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lunedì 10 maggio 2010

CODICE DELLA STRADA: LE NOVITÀ DELLA RIFORMA

asino Dopo il via libera della Commissione, al Senato si sblocca l'iter del Ddl sulla riforma del codice della strada che poi tornerà alla Camera in terza lettura. Diverse le novità introdotte nel testo dalla commissione lavori pubblici di palazzo madama. Eccone alcune:
Test antidroga - sarà obbligatorio per i neopatentati e per i conducenti di mezzi pubblici, tassisti e autotrasportatori al momento del rinnovo della patente professionale. Gli interessati, infatti, dovranno produrre una certificazione da cui risulti il non abuso di sostanze alcoliche, stupefacenti e psicotrope.
Giusta causa licenziamento - Quando c'é il ritiro della patente in seguito «all'accertamento del reato», questo «costituisce giusta causa di licenziamento» nel caso il conducente con una patente professionale sia stato trovato in stato di ebrezza o sotto effetto di stupefacenti.
Minicar vietate se patente sospesa - Via libera anche alla norma che vieta la possibilità di guidare minicar o ciclomotori in caso di sospensione della patente. E sempre per quel che riguarda le minicar é stata elevata la sanzione per quei meccanici che le truccano portandone la cilindrata oltre i 50cc: si va da un minimo di 389 euro ad un massimo di 1.556 Euro. In questo casi, la multa per il proprietario della mini automobile truccata va da 148 a 594 euro.
Moto con bimbo a bordo  - Divieto per i motocicli a due o tre ruote con a bordo bambini di statura inferiore al metro e mezzo di superare il limite di 60km/h, laddove, ovviamente, i limiti di velocità siano superiori, appunto, ai 60 km/h. Inoltre, sarà consentito trasportare dei bambini da 5 a 12 anni ma solo se «gli stessi alloggiano in un apposito sedile di sicurezza, con appoggi per gli arti inferiori e superiori, conformi al tipo omologato secondo la normativa stabilita dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti».
Introiti multe - Gli introiti delle multe andranno per il 50% agli accertatori (Comuni e Province) e per il 50% agli enti proprietari delle strade. Mentre le risorse derivanti dall'aumento dell'importo delle sanzioni già esistenti saranno destinate a migliorare la sicurezza stradale, potenziare gli organici della polizia stradale e finanziare programmi di educazione stradale.
Multe più leggere per chi getta rifiuti - Abbandonare o depositare rifiuti sulla strada comporta una sanzione da 250 a 1.000 Euro. Nel vecchio codice il minimo era di 550 euro.
Noleggio con conducente - Possibile, oltre ai taxi e agli autobus, anche per il conducente con sidecar.
Età pensione conducenti - I conducenti di autobus, autocarri, autoarticolati, autotreni, autosnodati potranno, di anno in anno, allungare la propria idoneità al lavoro fino a 70 anni e non più ai 65 previsti dall'attuale codice della strada.
Stop vendita superalcolici autostrade - Nelle aree di servizio é vietata la vendita per asporto di bevande superalcoliche dalle ore 22 alle 6, così come la somministrazione. Le multe vanno da 2.500 a 7.000 euro. Inoltre, dalle ore 2 alle ore 7 é vietata la somministrazione di bevande alcoliche. In questo caso, multe da 3.500 a 10.500 euro. Nell'arco di un biennio, violazioni ripetute consentono al prefetto di sospendere la licenza di vendita e somministrazione per 30 giorni.
Obbligo etilometro per esercizi pubblici - Ogni pubblico sercizio ha l'obbligo di dotarsi di un 'precursore' (un etilometro) e di idonei locali di sosta, per consentire la misurazione del tasso alcolemico dei clienti che dovranno mettersi alla guida.
Deroga a patente sospesa - In caso di sospensione della patente il prefetto potrà concedere una deroga fino a un massimo di 3 ore per consentire il trasporto di familiari in difficoltà o per recarsi al lavoro. Raddoppia, però, il tempo di sospensione della patente.
Multe a rate - Si potrà rateizzare dai 200 euro in su (prima era dai 400 in su), ne beneficia chi ha un reddito fino a 15 mila euro. Saltato lo sconto di un terzo se vengono pagate entro 10 giorni.
Obbligo casco in bici - Soltanto per i bambini fino a 14 anni.
Auto rally - le auto che partecipano alle competizioni motoristiche sportive potranno circolare liberamente per spostarsi da una parte all'altra dei circuiti di gara

martedì 27 aprile 2010

Finalmente Internet a banda larga per le zone non coperte

Lepida spa, società a capitale pubblico costituita dalla Regione Emilia Romagna nell’ambito del Piano telematico regionale (PitER), ha avuto mandato dalla Regione di trovare una soluzione per facilitare l’accesso a Internet ai cittadini del nostro territorio regionale. A questo scopo la società ha firmato un protocollo d’intesa con Open Sky e Skylogic, due fra le più importanti aziende nazionali nel settore della connettività a banda larga in tecnologia satellitare.

