ridurrà la dipendenza Usa dal petrolio straniero. Ma a spingere a favore dell'atomo non ci sono solo esigenze economiche. L'opzione nucleare è anche la soluzione migliore per prevenire il cambiamento climatico. Il nucleare - scandisce - rimane la maggiore fonte d'energia che non produce emissioni inquinanti.

Una centrale atomica - aggiunge - a parità di energia prodotta, in un anno, è capace di ridurre l'inquinamento che viene da 16 milioni di tonnellate di carbone. Praticamente è come togliere dalla strada 3,5 milioni di macchine.

martedì 16 febbraio 2010

Il Consiglio Comunale è convocato per Martedì 23 Febbraio – Sarà presentato il Bilancio 2010

pict001
Il Materiale consegnato ai consiglieri:
Punto 5 Presentazione del Bilancio 2010
Punto 6 approvazione PSC
Punto 8 trasferimento alloggi Erp
Punto 9 piano di sviluppo aziendale Roncasaglia
Punto 10 assistenza zooiatrica
Punto 11 convenzione con Senio Energia
Punto 12 gara polizze assicurative
Punto 13 convenzione per “estate in collina”
Punto 14 convenzione con provincia per Giardino

A distruggere si fa presto. Se lo ricordi anche la sinistra

Bertolaso e’ il capo della Protezione civile.
Si e’ trovato a dovere fronteggiare in poco piu di un anno e mezzo ben tre emergenze: rifiuti a Napoli, il G8 dell’Aquila, il terremoto dell’Aquila.
Bertolaso ha fatto, in emergenza, un lavoro straordinario.
Se in emergenza si son scavalcate alcune norme, aspettiamo che sia la magistratura a fare chiarezza prima di lanciare sentenze improprie.
Stiamo attenti prima di distruggere una immagine importante come quella della nostra Protezione civile che e’ fra le migliori al mondo

Anche il Comune deve attenersi alla sola comunicazione istituzionale durante le elezioni

lunedì 15 febbraio 2010

Romano Visani ci ha lasciati. Tutti noi lo piangiamo circondando la sua famiglia con il nostro abbraccio e con il nostro ricordo

Della morte
Allora Almitra parlò dicendo: Ora vorremmo chiederti della Morte.

E lui disse:
Voi vorreste conoscere il segreto della morte,
ma come potrete scoprirlo se non cercandolo nel cuore della vita?
Il gufo, i cui occhi notturni sono ciechi al giorno, non può svelare il mistero della luce.
Se davvero volete conoscere lo spirito della morte, spalancate il vostro cuore al corpo della vita.
poiché la vita e la morte sono una cosa sola, come una sola cosa sono il fiume e il mare.

Nella profondità dei vostri desideri e speranze, sta la vostra muta conoscenza di ciò che è oltre la vita;
e come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera.
Confidate nei sogni, poiché in essi si cela la porta dell'eternità.
La vostra paura della morte non è che il tremito del pastore davanti al re che posa la mano su di lui in segno di onore.
In questo suo fremere, il pastore non è forse pieno di gioia poiché porterà l'impronta regale?
E tuttavia non è forse maggiormente assillato dal suo tremito?
Che cos'è morire, se non stare nudi nel vento e disciogliersi al sole?
E che cos'è emettere l'estremo respiro se non liberarlo dal suo incessante fluire, così che possa risorgere e spaziare libero alla ricerca di Dio?
Solo se berrete al fiume del silenzio, potrete davvero cantare.
E quando avrete raggiunto la vetta del monte, allora incomincerete a salire.
E quando la terra esigerà il vostro corpo, allora danzerete realmente.

