
"Non risponde il Sindaco di Faenza all'interpellanza in merito alla richiesta di chiarimenti "se nella realizzazione del Piano Attuativo Locale per il triennio 2009-2011 siano state rispettate le indicazioni precise che la città di Faenza (col supporto di circa 15.000 firme) ed il Consiglio Comunale hanno chiaramente fornito col voto unanime a favore del mantenimento delle funzioni di degenza ordinaria nel reparto di pediatria di Faenza".
Il Sindaco pur presente nell'aula del Consiglio Comunale rimanda a risposta scritta e prende tempo (fino a due mesi), intanto termina il suo mandato e l'ospedale di Faenza subirà definitivamente un altro taglio, questa volta a spese dei bambini e delle famiglie che dovranno gestire anche il disagio e l'onere dei trasferimenti a Ravenna in caso di ricovero.
In compenso risponde il direttore generale dell'AUSL di Ravenna a mezzo stampa: "abbiamo eseguito la riorganizzazione come previsto". Peccato che la degenza ordinaria in pediatria come deliberato all'unanimità dal consiglio comunale di Faenza nell'ordine del giorno approvato nella seduta consiliare del 17/03/2006, impegnandosi "ad approvare un'organizzazione della pediatria... che preveda anche la permanenza di un'adeguata degenza ordinaria negli ospedali di Faenza e Lugo" non sia stata contemplata.
Dunque il Sindaco non ha sostenuto la precisa richiesta del consiglio comunale, oppure il parere dei Sindaci in Conferenza Socio Sanitaria provinciale non conta nulla e la città e il consiglio comunale devono subire la volontà del direttore generale dell'AUSL che con arroganza definisce il reparto di pediatria gestito con "inappropriatezza" cercando anche di svalutare la professionalità e la competenza degli operatori.
Riferisce che per Faenza si sostengono "costi più rilevanti" e per questo applica una riorganizzazione basata sui numeri e non sulle reali esigenze del territorio .
Scelte imposte che negli anni si sono tradotte grazie alle conseguenze dell'atteggiamento relativista dell'Amministrazione Faentina in una perdita di servizi ed impoverimento del nostro ospedale"
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