Sulla base di questo accordo i residenti della nostra regione possono godere – fino al 31 dicembre 2010 – di forti agevolazioni per l’installazione di parabole per connettività internet in tecnologia satellitare Tooway (tecnologia che consente la fornitura di servizi a banda larga alle utenze con caratteristiche paragonabili a quelle dei servizi Adsl). Tutti gli utenti interessati a usufruire dell’offerta devono prenotarsi sul sito di Open Sky: www.open-sky.it/lepida .

mercoledì 10 marzo 2010

Un vero esempio di buona amministrazione: alla fine tra Con.Ami e Comune chi paga sono gli Imolesi

passo carraioSi cerca chiarezza e si trova il Lussemburgo. Riccardo Mondini, capogruppo dell’Unione di centrodestra, continua a indagare sulla situazione di Formula Imola, la società di gestione dell’autodromo di Imola dichiarata fallita dal Tribunale di Bologna. “Dopo aver richiesto più volte al nostro rappresentante Montroni (presidente ConAmi, ndr) la visura camerale delle società che detengono il capitale di controllo di Formula Imola, abbiamo provveduto con mezzi propri”, ha detto ieri in commissione autodromo. E cosa ha scoperto? Che il “ConAmi, ente pubblico che gestisce soldi pubblici, è per il 66% di capitale del Comune di Imola e partecipa con il 20% in Formula Imola che gestisce l’autodromo in società con ’Motorsport eventi’”.

E quale sarebbe la carta d’identità di questa società? “E’ di proprietà di totale maggioranza della Industrial Resources Investiment del Lussemburgo - rivela Mondini - con amministratore unico tale Monza Alessandro (che Montroni ha detto essere l’avvocato che ha trattato con Mis Mas per scongiurare il fallimento), e per 10mila euro su 510mila di capitale sottoscritto totale dalla Sofir Bologna”. Il consigliere si chiede allora: “Come mai nessuno si è mai occupato del fatto che la parte pubblica è in società con dei privati del Lussemburgo di cui non è facile avere notizie?”.

Secondo Mondini, poi, “quello che più conta è che tale società sembra avere un capitale irrisorio rispetto alle bisogna della gestione dell’autodromo e partecipa con poco più del 50% a Play Media Company, che non ha partecipazioni su Motorsport eventi”. L’azionista della lussemburghese Industrial Resources Investiments “sembra essere Selvatico, nominato presidente del Cda”. Mondini conclude chiedendo: “Che tipo di vigilanza ha svolto ConAmi attraverso il rappresentante del Consorzio nel Cda, Daniele Montroni?”. “La discussione su Motorsport eventi è già stata fatta - ha replicato Montroni -, che ci fosse una società lussemburghese lo si era già detto sei mesi fa quando c’è stato il passaggio di quote da Norman 95”.

Tutti ormai hanno capito che dietro certi soggetti che si presentano alla città come "salvatori dell'autodromo" c'è il nulla. Ciò spiega anche la facilità con cui si susseguono i fallimenti senza che in realtà nessuno fallisca davvero  e i debiti rimangono sul groppone degli imolesi tramite Con.Ami, Comune etc. Un vero esempio di buona amministrazione.

venerdì 5 febbraio 2010

Mamma, da grande voglio fare il consigliere regionale

foto Hanno anche la liquidazione, i consiglieri regionali. E che liquidazione: da decine di migliaia di euro. Un beneficio noto agli addetti ai lavori, ma di cui l’opinione pubblica non sempre è consapevole. Almeno fino a ieri.

Già, perché l’arcivescovo di Torino, Severino Poletto, ha avuto l’audacia di biasimare i politici che in tempi difficili come questi mancano di sobrietà. Al cardinale non è piaciuta la super indennità che i consiglieri uscenti della Regione Piemonte percepiranno fra tre mesi, quando si chiuderà la legislatura. Ben 85.770 euro, netti, per 5 anni di lavoro. Il Tfr piemontese è il più alto d’Italia, seguito a poca distanza da quello pugliese, con un’indennità di 80.600 euro a legislatura.