Kahlil Gibran

sabato 13 febbraio 2010

E’ on line un ottimo sito web della Regione Emilia Romagna sui sentieri e sull’escursionismo. Merita veramente di essere visto

pict001 On line la nuova versione di SentieriWeb, il sito dedicato alla rete escursionistica regionale
Camminate e itinerari a misura di turisti, escursionisti o appassionati per scoprire i sentieri dell´Emilia-Romagna.
Sono quelli che si possono trovare sulla nuova versione di Sentieri Web, il sito interattivo dedicato alla rete escursionistica regionale con informazioni su sentieri, rifugi e la possibilità di visualizzare la cartografia costruendo percorsi personalizzati.
Sul sito, che copre l´intero territorio regionale, gli amanti delle camminate potranno scoprire percorsi, consultare gli itinerari disponibili o costruirne di personalizzati, semplicemente inserendo il nome della località di partenza e di arrivo.
Completamente accessibile nel rispetto delle più aggiornate normative, si può navigare anche tramite tastiera e, oltre agli itinerari, fornisce tutte le indicazioni utili per compiere il percorso: dalla presenza di strutture e rifugi con informazioni sui recapiti e periodi di apertura alla vicinanza a fermate di servizio di trasporto pubblico.
Non manca poi l´opportunità di stampare estratti di mappa e consultare banche dati. Altre novità, oltre alla grafica ed una interazione utente completamente ridisegnata, sono la visualizzazione di immagini da satellite a colori di grande dettaglio e una versione in inglese.
Non sono cambiate le funzioni di ricerca percorso per località e per numero/nome e la costruzione degli itinerari ma sono stati resi più veloci e fluidi gli spostamenti e la navigazione della mappa. Per le interazione sulla mappa - zoom e spostamento - è stata inserita una barra di navigazione.
Inoltre, i dati escursionistici si possono visualizzare sia sulla mappa tradizionale sia con immagini da satellite aggiornate al 2008 su tutta la Regione Emilia-Romagna.
Più semplice anche la visualizzazione delle foto della rete dei sentieri perché basta un clic sull´icona. Il nuovo Sentieriweb prende le mosse dai principi ispiratori di Google, ma permette anche la massima flessibilità ed il massimo controllo sui dati al fine di favorire la fruizione dell’informazione geografica ufficiale della Regione. Dal punto di vista tecnico chiunque abbia un browser connesso alla rete può accedere alle informazioni senza ulteriori installazioni.

giovedì 11 febbraio 2010

Verso le elezioni regionali in Emilia Romagna

Sondaggio Politico-Elettorale
PUBBLICATO IL 05/02/2010 SU IL CLANDESTINO

Autore: CRESPI RICERCHE
Committente/ Acquirente: Il Clandestino
Criteri seguiti per la formazione del campione: Sondaggio telefonico a livello regionale
Metodo di raccolta delle informazioni: Interviste telefoniche condotte con metodologia C.A.T.I.
Numero delle persone interpellate e universo di riferimento: 800 interviste
Data in cui è stato realizzato il sondaggio: Tra il 01/02/2010 ed il 03/02/2010


QUESTIONARIO
QUESITO n.1
Domanda : Se ieri si fossero tenute le elezioni per eleggere il Presidente della Regione Emilia Romagna, Lei per quale tra i seguenti candidati avrebbe votato? . . .
Risposta: Vasco Errani 58%; Anna Maria Bernini 42%; Indecisi 26,6%
QUESITO n.2
Domanda :  E per quale partito? . ..
Risposta: PDL 26%; Lega Nord 13%; La Destra 0,5%; Partito democratico 39,5%; IDV 6,3%; PRC+PDCI 3,5%; Sinistra Ecologia e Libertà 2%; Lista Pannella Bonino 2%; Verdi 1%; Partito Socialista 0,5%; UDC 4,5%; Alleanza per l'Italia 0,2%; Altri 1%; Indecisi 29,4%

Precedenti risultati del 2005
pict001

Le nuove tariffe dei servizi a domanda con decorrenza 1 Gennaio 2010. Concordiamo sulla misura ridotta dell’incremento pari all’inflazione dello 0,80% maturata nel 2009

Immagine1

Ho ricevuto una nota dal Sindaco Iseppi sulla corretta interpretazione da darsi ai rilievi della Corte dei Conti sul Bilancio del Comune di Casola nel 2009. I rilievi in effetti riguardano solo 4 punti e non l’intero allegato alla delibera della Corte in 21 punti. Ho eliminato il post precedente e me ne scuso

Giorgionepict001

martedì 9 febbraio 2010

Gli ultimi comunisti. Ormai il popolo italiano conosce bene questi poveri residui della storia, drogati di ideologia e sempre alla ricerca di giustificazioni per i loro orrori. Così fecero anche sulla condanna di Pol Poth e dei suoi Kmer rossi vittime degli odiati americani

