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martedì 10 aprile 2012

lunedì 20 giugno 2011

Anche l’altro grande vecchio ci sta lasciando

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da http://phastidio.net/

Lo spirito del 1992

Il “discorso” di Umberto Bossi sul sacro sterrato di Pontida trasmette un senso di tristezza che tende persino a sopravanzare l’irritazione. Tristezza per un anziano uomo, minato dalla malattia, che ha progressivamente perso il senso della realtà e, ciò che è peggio, lo ha fatto perdere anche a gran parte dei propri sostenitori, anche se gli ultimi esiti elettorali sembrano suggerire un risveglio della base. L’irritazione deriva invece dalla profonda ignoranza in ambito economico che pervade la Lega, forse il partito italiano messo peggio, sotto questo profilo, in un panorama già desolante di suo.

E così, ecco Bossi difendere a spadone tratto gli allevatori e le loro quote latte, con il rinforzo di Roberto Calderoli, che nega sdegnato la vicenda del finanziamento “oncologico” delle multe sulle quote latte, e che invece esiste ed è agli atti, parlamentari e non. Da dove recuperare soldi, per aiutare le famiglie padane ad arrivare alla quarta settimana? Bossi ha qualche “idea”: Tremonti deve “lavorare sulle bollette”, magari proprio “su quelle dell’Enel, perché nell’Enel lo stato ha ancora il 30 per cento”. Inutile commentare, per umana compassione.

Poi ci sono i ministeri (con portafoglio) da spostare, come precisa Calderoli, per i quali è già pronta la Villa Reale di Monza, con sindaco sorridente a confermare il geniale piano. Basta con i costi della politica, bofonchia Bossi. Giustissimo, perdio! Procediamo quindi a duplicare funzioni ministeriali, i costi si dimezzeranno dopo miracolose abluzioni con acqua del Po. Poi ci sono i costi delle missioni militari estere e soprattutto l’avventura libica, che costa soprattutto

giovedì 15 aprile 2010

L’ignobile attacco del PD al Sindaco leghista di Andro che ha preteso che le rette del servizio di refezione scolastica fossero pagate da quanti non sono stati esentati dai servizi sociali.

PAKISTAN DAILY LIFENel sito del PD casolano viene riportato un articolo che attacca in modo pesante e, per alcuni aspetti vergognoso, la Lega Nord e la sua politica amministrativa.
La Lega non ha certo bisogno dell’aiuto del PdL per difendersi, ma dato che l’attacco  è particolarmente volgare e punta la Lega per colpire in realtà tutto il centro destra, qualche precisazione sentiamo di poterla fare proprio partendo dalla vicenda di Andro che viene così raccontata dal PD:
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L’impressione è che il PD viva veramente fuori del mondo perché su questa vicenda più volte  la gente di Andro, prima ancora che il sindaco leghista, ha detto che non ci sta a farsi prendere per il naso: se c’è un servizio a pagamento, è giusto che tutti paghino. Chi più, chi meno, in base alle proprie possibilità e quanti non ce la fanno si possono rivolgere ai servizi sociali.
La vicenda è tutta qui: la mensa è gestita da un’associazione parascolastica di genitori, la quale applica tariffe di poco più di un euro al giorno per le famiglie a reddito minimo e fino a quattro per quelle che guadagnano di più. In totale fanno 22 euro al mese nella fascia bassa, ma qualcuno non vuole versare neppure quelli e così il buco si è allargato via via.
Lettere e richiami non sono serviti a nulla e alla fine il sindaco, il quale l’anno scorso aveva ripianato il disavanzo con oltre 50 mila euro (dovendo pagare le mensa gestita da una associazione parascolastica che ovviamente non regala i pasti di nascosto come talvolta fanno i comuni quando gestiscono in forma diretta), ha avvisato che non metterà mano al portafogli una seconda volta.
Ecco allora che si arriva al grande scandalo, con l’accusa di voler ridurre alla fame i poveri bambini extracomunitari. Sciocchezze: il discrimine non è razziale ma reddituale. Molti stranieri sono in regola con la retta e nessuno si è mai sognato di privare i loro figli del cibo. Ci sono anche famiglie di immigrati in difficoltà e per questo vengono assistite consentendo ai bimbi di continuare a ricevere il pasto. Infine c’è chi fa finta di niente, o perché pur essendo in regola lavora in nero e dunque dichiara nulla o più semplicemente perché preferisce far mangiare i figli a sbafo. Se fosse davvero indigente potrebbe chiedere aiuto ai servizi sociali, invece dopo l’annuncio della sospensione della mensa ha preferito quello della Cgil, alla quale ovviamente non è parso vero di poter attaccare un’odiata giunta leghista e farne una vertenza.

E così è partita la grancassa, coi giornali a parlare d’infamia e di un Carroccio che liscia il pelo ai peggiori istinti o di doveri elementari, che poi sarebbero quelli di dar da mangiare a chiunque. Essendoci di mezzo i bambini, anche i grandi organi d’informazione si sono commossi,criticando il cuore di pietra della Lega. Nessuno naturalmente si è chiesto se le cose stessero davvero così e soprattutto perché alcune centinaia di brave mamme di altrettanti scolari fossero incavolate con chi non paga. Tutte razziste? Tutte meschine e avide? O non più semplicemente brave genitrici che non vogliono essere prese in giro da chi i soldi li ha ma preferisce spenderli in altro modo piuttosto che saldare la retta?
Vedremo in atti se la situazione che si registra a Casola è poi così lontana da quella di Andro e vedremo se nei confronti di coloro che non pagano i servizi a domanda (cioè servizi non obbligati come li chiama la legge) non vi siano ricadute e conseguenze. Vorremmo proprio vedere anche questo!!