mercoledì 17 febbraio 2010

Per Obama il nucleare è verde. Il PD ancora una volta perde un punto di riferimento dimostrando di avere più interesse per il proprio tornaconto elettorale che per l’Italia

20100202_dalai "Il nucleare rimane la maggiore fonte energetica che non produce emissioni inquinanti. Per cui per raggiungere i nostri crescenti bisogni energetici e prevenire le peggiori conseguenze del cambiamento climatico dobbiamo aumentare il ricorso all'atomo".

La green economy di Barack Obama punta su nuove centrali nucleari e, naturalmente, sinistra e ambientalisti insorgono.

Gridano al tradimento, in rete e sui giornali, gli ambientalisti: proprio lui, il presidente che ha cacciato i petrolieri dalla Casa Bianca dopo l'era Bush, si piega alle lobbies del nucleare, ignora l'allarme sui rischi per la salute, dimentica i disastri delle centrali americane ormai obsolete e troppo care da smantellare.

"Su un tema come l'energia, che condiziona la nostra economia, la nostra sicurezza e il futuro del nostro paese - taglia corto Obama - basta con lo stesso vecchio dibattito di sempre tra destra e sinistra, tra ambientalisti e imprenditori". E poi, ancora più duro: "So che ci sono delle opinioni differenti, ma non possiamo permetterci di non fare passi avanti".

Circondato dagli operai di una centrale elettrica del Maryland, il presidente degli Stati Uniti, è chiarissimo. Il suo piano creerà 700mila posti di lavoro e ridurrà la dipendenza Usa dal petrolio straniero. Ma a spingere a favore dell'atomo non ci sono solo esigenze economiche. L'opzione nucleare è anche la soluzione migliore per prevenire il cambiamento climatico. Il nucleare - scandisce - rimane la maggiore fonte d'energia che non produce emissioni inquinanti.

Una centrale atomica - aggiunge - a parità di energia prodotta, in un anno, è capace di ridurre l'inquinamento che viene da 16 milioni di tonnellate di carbone. Praticamente è come togliere dalla strada 3,5 milioni di macchine.

5 commenti:

  1. parlane con Zaia, Formigoni,Polverini, Cota e con gli altri tuoi amici che a Roma dicono si al nucleare poi affermano "in casa mia no!".
    Mi sa che il problema del nucleare sia più complesso per tutti.

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  2. Hai perfettamente ragione.
    La scelta nucleare è molto difficile e richiede sempre che chi la assume abbia alle spalle un governo forte, capace di non ragionare in termini elettorali (nel breve si perde molto consenso) ma nell'interesse esclusivo dell'Italia.
    Io spero che il governo Berlusconi ce la faccia a tenere duro e a portare a compimento il programma.
    Ma sarà dura proprio dura. Mi sa che il PD, per come è messo oggi, potrebbe resistere alle pressioni della piazza per non più di 15 minuti.
    Per questo fa finta di concordare con quelli che pensano di dare l'energia al paese solo con i mulini a vento e con il fotovoltaico.
    Una cosa, allo stato della ricerca, improponibile.
    Fabio

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  3. La Francia e l'Italia hanno praticamente gli stessi abitanti e lo stesso tenore di vita.
    La Francia produce con il nucleare l'80% dell'energia elettrica che gli serve.
    Sfortunatamente, questo non gli impedisce di dover ogni anno importare più petrolio di noi.
    Ah, c'è un piccolo problema.
    Solo il 20 % del nostro fabbisogno energetico è legato all'elettricità.
    Peccato che le centrali nucleari producano solo corrente elettrica.

    Ps, dal 2004 a oggi, l'incremento dell'energia prodotta dalle centrali nucleari è stata di 2 Gigawatt.
    Quello dell'eolica 13 Gigawatt.
    Mah, strano.

    Ah, mi auguro di cuore, visto che Ravenna è tra i 12 siti scelti dall'Eni per la costruzione di un impianto, che venga scelta proprio lei.
    Ho sempre sognato di avere qualche quintale di uranio arricchito e plutonio surriscaldato nel cortile di casa.
    Cioè, sempre meglio dell'insidiosissima caldaia a cippato!

    Cristiano

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  4. Cristiano complimenti, ne sai più del governo
    Fabio

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  5. Mi scuso umilmente.

    Ah, l'Italia è autosufficiente per quanto riguarda l'energia elettrica.

    Cristiano

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