Il gruppo Prc-Pdci della Provincia di Bologna ha deciso di non partecipare alla seduta solenne del consiglio promossa in occasione del Giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe. "La motivazione - spiega il capogruppo Giovanni Venturi - e' legata all'impostazione che i gruppi Consiliari Pd, Idv, Pdl, Lega Nord e Udc hanno voluto dare a tale seduta". "Verranno svolte letture di brani che trattano solo il periodo che va dal 1944 al 1947" chiarisce Venturi, sottolineando che "cosi' facendo si evita di trattare dei fatti accaduti dal 1941-1943, dove l'esercito italiano si e' contraddistinto in azioni tragiche verso i civili jugoslavi, assieme all'esercito nazista".


...

E' tempo di elezioni. Naturalmente attaccano il PDL con l'unica arma di cui si dispongono: la calunnia

E' ormai di tutta evidenza che un nucleo di forze in grado di influire nelle cose giudiziarie e nel mondo dei media non ha abbandonato l'obiettivo di avvelenare la prossima campagna elettorale. Hanno provato con Spatuzza, con la grottesca tesi del Berlusconi artefice degli attentati e delle bombe di mafia: ma la cosa e' stata liquidata dall'opinione pubblica come meritava, e cioe' come un'infamia, come un'indecenza da cestinare. E allora riprovano con Ciancimino, inventando una fiction malamente sceneggiata sulle origini di Forza Italia. Gli italiani liquideranno anche questa vergogna

lunedì 8 febbraio 2010

Il Comune cominci a spiegare agli immigrati, con gentilezza e comprensione ma con fermezza, che il pronto soccorso serve solo per le emergenze

Il reparto pediatrico dell'Ospedale di Faenza al centro di alcune interpellanze del consigliere della Lega Nord Tiziana Bagnolini

Tiziana Bagnolini, Capogruppo in Consiglio Comunale a Faenza per la Lega Nord Romagna pressa il Sindaco Casadio con una nuova interpellanza sul reparto di pediatria dell'ospedale di Faenza

"Non risponde il Sindaco di Faenza all'interpellanza in merito alla richiesta di chiarimenti "se nella realizzazione del Piano Attuativo Locale per il triennio 2009-2011 siano state rispettate le indicazioni precise che la città di Faenza (col supporto di circa 15.000 firme) ed il Consiglio Comunale hanno chiaramente fornito col voto unanime a favore del mantenimento delle funzioni di degenza ordinaria nel reparto di pediatria di Faenza".
Il Sindaco pur presente nell'aula del Consiglio Comunale rimanda a risposta scritta e prende tempo (fino a due mesi), intanto termina il suo mandato e l'ospedale di Faenza subirà definitivamente un altro taglio, questa volta a spese dei bambini e delle famiglie che dovranno gestire anche il disagio e l'onere dei trasferimenti a Ravenna in caso di ricovero.
In compenso risponde il direttore generale dell'AUSL di Ravenna a mezzo stampa: "abbiamo eseguito la riorganizzazione come previsto". Peccato che la degenza ordinaria in pediatria come deliberato all'unanimità dal consiglio comunale di Faenza nell'ordine del giorno approvato nella seduta consiliare del 17/03/2006, impegnandosi "ad approvare un'organizzazione della pediatria... che preveda anche la permanenza di un'adeguata degenza ordinaria negli ospedali di Faenza e Lugo" non sia stata contemplata.
Dunque il Sindaco non ha sostenuto la precisa richiesta del consiglio comunale, oppure il parere dei Sindaci in Conferenza Socio Sanitaria provinciale non conta nulla e la città e il consiglio comunale devono subire la volontà del direttore generale dell'AUSL che con arroganza definisce il reparto di pediatria gestito con "inappropriatezza" cercando anche di svalutare la professionalità e la competenza degli operatori.
Riferisce che per Faenza si sostengono "costi più rilevanti" e per questo applica una riorganizzazione basata sui numeri e non sulle reali esigenze del territorio .
Scelte imposte che negli anni si sono tradotte grazie alle conseguenze dell'atteggiamento relativista dell'Amministrazione Faentina in una perdita di servizi ed impoverimento del nostro ospedale"

Il nodo ferroviario di Castelbolognese diventa il più importante sulla rotta adriatica come porta di accesso al nodo bolognese

Scatta il piano di interventi di potenziamento tecnologico e infrastrutturale nella stazione di Castel Bolognese. Lo ha annunciato Ferrovie dello Stato ricordando che, per garantire lo svolgimento dei lavori, nelle notti comprese fra lunedì 8 e venerdì 12 e fra lunedì 15 e venerdì 19 febbraio, il treno R 6461 Bologna (00.30) terminerà la corsa a Imola, da dove partirà un servizio di bus sostitutivo per Faenza.

