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lunedì 14 maggio 2012

Questa sera il consiglio comunale di Faenza è chiamato ad approvare l’incredibile aliquota del 5,8 per mille di Imu sulla prima casa. Seguitelo in diretta

Questa sera si riunisce il Consiglio Comunale di Faenza che tra l’altro è chiamato a dibattere e deliberare l'entità delle aliquote IMU 2012 che la Giunta propone per la prima casa al 5,8 per mille (Casola è al 4,5).
Poiché, a differenza di quanto avviene a Casola li è possibile seguire il dibattito in diretta streaming e il sindaco non si sognerebbe mai di togliere la parola ai consiglieri come incredibilmente succede da noi, consigliamo di verificare la diversa qualità e la diversa considerazione dei lavori consigliari  assicurata dal Sindaco Malpezzi.cc faenza

Ciò non toglie tuttavia che – come giustamente rileva www.faenzanet.it – l’Imu al 5,8 sia una vera e propria mostruosità, un salasso assoluto ai danni dei cittadini, dato che con un simile valore (il governo Monti ha introdotto un aliquota del 4 per mille) i faentini verrebbero a pagare sulla loro casa d'abitazione cifre che sono il doppio/triplo di quanto versano i proprietari di case identiche in altre città vicine.

Nessun Comune della provincia ha valori tanto elevati ed in Regione è difficile trovare casi analoghi degni soltanto di Enti con conti allo sbando e deficit ingovernabili, il tutto compiuto senza la minima equità.
Sul sito www.faenzanet.it si possono trovare ulteriori dettagli, esempi ed approfondimenti su questo tema che è destinato a toccare il già disastrato portafoglio di tantissimi faentini.

Stasera tra l’altro sarà possibile seguire in diretta sul web la discussione in Consiglio Comunale verificando se la politica dei partiti avrà la meglio sui cittadini (e sul buon senso) tramite una ferrea disciplina di partito, oppure se - per una volta almeno - i consiglieri comunali eletti ragioneranno con la propria testa rifiutando le forzature di chi vorrebbe considerarli solo come pedine numeriche chiamate esclusivamente ad alzare una mano per ratificare decisioni assunte da altri.

venerdì 16 marzo 2012

Il Consiglio dell’Unione è convocato a Castelbolognese mercoledì 21 Marzo alle ore 18

odg

All’Ordine del Giorno:

1)  Approvazione del verbale delle deliberazioni approvate il 31 Gennaio 2012 (delibera)

2)  Elezione del Presidente del Consiglio (delibera)

3)  Elezione del vice Presidente (delibera)

5)  Presentazione degli indirizzi generali per il governo dell’Unione (delibera)

7)  Costituzione Commissione temporanea per la predisposizione del regolamento del Consiglio (delibera)

8)  Rinnovo incarico all’organo di revisione economico finanziaria (delibera)

9)  Regolamento per contributi alle aziende agricole per manutenzione della viabilità privata rurale e interpoderale (delibera)

10) Regolamento e e convenzione con Consorzio di Bonifica per manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità rurale ad uso pubblico (delibera)

11) Bilancio 2012: 1° provvedimento di variazione (delibera)

12) Ordine del Giorno sulla situazione del trasporto ferroviario passeggeri (odg)

mercoledì 15 febbraio 2012

Toccata e fuga, ovvero come il Comune di Faenza continua a sfuggire ai suoi obblighi di guida del territorio

creare sviluppoNella delibera approvata ieri sera dal Consiglio Comunale di Faenza “Linee di sviluppo e il Piano economico finanziario patrimoniale 2012/2014 delle società di Ravenna Holding S.p.A.” c’è un passaggio molto interessante che riguarda la società C.S.M Centro Servizi Merci detenuta dal Comune di Faenza .
Tra le linee operative 2012 è scritto: “…il comune di Faenza si è dichiarato disponibile a conferire la propria società Centro Servizi Merci - interamente controllata - in Ravenna Holding S.p.A.”

Si tratta di una società di trasformazione urbana, il cui patrimonio è costituito sostanzialmente da terreni con destinazione produttiva, situati a Faenza in aree contigue al Parco Scientifico Tecnologico.
Ne consegue, dunque, che Ravenna Holding, con il suo cospicuo patrimonio, viene delegata a risolvere le grane del Comune di Faenza accollandosi quella società che doveva gestire, ahimè, la “telenovela” chiamata “scalo merci” e che doveva essere una opportunità di sviluppo della città e dell’intero territorio faentino.