Una regione del nord e una del sud; la mappa delle liquidazioni stravolge la consueta geografia politica e civica. Infatti tra quelle virtuose troviamo al primo posto la Calabria con 21.920 euro, seguita dall’Emilia Romagna con 24mila euro e dal Veneto con 27.497 euro. Insomma: quanto a emolumenti non c’è differenza tra settentrione e meridione, come risulta dalle statistiche della Conferenza delle Assemblee legislative delle Regioni.

Il motivo? Semplice: ogni regione è libera di determinare l’entità degli emolumenti. La conseguenza? Intuibile. Le elezioni che si svolgeranno la prossima primavera costeranno parecchio alla collettività. La media delle indennità di fine mandato nelle tredici regioni che si recheranno alle urne è di 42.901 euro, sempre al netto delle tasse e dei contributi.

Pur essendo molto difficile stimare il Tfr maturato complessivamente fino ad oggi, considerato che riguarda ben 709 consiglieri – alcuni dei quali di prima nomina, altri invece veterani – abbiamo tentato un calcolo indicativo. Ipotizzando che tutti i consiglieri avessero una sola legislatura alle spalle e che tutti venissero sostituiti, il costo complessivo ammonterebbe a 32.633.086 euro. Una bella somma in tempi di crisi, tanto più che il costo reale è di gran lunga più alto.

«Mi auguro che questi dati inducano l’opinione pubblica e i politici a definire con chiarezza e senza sperequazioni quanto debba guadagnare un consigliere regionale in Italia», dichiara Monica Donini, numero uno del Consiglio regionale dell’Emilia Romagna e presidente Conferenza delle Assemblee legislative delle Regioni.
«Le retribuzioni dei consiglieri sono parametrati all’indennità dei parlamentari a Roma – spiega -. C’è chi è molto parco e si ferma al 60% e chi invece tocca il 100%, come la Sicilia che prende come riferimento addirittura il Senato, anziché la Camera dei Deputati».
La liquidazione di solito corrisponde a una mensilità per ogni anno di legislatura. Lo scandalo del Piemonte e della Puglia è presto spiegato: anziché un mese ne vengono considerati due. Quello di Torino è recente, fu approvato nel 2003 durante l’era Ghigo. La liquidazione è proporzionale al numero di anni trascorsi in Consiglio. Per intenderci: se un consigliere lasciasse dopo tre mandati incasserebbe 257.312 mila euro. Puliti, puliti. Una bella ricompensa, non c’è che dire, che si inerisce in una realtà molto variegata

martedì 2 febbraio 2010

L’abitudine di premiare amici e simpatizzanti colpisce anche il Comune di Imola dove il Sindaco Manca impegna 711mila euro per le cosiddette collaborazioni esterne. Bella roba, davvero!

MancaVisani Imola. Il consigliere Carapia: "Troppo alta la spesa dell'ente per personale esterno e per lo staff del sindaco"

Oltre 600 mila euro per le collaborazioni e 111mila euro per lo staff del sindaco. "Non vi sono competenze e professionalità interne all'ente?". Protesta il consigliere comunale Simone Carapia sulle cifre stanziate dal Comune per il triennio 2010-2012.
"Se andiamo a vedere quali sono queste particolari professionalità e competenze - precisa Carapia - ci accorgiamo che sono per l’Autodromo e agibilità degli impianti sportivi, collaborazioni per realizzare progetti relativi a sotto settori come le pari opportunità, protezione civile, barriere architettoniche e turismo". Strano che tali competenze non siano già presenti all'interno dell'amministrazione comunale, stenta a credere il consigliere.

"Credo invece che l’ente sia dotato di queste professionalità e competenze,ma la sinistra esternalizza esclusivamente per logiche di appartenenza politica in modo da controllare tutto e tutti". Un sistema di "potere per il potere", lo definisce Carapia.

lunedì 25 gennaio 2010

Hera dice no ai rimborsi sull'Iva

Il Gruppo, che gestisce i servizi in regime di monopolio, non vuole restituire quanto dovuto e lo scrive in bolletta. Ma la Corte costituzionale legittima i cittadini a pretendere i soldi dei rifiuti