I lavori, che rientrano fra quelli previsti dal nuovo Piano regolatore della stazione, sono propedeutici al rinnovo dell'attuale Apparato Centrale Elettrico a Itinerari (Acei). Il sistema, che garantisce la sicurezza della circolazione all'interno della stazione, verrà infatti integrato con quello che regola e supervisiona il traffico del nodo di Bologna, collocato nella nuova 'torre di controllo' della stazione di Bologna Centrale. Saranno inoltre realizzate modifiche infrastrutturali per consentire una maggiore flessibilità nell'utilizzo dei binari, con vantaggi in termini di regolarità e qualità del servizio.

Nella stazione di Castelbolognese, dopo la ristrutturazione del fabbricato viaggiatori e dei servizi igienici (agosto 2009), si sono conclusii anche i lavori per il prolungamento del sottopasso che è stato collegato al marciapiede del binario 4. Inoltre, il marciapiede è stato adeguato agli standard del Servizio Ferroviario Metropolitano (lunghezza 250 metri e altezza 55 centimetri), per facilitare l'entrata e l'uscita dei viaggiatori dai treni. Prevista anche l'installazione di piattaforme elevatrici. Il potenziamento tecnologico e infrastrutturale permetterà alla stazione di Castelbolognese, in un prossimo futuro, di rivestire il ruolo di porta di accesso al nodo di Bologna per i collegamenti della linea Adriatica.

domenica 7 febbraio 2010

Una maxi provincia per la Romagna. Balzani, sindaco di Forlì, apre al referendum

balzani01 Emilia-Romagna: sostituire quel trattino con un semplice virgola (che le renderà definitivamente autonome). Sta tutto in un gioco di segni il nodo della battaglia per la regione Romagna, un anelito d’indipendenza che sotto il Sillaro riemerge come un fiume carsico intrecciandosi con la polemica politica contingente. Ora la battaglia autonomistica - da un ventennio patrimonio dal Mar di Stefano Servadei - è stata impugnata dai partiti di centrodestra che hanno sferrato un’offensiva presentando in tutti i consigli comunali ordini del giorno a sostegno del referendum per l’indipendenza da Bologna.

Il Pd, come già lo fu il Pci, è tetragono nella difesa della regione col trattino. Finora è stato muro contro muro. Ma il sindaco di Forlì, lo storico Roberto Balzani, Pd di matrice laico-repubblicana, ha aperto una prima significativa crepa nel fronte del centrosinistra. Pur continuando a dichiararsi contrario alla regione Romagna, Balzani si è detto infatti disponibile a un referendum consultivo sul tema. Accanto al dilemma secco ’regione sì, regione no’, il sindaco forlivese vorrebbe però che i cittadini si pronunciassero su un’ulteriore opzione: una sua vecchia proposta, già avanzata da studioso (e autore di un libro sull’identità romagnola), che prevede l’aggregazione delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini in un’unica ‘Provincia Romagna’. Un modo per dare riconoscimento alla ‘romagnolità’ e al forte grado d’integrazione del territorio romagnolo senza per questo rinunciare al legame con una delle regioni più avanzate d’Italia e d’Europa.

"Se il Pd, che finora si è sempre opposto a dare la parola ai cittadini, ha veramente intenzione di aprire il confronto con noi, ovviamente siamo favorevoli" dice Stefano Servadei, ex parlamentare socialista e portabandiera del Movimento per l’autonomia della Romagna. "L’apertura di Balzani è positiva, ma unire le province non basta, così non si cambia il rapporto tra noi e Bologna" aggiunge Servadei.

