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lunedì 15 marzo 2010

La nomina degli scrutatori: un sistema che privilegia il clientelismo dei partiti a scapito degli interessi della collettività. Avevamo chiesto alla sinistra di ritornare al sorteggio ma naturalmente hanno preferito continuare nelle chiamate dirette.

scrutaL'approssimarsi delle elezioni regionali del 28 e 29 marzo prossimi pone all'attenzione di noi tutti l’ “affaire” della nomina degli scrutatori di seggio che, purtroppo, la legge riserva ai rappresentanti dei gruppi consiliari cioè ai partiti.
Qualcuno ricorderà che dal 1993 al 2005 la nomina sarebbe dovuta avvenire tramite sorteggio casuale (legge n. 95 del 1989), mentre dal 2005 la chiamata è ritornata ad essere diretta e nominativa (legge n. 270 del 2005). In questo modo anche gli scrutatori di seggio sono tornati ad essere personaggi inamovibili e permanenti con il conseguente rischio che, alla lunga, assumano le vesti di rappresentanti di lista e si dimostrino più sensibili alle necessità dei partiti piuttosto che all’imparzialità e all’obiettività delle operazioni di voto e di scrutinio.
La legge elettorale del 2005 non ci piace in molte parti e tantomeno ci piacciono le modalità di nomina degli scrutatori perché segnano un ritorno al sistema in vigore dal 1948 al 1992, che prevedeva la ripartizione proporzionale e la nomina degli scrutatori da parte dei partiti. Noi invece vorremmo che si evitasse una utilizzazione clientelare delle nomine nei seggi e ci batteremo affinché il PDL modifichi nella sostanza l’attuale legge elettorale ed anche la modalità di designazione degli scrutatori.
Nel frattempo, in commissione elettorale comunale avevamo chiesto a Uniti per Casola che anche quest’anno non si consumasse il solito rito della nomina clientelare degli scrutatori in ragione della loro vicinanza più o meno spontanea a questo o a quel componente di commissione, a questo o a quel partito e che la commissione, in forza dell’unanimità, adottasse soluzioni migliori.
Senza minimamente scomporsi, il PD e la SEL (Sinistra Ecologia Libertà) forti del fatto che in commissione elettorale dispongono della maggioranza hanno imposto che dei dodici scrutatori da designare (quattro per ogni seggio) nove fossero nominati da loro e tre da noi.
A nulla è valso ribadire con veemenza che occorrerebbe invece che il processo di nomina degli scrutatori venisse finalmente moralizzato e reso trasparente e aperto a tutti e che la nomina scaturisse non dal rapporto ben poco virtuoso fra nominato e singolo esponente politico ma da criteri oggettivi e condivisi che garantiscano la parità di accesso per tutti i richiedenti.
Sulle modalità e sui criteri avremmo potuto discutere ed equilibrare le scelte mantenendo tuttavia fermo il criterio del sorteggio: avremmo potuto semplicemente sorteggiare all’interno dell’albo o sorteggiare tra i giovani compresi tra diciotto e trenta anni magari riservando qualche posto anche ai più esperti. Insomma, avremmo potuto dotarci di svariate soluzioni
Potevamo rendere effettiva, seria, trasparente e moralmente condivisa la nomina degli scrutatori per rendere più aperto e partecipato il rapporto fra istituzione e cittadini, fra la politica e la pubblica opinione. Non è andata così ed è finita con il solito 9 a 3 come avviene ormai da troppo tempo.
In attesa dunque che questa legge sia modificata, auspichiamo che la convenienza di parte e la logica clientelare non impediscano di costruire occasioni di maggiore trasparenza affinché la politica non venga intesa come semplice scambio di favori, a futura memoria.

