Qualcuno ricorderà che dal 1993 al 2005 la nomina sarebbe dovuta avvenire tramite sorteggio casuale (legge n. 95 del 1989), mentre dal 2005 la chiamata è ritornata ad essere diretta e nominativa (legge n. 270 del 2005). In questo modo anche gli scrutatori di seggio sono tornati ad essere personaggi inamovibili e permanenti con il conseguente rischio che, alla lunga, assumano le vesti di rappresentanti di lista e si dimostrino più sensibili alle necessità dei partiti piuttosto che all’imparzialità e all’obiettività delle operazioni di voto e di scrutinio.
La legge elettorale del 2005 non ci piace in molte parti e tantomeno ci piacciono le modalità di nomina degli scrutatori perché segnano un ritorno al sistema in vigore dal 1948 al 1992, che prevedeva la ripartizione proporzionale e la nomina degli scrutatori da parte dei partiti. Noi invece vorremmo che si evitasse una utilizzazione clientelare delle nomine nei seggi e ci batteremo affinché il PDL modifichi nella sostanza l’attuale legge elettorale ed anche la modalità di designazione degli scrutatori.
Nel frattempo, in commissione elettorale comunale avevamo chiesto a Uniti per Casola che anche quest’anno non si consumasse il solito rito della nomina clientelare degli scrutatori in ragione della loro vicinanza più o meno spontanea a questo o a quel componente di commissione, a questo o a quel partito e che la commissione, in forza dell’unanimità, adottasse soluzioni migliori.
Senza minimamente scomporsi, il PD e la SEL (Sinistra Ecologia Libertà) forti del fatto che in commissione elettorale dispongono della maggioranza hanno imposto che dei dodici scrutatori da designare (quattro per ogni seggio) nove fossero nominati da loro e tre da noi.
A nulla è valso ribadire con veemenza che occorrerebbe invece che il processo di nomina degli scrutatori venisse finalmente moralizzato e reso trasparente e aperto a tutti e che la nomina scaturisse non dal rapporto ben poco virtuoso fra nominato e singolo esponente politico ma da criteri oggettivi e condivisi che garantiscano la parità di accesso per tutti i richiedenti.
Sulle modalità e sui criteri avremmo potuto discutere ed equilibrare le scelte mantenendo tuttavia fermo il criterio del sorteggio: avremmo potuto semplicemente sorteggiare all’interno dell’albo o sorteggiare tra i giovani compresi tra diciotto e trenta anni magari riservando qualche posto anche ai più esperti. Insomma, avremmo potuto dotarci di svariate soluzioni
Potevamo rendere effettiva, seria, trasparente e moralmente condivisa la nomina degli scrutatori per rendere più aperto e partecipato il rapporto fra istituzione e cittadini, fra la politica e la pubblica opinione. Non è andata così ed è finita con il solito 9 a 3 come avviene ormai da troppo tempo.
In attesa dunque che questa legge sia modificata, auspichiamo che la convenienza di parte e la logica clientelare non impediscano di costruire occasioni di maggiore trasparenza affinché la politica non venga intesa come semplice scambio di favori, a futura memoria.