Il Gruppo Hera è stanco. Pure operando in regime di monopolio e quindi non dovendo affrontare alcuna concorrenza nel campo ambientale e del ciclo idrico, il gruppo è stanco. Non ne può più di ricevere lettere su lettere, da ogni angolo della Romagna, contenenti la richiesta di rimborso dell’Iva, incassata sulla tariffa rifiuti ma non dovuta.
Un maltolto da restituire ai cittadini utenti, con effetto retroattivo, da quando nei comuni dell’impero Hera si è passati dalla vecchia Tarsu alla Tia. Nell’ultimo “bollettone” di acqua e rifiuti, in arrivo nelle case in questi giorni, l’azienda ha inserito un post scriptum per dire ai suoi clienti - obbligati ad esserlo per mancanza di un’alternativa di mercato - che non intende restituire un bel nulla, e quindi invita a non inoltrare nemmeno la fastidiosa richiesta.
Così facendo Hera certifica il suo disinteresse nei confronti del dettato della Corte Costituzionale: la Consulta infatti ha stabilito che l’Iva applicata alla Tia è una indebita, e quindi illegittima “tassa sulla tassa”.

martedì 1 dicembre 2009

Se qualcuno ha ancora il dubbio sul modo con cui spesso la sinistra butta via i soldi dei cittadini, faccia un salto a Bagnacavallo

Si chiamerà “Servizio per il superamento delle discriminazioni verso le persone omosessuali e transessuali”. Avrà un costo per le casse comunali e prevede di impiegare del personale pubblico.
E’ l’ordine del giorno proposto da Sinistra e libertà e approvato a maggioranza dal Consiglio comunale di Bagnacavallo.
E’ singolare che l’argomento venga affrontato come se gay, lesbiche e trans dell’uno e dell’altro sesso avessero bisogno di un assistente sociale. Ma poi: c’era davvero bisogno di questo “servizio” a Bagnacavallo?
In Romagna, a considerare un problema omosessuali e trans, restano al massimo quattro vecchietti, innocui nostalgici del Pci. Quel Pci che nel 1949 buttò fuori Pasolini perché si infrattava sui pratoni di Casarsa in compagnia di ragazzotti di borgata. Il Pci lo espulse, latae sententiae, per “indegnità morale”. Ma la lavanderia delle identità è passata per tutti, e adesso la sinistra i gay li va cercando.
Il Consiglio Comunale di Bagnacavallo dice di volerli difendere dal momento che in “Italia sopravvivono ostacoli che incidono sulle condizioni di esercizio delle condizioni dei diritti delle persone omosessuali e transessuali”.
Quindi serve un servizio “per far superare le discriminazioni”.
Che tempismo: la sinistra di Bagnacavallo se n’è accorta proprio quando il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna, lancia la più progressista campagna governativa mai sperimentata a favore di lesbiche, gay, bisessuali e transgender ed è pure fortemente determinata a presentare una legge contro l’omofobia.
Se ne accorge anche dopo che, il sindaco Gianni Alemanno, è giustamente sceso in piazza a Roma per manifestare contro al “dagli al diverso”.
Alla sinistra bagnacavallese questa cosa deve fare un’invidia boia, tanto che persino il presidente pd del Consiglio Comunale dicono si sia lasciato sfuggire un ammirato “per una volta avrei voluto essere di destra per gli spot anti discriminazione che manda in tv il governo”.
Ma insomma la Sinistra s’è desta. Dopo la Carfagna e pure dopo Alemanno, ma s’è desta.
E allora, per recuperare ti butta lì questo odg che non è la solita bambanata degli odg sui massimi sistemi scodellati ogni tanto dalla sinistra nei consigli comunali di provincia.
No, si impegna al punto che dettaglia un progetto che vincola la giunta a tirar fuori denari e ci mette degli impiegati al lavoro. Dunque, il servizio assolverà la propria funzione prima di tutto nel “realizzare indagini conoscitive sulle condizioni di vita delle persone omosessuali e transessuali finalizzate a individuarne le problematiche”. Testuale.
Insomma: gay lesbiche e trans, sono diventati materiale di studio, “da banca dati”. Specie protetta da riserva indiana. La sensazione è che mentre li si vuole “integrare”, anzi, per dirla con parole sinistre, “includere”, li si escluda: li si tuteli non in quanto persone, ma in quanto categoria.
Qualcosa non torna se per rispondere degnamente alle aggressioni e ai pestaggi contro i gay si costruiscono dei servizi pubblici. Quelle mascalzonate lì non vanno nè studiate nè condannate a chiacchiere. Vanno punite, punto e basta, codice penale alla mano.
In realtà il vero obiettivo dell’ordine del giorno targato arcobaleno, è di natura cosiddetta culturale. “Vanno valorizzate la funzione informativa e documentaria svolta sul territorio cittadino dalle biblioteche proponendo l’acquisizione di testi relativi alle tematiche omosessuale e transessuale”. E ancora: "vanno promossi dibattiti, presentazione di libri e di video, mostre, finalizzate a favorire il dialogo fra le differenze”. Ed occorre effettuare “azioni formative rivolte ad operatori comunali e ad operatori in campo educativo, assistenziale e sociosanitario”.
Tutto questo però costa: per cui la giunta del sindaco Laura Rossi dovrà “determinare degli impegni di spesa” e, se non trovasse del personale adeguato all’interno del proprio organico, prevedere “un eventuale ampliamento del Settore”.
Se qualcuno ha ancora il dubbio sul modo con cui spesso la sinistra butta via i soldi dei cittadini, faccia un salto a Bagnacavallo.

venerdì 20 novembre 2009

mercoledì 28 ottobre 2009

Messe nere: ci sono prove certe. Cosa sta succedendo a Monte Battaglia?