In questi giri e rigiri societari di Comuni e partecipate alla fine i flop delle amministrazioni rosse sono girate e rigirate e vengono accollate all’ennesima “greppia” pubblica perché Ravenna Holding raggruppa e detiene le azioni di società che producono servizi, come i cimiteri (Azimuth) o la gestione dei rifiuti solidi urbani (Hera).
Questa scelta denuncia ancora una volta la fuga di Faenza dall’obbligo della progettazione economica del suo territorio.

giovedì 9 febbraio 2012

I nostri soldi

Giornalmente rendiamo pubbliche molte delle spese effettuate dai nostri amministratori affinché i cittadini possano valutare in piena autonomia l’uso del pubblico denaro

GC 10 del 07/02/2012

ATTRIBUZIONE AL SERVIZIO ASSOCIATO PROMOZIONE TURISTICA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALLA GESTIONE DEL GIARDINO DELLE ERBE.

Spesa di:

 

A favore di:

A Unione dei Comuni della Romagna Faentina

Per:

A norma dell’art. 6, comma 2) dello Statuto dell’Unione della Romagna Faentina, le funzioni e/o servizi inizialmente gestiti dalla stessa, corrispondono alle funzioni e/o servizi già conferiti dai Comuni di Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme all’Unione dei Comuni di Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme
La Regione Emilia Romagna è proprietaria di un terreno con annessi fabbricati di servizio, sito in Comune di Casola Valsenio, denominato “GIARDINO DELLE ERBE”, che costituisce la più significativa e completa raccolta di piante officinali presente in Italia e che, per le sue caratteristiche, rappresenta un notevole polo di attrazione turistica per il territorio
Il Comune di Casola Valsenio provvede in nome e per conto della Regione Emilia Romagna alla gestione del giardino delle erbe officinali, in forza di convenzione sottoscritta inizialmente con la stessa Regione in data 15 giugno 2000, rep. N. 2583, successivamente rinnovata con le convenzioni amministrative rep. N. 3176 del 28 ottobre 2004 e rep. N. 53 del 3 luglio 2008, attualmente in corso di ulteriore rinnovo

Scelta esecutore:

Servizio comunale

Rilievi del nostro gruppo consiliare:

Non ci rimane che sperare nel nuovo ufficio dell’Unione a sei!
Noi non dimentichiamo che il Servizio dell’Unione a tre funzionava a bassi profili amministrativi senza alcuna capacità di elaborazione e di progettazione come risulta evidente dalle risposte inconsistenti fornite alle nostre interrogazioni sulle ricadute economiche del giardino sul territorio di Casola Valsenio.
Senza dire poi dell’inesistente Società d’Area.

 

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giovedì 2 febbraio 2012

Anche i Grillini, buoni ultimi, si accorgono dei pesanti limiti strutturali e di metodo imposti dal Pd alla nascente Unione dei Comuni

unione grillini

Il dibattito vero non è ancora iniziato che già i Grillini rivendicano una sorta di primazia sulle critiche alla nascente Unione della Romagna faentina quando invece la denuncia del vistoso affanno e della crescente approssimazione che ha accompagnato la nascita del nuovo aggregato amministrativo appartiene a tutte le opposizioni nel loro insieme.

Chi ha seguito il dibattito nei vari momenti istituzionali sa bene che a più riprese sono stati avanzati al Pd, architetto dell’operazione, tre rilievi di sostanza e di metodo.

Il primo attiene al disegno d’insieme perché non si può ragionevolmente pensare di creare un nuovo ente territoriale senza avere a riferimento la ricomposizione delle funzioni e dei compiti derivanti dalla chiusura delle province e dal riallineamento dei compiti tra regioni, comuni ed enti intermedi, le unioni appunto, che però stanno nascendo in modo disordinato ed improvvisato quando invece di tutto avremmo bisogno meno che di un altro stanzone pieno di poltrone.

Il secondo deriva dalla necessità sacrosanta di uscire dalla logica frazionale dei campanili per provare ad amministrare con più efficienza fornendo ai cittadini servizi migliori ma su scala territoriale diversa (tutta roba che è più facile a dirsi cha a farsi). Il che avrebbe comportato una dichiarazione preliminare sugli ambiti sovracomunali sui quali l’Unione doveva esercitare la propria progettualità istituzionale

Il terzo infine presupponeva che all’atto della costituzione dell’Unione i comuni dichiarassero i servizi da conferire alla gestione associata accompagnando il conferimento agli studi di fattibilità e di convenienza.

Nulla di tutto ciò è stato fatto e per ora l’Unione mette assieme solo i consiglieri perché, unico caso in Emilia Romagna, non sappiamo quali servizi saranno oggetto di consociazione tra i sei comuni. In sostanza abbiamo creato il contenitore senza sapere quale sarà il contenuto.

Questo è il vero problema, non piccolo né irrilevante, della nostra nuova aggregazione amministrativa sulla quale peraltro i comuni minori confidano come l’asmatico grave confida nella bombola d’ossigeno.

Spiace dirlo ma quasi tutto è nelle mani del Partito Democratico che fino ad ora, sulla Romagna Faentina non ha dato di sé una gran prova.