La richiesta numero uno del Mar resta quella del referendum popolare. Ma in subordine c’è il progetto di riforma costituzionale patrocinato dal deputato leghista Gianluca Pini: la regione Romagna potrebbe nascere così per legge, seppure con un percorso lungo e accidentato tra doppia lettura in Parlamento e referendum confermativo. Ma il centrodestra a Roma ha i numeri per farlo. "La via migliore - ripete però Servadei - sarebbe quella del referendum. Perché il centrosinistra non lo vuole? Perché sa che i cittadini sono dalla nostra parte".

Ridolfi al Coordinamento provinciale del PDL chiede unità e coesione attorno ai candidati Bernini e Minardi. E’ appunto quello che serve per dare finalmente una svolta politica anche a Faenza

faenza Sotto la presidenza di Rodolfo Ridolfi commissario reggente del “Popolo della Libertà” della Provincia di Ravenna (recentemente nominato dai coordinatori nazionali Bondi, La Russa e Verdini) e del Vice Vicario Gianluca Palazzetti, si è svolto a Faenza il Coordinamento Provinciale del PDL in vista delle elezioni Regionali e di quelle Comunali nella città manfreda.

Il Coordinamento ha espresso consenso ed adesione alla relazione di Ridolfi che dopo aver augurato buon lavoro ai nuovi vertici comunali del PDL dei Comuni di Ravenna e Faenza ed al capogruppo del PDL in Consiglio Comunale a Faenza Gregorio Tini, ha sottolineato l’importanza di sostenere decisamente la candidatura dell’on. Anna Maria Bernini candidata alla Presidenza dell’Emilia Romagna.

Ridolfi si è poi soffermato sull’importanza e l’opportunità irripetibile, che la maggioranza che governa l’Italia PDL e LEGA, ha a Faenza di convergere su un candidato Sindaco di alto profilo ed espressione della città come Giancarlo Minardi. Un’occasione da non perdere per determinare un’inversione di tendenza nel Governo della città portandola dal declino allo sviluppo.

Ridolfi ha sottolineato come il PDL con i suoi candidati alle regionali e quelli per il consiglio comunale di Faenza intenda offrire agli elettori il segno tangibile di un forte e condiviso rinnovamento, di un’apertura e di un pluralismo di esperienze e sensibilità politiche capaci di determinare una nuova stagione politica caratterizzata da programmi che sappiano cogliere le esigenze dei cittadini. Questa nuova stagione vedrà tra i protagonisti le donne e gli uomini del PDL che oggi è “uno stato nascente”che ha bisogno di dirigenti ed iscritti uniti e coesi anche in provincia di Ravenna.

venerdì 5 febbraio 2010

Mamma, da grande voglio fare il consigliere regionale

foto Hanno anche la liquidazione, i consiglieri regionali. E che liquidazione: da decine di migliaia di euro. Un beneficio noto agli addetti ai lavori, ma di cui l’opinione pubblica non sempre è consapevole. Almeno fino a ieri.

Già, perché l’arcivescovo di Torino, Severino Poletto, ha avuto l’audacia di biasimare i politici che in tempi difficili come questi mancano di sobrietà. Al cardinale non è piaciuta la super indennità che i consiglieri uscenti della Regione Piemonte percepiranno fra tre mesi, quando si chiuderà la legislatura. Ben 85.770 euro, netti, per 5 anni di lavoro. Il Tfr piemontese è il più alto d’Italia, seguito a poca distanza da quello pugliese, con un’indennità di 80.600 euro a legislatura.

Una regione del nord e una del sud; la mappa delle liquidazioni stravolge la consueta geografia politica e civica. Infatti tra quelle virtuose troviamo al primo posto la Calabria con 21.920 euro, seguita dall’Emilia Romagna con 24mila euro e dal Veneto con 27.497 euro. Insomma: quanto a emolumenti non c’è differenza tra settentrione e meridione, come risulta dalle statistiche della Conferenza delle Assemblee legislative delle Regioni.

Il motivo? Semplice: ogni regione è libera di determinare l’entità degli emolumenti. La conseguenza? Intuibile. Le elezioni che si svolgeranno la prossima primavera costeranno parecchio alla collettività. La media delle indennità di fine mandato nelle tredici regioni che si recheranno alle urne è di 42.901 euro, sempre al netto delle tasse e dei contributi.