Promemoria: Allo Scrutatore di seggio spetta una indennità in denaro, la cui entità è stabilita per legge e varia in funzione del numero di elezioni che si svolgono nel medesimo giorno. Tale onorario non costituisce reddito e, dunque, non va indicato nella dichiarazione dei redditi del percipiente. L’ onorario, per le regionali del 2010 è di 120 euro (che sale di 25 euro per ogni elezione aggiuntiva alla prima, con un massimo di 4 maggiorazioni)

mercoledì 30 dicembre 2009

I pessimi risultati del Tavolo di Coordinamento sulle nuove povertà dimostrano che la doppiezza politica non paga mai

Alla fine si scopre che il tavolo di coordinamento per superare le emergenze della crisi economica ha raccolto 1.500 euro, leggasi millecinquecento (di cui 1000 versati dalla Banca di credito cooperativo e 500 dal comitato gemellaggi).
Un risultato imbarazzante, un flop clamoroso che conferma appieno la nostra lettura “politica” dell’iniziativa.
Il Tavolo di coordinamento - composto da la Misericordia, il centro sociale le Colonne, il Comitato di Gemellaggio, la Banca di Credito Cooperativo, l’Avis, l’Associazione Alpini, la Parrocchia/Caritas, l’Asp Solidarietà Insieme e naturalmente il Comune di Casola Valsenio – prendeva atto nella primavera del 2009 dei “dati preoccupanti sulle emergenze derivanti dalla attuale crisi economica e delle difficoltà di molte famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese e a far fronte ai propri impegni”.
L’allora assessore ai servizi sociali diceva che in questi casi l’esperienza insegna che è bene essere previdenti e prevedere per tempo quali strumenti mettere in campo per intervenire in aiuto di chi si trova in gravi difficoltà.
Il Tavolo nasceva così sulla buona fede di organismi del tutto inconsapevoli del fatto che l’idea non aveva origine a Casola ma nelle sedi del PD regionale che l’aveva già ampiamente utilizzata per fini elettorali in molti comuni. L’obiettivo reale era quello di accreditare l’amministrazione di centro sinistra come la più idonea ad essere referente di vasti ambienti dell’opinione pubblica molto sensibili ai valori della solidarietà e dell’altruismo, stabilendo un canale privilegiato in cui organismi e associazioni assumevano una funzione subliminale di garanti e sponsor del partito.
Oltre a ciò l’operazione consentiva una furbata pazzesca: far apparire gli amministratori del PD come alacremente impegnati sulla solidarietà e sul soccorso dei bisognosi senza cacciare un euro dal bilancio del Comune perché i soldi avrebbero dovuto metterli gli altri.
Per fortuna il tempo è galantuomo e sa rendere leggibili cose che sembravano immerse nella nebbia.
In primo luogo adesso abbiamo la conferma che l’obiettivo era esclusivamente elettorale perché l’abbandono e l’indifferenza in cui è stato lasciato il Tavolo all’indomani delle elezioni si spiega solo con l’esaurimento dell’unico vero scopo che lo aveva animato, quello politico.
In secondo luogo la scomparsa dal dibattito politico casolano dei problemi delle famiglie bisognose è esemplare: prima del 7 Giugno 2009 il problema era drammatico e richiedeva il concorso di tutti, una specie di stringiamoci a coorte ma subito dopo l’argomento è scomparso dai palinsesti amministrativi locali ed è rimasto solo come invettiva contro il governo Berlusconi che naturalmente non fa nulla né sa fare nulla.
In terzo luogo la deludente raccolta di risorse economiche e il venir meno della funzione di “coordinamento” dei vari soggetti che agiscono volontariamente nel campo dell’assistenza ci raccontano di un insuccesso profondo dell’idea stessa del Tavolo.
Imbarazza noi che siamo all’opposizione, figuriamoci quanto dovrebbe imbarazzare Iseppi, l’avere raccolto solo 1500 euro per aiutare le famiglie in difficoltà in un Comune che vede la presenza di quattro banche, di alcune industrie importanti, di un reticolo di artigiani, di imprenditori agricoli, di commercianti, di ristoratori, di cooperative impegnate a vario titolo con il Comune.

Ma poiché le “molte” famiglie che a maggio erano in condizioni di bisogno non sono scomparse di certo per effetto dei risultati del Tavolo di Coordinamento casolano, non ci rimane che sperare che da una parte il governo riesca a tirarci fuori da questa lunga crisi economica e molti possano finalmente riprendere a lavorare e dall’altra che le vere fonti dell’assistenza ai bisognosi, quelle che da centinaia di anni la fanno senza bisogno di essere coordinate da tutori troppo interessati, continuino a farlo con lo spirito cristiano e con la solidarietà operosa e silenziosa che da sempre ce le fa amare.







