domenica 28 febbraio 2010

Il PdL chiede spiegazioni su un possibile inquinamento ambientale nella nuova zona artigianale di Riolo Terme

RIOLO Il Capo Gruppo PdL nel Consiglio Comunale di Riolo Terme, Vincenzo Valenti, chiede al Sindaco Emma Ponzi:

“Dall’indagine in corso da parte della Procura di Grosseto su un traffico illegale di rifiuti pericolosi,spacciati per speciali, grazie a laboratori di analisi compiacenti, pare sia coinvolto anche il Comune di Riolo Terme come destinatario finale.

Il tutto parte dal fatto che la società Marcegaglia agli inizi del 2008 doveva smaltire 100.000 tonnellate di terreno di risulta dai lavori per la nuova fondazione degli stabilimenti di Via Baiona a Ravenna,terreno che in base ad analisi precedentemente effettuate,sembrava avesse le caratteristiche per essere smaltito come rifiuto speciale industriale. L’Agrideco, società specializzata in trattamento di rifiuti venne incaricata per lo smaltimento.

Nel Luglio 2008 a seguito di un infortunio mortale avvenuto nell’impianto di Scarlino,i carabinieri esaminando la documentazione amministrativa dell’impresa si accorsero che c’erano diversi punti oscuri e furono fatti accertamenti più approfonditi che portarono fino a Ravenna.

Le indagini hanno evidenziato che quelle 100.000 tonnellate di “terra” si muovevano da Via Baiona corredate da documentazioni di analisi contraffatte ed invece di essere avviate nello stabilimento di Scarlino,erano dirette in vari siti della nostra Provincia.

E qui entra in scena Stepra: parte di quel terreno l’azienda lo ha infatti venduto per opere di riempimento di cantieri stradali e per grandi opere di lottizzazione. Così Stepra,che è una società consortile,di cui fanno parte anche Provincia,comuni e camera di commercio,ne ha utilizzato 35.000 tonnellate per opere nelle Bassette, a Riolo Terme ed a Bizzuno di Lugo.

Per tutto ciò il direttore generale di Stepra, Paolo Giunchi (PD), è indagato per falso ed è stato interdetto per 2 mesi dall’attività.

Tenendo presente che tutto ciò rientra in un indagine a tutto campo che vede coinvolte diverse regioni per un traffico illegale di rifiuti pericolosi pari a 1.000.000 di tonnellate e che ha portato a 61 indagati,23 arresti ed è tutt’ora in corso, viene lecito porsi delle domande.

Se per anni 800 camion con “documenti contraffatti” hanno trasportato merce pericolosa nelle discariche del nord Italia,dove sono finiti questi rifiuti? Quali enti ci possono dare garanzie, se anche dei tecnici dell’ARPA sono stati arrestati per falso?  La zona artigianale di Riolo Terme è contaminata?

Che cosa intende fare il Sindaco di fronte a questo allarmante dubbio,perché,  se così è,  si tratta di un danno gravissimo per i privati che hanno acquistato i lotti ed anche un grave danno ambientale per il nostro territorio.”

Nessun commento:

Posta un commento