Pur essendo molto difficile stimare il Tfr maturato complessivamente fino ad oggi, considerato che riguarda ben 709 consiglieri – alcuni dei quali di prima nomina, altri invece veterani – abbiamo tentato un calcolo indicativo. Ipotizzando che tutti i consiglieri avessero una sola legislatura alle spalle e che tutti venissero sostituiti, il costo complessivo ammonterebbe a 32.633.086 euro. Una bella somma in tempi di crisi, tanto più che il costo reale è di gran lunga più alto.

«Mi auguro che questi dati inducano l’opinione pubblica e i politici a definire con chiarezza e senza sperequazioni quanto debba guadagnare un consigliere regionale in Italia», dichiara Monica Donini, numero uno del Consiglio regionale dell’Emilia Romagna e presidente Conferenza delle Assemblee legislative delle Regioni.
«Le retribuzioni dei consiglieri sono parametrati all’indennità dei parlamentari a Roma – spiega -. C’è chi è molto parco e si ferma al 60% e chi invece tocca il 100%, come la Sicilia che prende come riferimento addirittura il Senato, anziché la Camera dei Deputati».
La liquidazione di solito corrisponde a una mensilità per ogni anno di legislatura. Lo scandalo del Piemonte e della Puglia è presto spiegato: anziché un mese ne vengono considerati due. Quello di Torino è recente, fu approvato nel 2003 durante l’era Ghigo. La liquidazione è proporzionale al numero di anni trascorsi in Consiglio. Per intenderci: se un consigliere lasciasse dopo tre mandati incasserebbe 257.312 mila euro. Puliti, puliti. Una bella ricompensa, non c’è che dire, che si inerisce in una realtà molto variegata

A novembre avevamo chiesto al Presidente dell’Unione, Emma Ponzi, lo stato dei Piani di protezione civile nei nostri territori. Ecco la risposta

Questo il testo della nostra interrogazione

Per quanto la Presidente sia piuttosto burocratica e asettica nella sua esposizione, abbiamo tratto l’impressione che qualche attenzione alla materia sia stata dedicata in questi anni.

Tuttavia come capita sempre in Italia c’è molta più attenzione al procedimento cartaceo che all’operatività: ad esempio sulle aree di raccolta e di allestimento dei campi si dice poco e nulla mentre, come ormai sanno anche i sassi, sono questi i problemi di estrema urgenza che si presentano nelle prime 48 ore.

Prendiamo atto comunque che c’è l’impegno a lavorara anche sulla cartellonistica: sembrerà poco ma non lo è.

giovedì 4 febbraio 2010

Soprattutto per il futuro, il turismo rappresenta una risorsa insostituibile per i nostri territori: l’Unione dei Comuni come intende far fronte alla crisi? Interrogazione nel Consiglio dell’Unione del 4 Febbraio

10 Febbraio 2010: Il Giorno del ricordo

foibe Per ricordare tutte le vittime delle foibe, del genocidio anti italiano commesso dai comunisti jugoslavi e dell’esodo giuliano dalmata, è stato istituito - con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 - il “Giorno del ricordo”, che si celebra ogni anno il 10 febbraio.
"Queste le motivazioni riportate nel testo della legge: 'La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale…”
A Faenza il Giorno del Ricordo sarà commemorato dall’Amministrazione comunale con una santa messa - mercoledì 10 febbraio, alle ore 18.00 - nella chiesa dei Caduti in corso Matteotti, celebrata dal vescovo della Diocesi di Faenza Modigliana mons. Claudio Stagni.
Al termine della funzione religiosa, sarà deposta una corona di fiori a ricordo di tutte le vittime delle foibe.
Le foibe - dal latino fovea (fossa, cava) – sono le cavità carsiche scavate dai fiumi nelle viscere della terra attraverso un processo di lenta erosione nel corso dei millenni, che alla fine della seconda guerra mondiale si trasformarono in fosse comuni per migliaia di italiani. Una tragedia che ebbe il suo culmine durante l’occupazione di Trieste da parte delle milizie comuniste di Tito.

