giovedì 4 febbraio 2010

10 Febbraio 2010: Il Giorno del ricordo

foibe Per ricordare tutte le vittime delle foibe, del genocidio anti italiano commesso dai comunisti jugoslavi e dell’esodo giuliano dalmata, è stato istituito - con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 - il “Giorno del ricordo”, che si celebra ogni anno il 10 febbraio.
"Queste le motivazioni riportate nel testo della legge: 'La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale…”
A Faenza il Giorno del Ricordo sarà commemorato dall’Amministrazione comunale con una santa messa - mercoledì 10 febbraio, alle ore 18.00 - nella chiesa dei Caduti in corso Matteotti, celebrata dal vescovo della Diocesi di Faenza Modigliana mons. Claudio Stagni.
Al termine della funzione religiosa, sarà deposta una corona di fiori a ricordo di tutte le vittime delle foibe.
Le foibe - dal latino fovea (fossa, cava) – sono le cavità carsiche scavate dai fiumi nelle viscere della terra attraverso un processo di lenta erosione nel corso dei millenni, che alla fine della seconda guerra mondiale si trasformarono in fosse comuni per migliaia di italiani. Una tragedia che ebbe il suo culmine durante l’occupazione di Trieste da parte delle milizie comuniste di Tito.

Naturalmente ci attendiamo che anche il Comune di Casola, così come ha fatto meritoriamente per Il Giorno della Memoria, in collaborazione con l'ANPI, non dimentichi questa celebrazione.
Se ci fosse consentito, vorremmo consigliare la proiezione per le scuole del film "Il Cuore nel Pozzo" con protagonista Beppe Fiorello.

5 commenti:

  1. E' vero che i partigiani di tito hanno fatto cose che definire deplorevoli è un eufemismo, ma non bisogna dimenticarsi il motivo di tale ritorsione.
    Non voglio giustificare gli, oggi, ex jugoslavi, ma negare che l'eccesso di vendetta sia dovuto a 20 anni di "Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava, non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini dell'Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani", come fa il trattato di puro revisionismo che è il film con fiorello jr è un voler negare la storia, al di la di "comunisti cattivi che fanno cose brutte ai poveri italiani" vs "partito dell'amore".

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  2. Non ho parole
    Fabio

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  3. che argomentazioni...
    Un film che pretende di essere la ricostruzione storica di un triste fatto italiano, si "dimentica" che l'esercito italiano nel '44 non c'era più e fu sostituito da quello della R.S.I. e in particolare dalla Xa MAS di borghese, che ricordiamolo non era un ritrovo di educande, mi pare che definirlo revisionista sia il minimo, oltre che offensivo per l'esercito italiano di oggi, impegnato in missioni di tutt'altro tenore.
    ma se questo è il livello...

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  4. Il relativismo politico è peggiore del relativismo religioso
    Non ho nessuna intenzione di argomentare su questa materia
    Fabio

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