Le autorità religiose dell'imolese ed in particolare don Fabio Arlati, responsabile del Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa (GRIS) di Imola appaiono molto preoccupati.
La notizia sta assumento connotazioni inquietanti. Si parla di un gruppo di incappucciati che si aggira per il Monte spaventando fungaioli e passanti.
Il Sindaco Iseppi minimizza, ma una comunicazione ufficiale non guasterebbe.

martedì 27 ottobre 2009

Monte Battaglia: Ma quali messe nere, sono solo lupi. Si però anche i lupi non scherzano.


Nicola Iseppi, nega completamente l’esistenza dei riti satanici e anche lui attribuisce ai lupi i ritrovamenti di animali morti. “Queste voci non sono mai circolate - conclude deciso -. Il Comune è piccolo e se fossero esistite storie simili ne sarei certamente venuto a conoscenza”.

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lunedì 26 ottobre 2009

Hera smetta di inserire l'Iva nella bolletta dei rifiuti. Chi lo desidera potrà chiedere il rimborso.

La Corte Costituzionale ha finalmente chiarito la natura giuridica delle varie tasse sui rifiuti: la tassa dovuta dal cittadino contribuente per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, sia nella versione TIA (tassa di igiene ambientale), sia nella versione TARSU (tassa sull'asporto rifiuti solidi urbani) è un vero e proprio tributo.
L'imposizione dell'Iva su tale onere tributario è, pertanto, illegittima, in quanto non è ammissibile l'imposizione di una tassa su una tassa.
Noi ritieniamo che alla luce della suddetta sentenza sia illegittimo costituzionalmente il fatto che Hera continui ancora oggi ad inserire l'Iva nelle bollette inviate.
I cittadini che vogliano presentare domanda di rimborso per le somme indebitamente pagate ad Hera possono utilizzare questo modello

domenica 27 settembre 2009

sabato 8 agosto 2009

Le Carriere dei nostri politici

Amleto Rossini (deceduto) Sindaco di Casola Valsenio dal 1960 al 1975
Prima di diventare Sindaco: Funzionario del Partito Comunista
Al temine del mandato si trasferisce a Ravenna come Funzionario del Partito Comunista

Giampaolo Sbarzaglia Sindaco di Casola Valsenio dal 1975 al 1990
Prima di diventare Sindaco: dipendente della Società Autostrade
Al termine del mandato torna alla Società Autostrade. Oggi in pensione.
Attualmente siede nel prestigioso Consiglio di Amministrazione di Hera Imola Faenza con compensi annuali da noi non conosciuti (informazione sbagliata, vedi rettifica)

Franco Tronconi Sindaco di Casola Valsenio dal 1990 al 1995
Prima di diventare Sindaco: Dirigente della Provincia di Ravenna
Al termine del mandato torna alla Provincia di Ravenna. Oggi in pensione.

Marino Fiorentini Sindaco di Casola Valsenio dal 1995 al 1999
Prima di diventare Sindaco: ristoratore
Al termine del mandato assume incarichi di Segreteria Politica nel Partito dei Comunisti Italiani
Attualmente assessore ai lavori pubblici della Provincia di Ravenna: compenso annuale circa 35.000 euro

Giorgio Sagrini Sindaco di Casola Valsenio dal 1999 al 2009
Prima di diventare Sindaco: Funzionario dei DS
Al termine del mandato: Funzionario del PD – Attualmente nella Direzione del PD Emilia Romagna
Dal 26 Giugno 2009 siede nel potente Consiglio di Amministrazione di CON. AMI di Imola con compensi annuali che nel 2007 erano di € 11.250,00.

Nicola Iseppi Sindaco di Casola Valsenio dal 2009
Prima di diventare Sindaco:
Dipendente Prink di Castelbolognese. Da Maggio 2009 dirigente rettificato in Responsabile d'Azienda del Gruppo Cevico di Lugo

venerdì 7 agosto 2009