Naturalmente ci attendiamo che anche il Comune di Casola, così come ha fatto meritoriamente per Il Giorno della Memoria, in collaborazione con l'ANPI, non dimentichi questa celebrazione.
Se ci fosse consentito, vorremmo consigliare la proiezione per le scuole del film "Il Cuore nel Pozzo" con protagonista Beppe Fiorello.

Arrivano anche a Casola i contributi per le famiglie con almeno quattro figli a carico: vogliamo proprio vedere quanti saranno i richiedenti

foto_bambini_18_54_11 Buoni ultimi, come quasi sempre, partono anche nel faentino le curiose provvidenze per le famiglie numerose di cui avevamo già parlato riportando le perplessità avanzate a Ravenna prima delle feste natalizie.
Per usufruire dell’erogazione occorre che nella famiglia ci siano almeno 4 figli fiscalmente a carico, conviventi e di età non superiore a 26 anni.
Dal punto di vista dei redditi quasi tutti potranno accedere ai contributi perché l’Isee non deve superare 25mila euro, un livello questo che di solito certifica un reddito familiare di circa 40/50mila euro all’anno.
Possono presentare la domanda:
  • i cittadini italiani con residenza anagrafica in un Comune della Zona sociale di Faenza,
  • i cittadini comunitari con residenza anagrafica da almeno un anno in un Comune della Zona sociale di Faenza e documento di attestazione di regolarità di soggiorno in corso di validità;
  • i cittadini extracomunitari con residenza anagrafica da almeno un anno in un Comune della Zona sociale di Faenza e possesso di permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (già carta di soggiorno).
Crediamo che sia ormai evidente che le uniche perplessità che abbiamo su questo strano provvedimento a sostegno delle famiglie numerose (che nulla ha a che fare con il quoziente familiare già sperimentato dai comuni più attenti) riguarda la quasi certezza che pochissime famiglie potranno accedervi.

mercoledì 3 febbraio 2010

Uno spettacolo molto brutto e pericoloso

Traiamo da Il Riformista un articolo di Peppino Caldarola sullo squallido spettacolo offerto dai giudici nelle cerimonie di apertura dell'anno giudiziario. Caldarola è un uomo di sinistra, sicuramente non vicino a noi. Proprio per questo le sue considerazioni dovrebbero fare riflettere anche alcuni nostri attenti lettori che, novelli Savonarola, amano brandire questi temi come una clava contro il Governo.

La scena si è ripetuta in quasi tutte le Corti d'appello italiane, tranne in alcuni tribunali del Sud e della Sicilia. I magistrati hanno abbandonato l’aula nel momento in cui ha preso la parola il rappresentante del Governo. Pm e giudici molti noti al grande pubblico e giovani rappresentanti dell’ordine giudiziario con le loro palandrane nere e la Costituzione in mano se ne sono andati per non ascoltare le parole del rappresentante dell’esecutivo. Una protesta clamorosa, e non nuova, che ha rimesso al centro del dibattito il tema del pessimo rapporto fra magistratura e politica.
Diciamolo subito. È stato un brutto spettacolo. Fra i tanti modi che hanno i magistrati a disposizione per manifestare il loro dissenso dalle scelte del Governo e del Parlamento l’abbandono dell’aula nel giorno dell’inaugurazione dell’anno giudiziario è il peggiore e il più pericoloso.
Ci sono tre critiche da fare. La prima è che rifiutarsi di ascoltare le ragioni dell’avversario (ma è normale in un Paese civile che governo e giustizia siano avversari?) rappresenta una degenerazione polemica che produce nuovi conflitti. Il secondo è il venir meno di un comportamento istituzionale. La magistratura non è una corporazione, anche se molti suoi atteggiamenti fanno pensare a questa deviazione, ma una istituzione dello Stato. Nel momento solenne in cui si celebra il valore della funzione giurisdizionale, l’abbandono delle aule retrocede il ruolo del magistrato a quello del dissidente professionale e istituzionale producendo così una ferita che sarà sempre più difficile sanare. Il terzo è che il messaggio lanciato alla pubblica opinione è devastante. Se i magistrati invitano alla disobbedienza civile non riconoscendo autorevolezza, anche nel contrasto, a uno dei poteri dello Stato siamo di fronte a un appello alla ribellione che se venisse accolto porterebbe questo Paese di fronte a uno stadio di guerra civile non conclamata.