La nostra interrogazione e la risposta dell'Amministrazione Iseppi

giovedì 29 ottobre 2009

Chi desidera fare lo scrutatore si iscriva all'Albo comunale entro il 30 Novembre

Ricordiamo che chi intende essere nominato scrutatore ai seggi ed ancora non è iscritto nell'apposita lista comunale, può farne richiesta presso l'Ufficio Elettorale del Comune entro il 30 novembre 2009 .
Coloro che aspirano ad essere nominati Presidenti di Seggio devono presentare domanda entro e non oltre il 31 ottobre 2009.
I Presidenti di seggio sono nominati dalla Corte d’appello su indicazione del Sindaco del Comune di residenza mentre gli scrutatori sono nominati dalla commissione elettorale comunale. Il rappresentante del nostro Gruppo nella commissione elettorale è Alessandra Bertozzi.

sabato 29 agosto 2009

Caro Fabio, Caro Giacomo

Due giorno fa, Giacomo Giacometti, già vicesindaco nell’Amministrazione Sagrini e membro del PD casolano, mi aveva inviato questa mail senza fare alcun cenno alla richiesta di pubblicazione nella nostra Stanza. Non capendo, gli avevo risposto a titolo privato. Una successiva mail di Giacomo mi fa intuire, alla fine, che l’invio era finalizzato alla pubblicazione. Lo faccio immediatamente scusandomi, ma invitando Giacomo e chiunque altro desideri ospitalità in futuro, di farne esplicita menzione perché non tutta la corrispondenza che mi arriva è destinata al web.
Fabio Piolanti

Caro Fabio,
Ho sperato che la elezione in Consiglio Comunale di una minoranza corposa e combattiva fosse utile per la politica e per l’Amministrazione della cosa pubblica casolana..

Avevo auspicato che nel confronto ,anche se aspro, non si fossero avvelenati i pozzi, perché l'acqua avvelenata avrebbe fatto male a tutti.
E' trascorso un primo periodo durante il quale ho potuto leggere nel vostro blog di tutto e mi sono fatto la opinione che per questa strada difficilmente si costruisce un serio dibattito politico.
Volere descrivere un paese ingessato e vittima di una cupola formata da una decina di vecchi comunisti che ne avrebbero in mano le sorti è proprio fuori dalla realtà, ma sopratutto è offensivo per i cittadini casolani che ogni giorno intraprendono, lavorano, studiano, insegnano, e che si organizzano in associazioni volontarie non tanto per "fare veglia" alla maniera dei vecchi contadini che si riunivano per farsi coraggio, ma perché amano il proprio paese e vogliono collaborare con le istituzioni pubbliche per renderlo più bello e solidale.
Insistere su questa rappresentazione fasulla della realtà vuole dire avvelenare l'acqua da bere.
Ma ancora, descrivere una sinistra irresponsabile che non sa quello che avviene oltre i cartelli che delimitano il paese di Casola , oppure incapace di rendere conto dei mali provocati al nostro comune ed all'Italia o che non sa dei danni(!) provocati all'occupazione dagli immigrati o che dileggia le forze dell'ordine o che onora solo determinati morti, è, consentimi Fabio, un metodo ossessivo e sbagliato di descrivere le cose che avvelena il dibattito.
Ed ancora, voler descrivere lo Spekkietto come organo al servizio di una parte politica ,mi pare che sia proprio un voler inventarsi i nemici ,alla Don Chisciotte, per poterli poi combattere.
Ma ci penseranno il direttore ed i collaboratori del Giornale a difendersi (in parte lo hanno già fatto). A me preme solo farti notare che dovremmo avere più rispetto per uno strumento indispensabile per favorire la circolazione delle idee e far crescere la società casolana.
Non avveleniamo anche lo Spekkietto!

Infine una descrizione del fondo volontario di sostegno alle famiglie bisognose che tu sospetti essere solo un possibile spot elettorale amplificato dal Direttore dello Spekkietto.
Ebbene, il fondo fu ideato in previsione di difficoltà dovute a crisi aziendali che si profilavano per le quali non fossero state sufficienti le risorse del bilancio comunale, oppure che le stesse non fossero utilizzabili secondo i normali regolamenti.
Si formò un comitato cui aderirono tutte le entità di volontariato locale che assunsero l'impegno di farsi carico di casi eccezionali segnalati dall'assistenza sociale che, sulla base di un regolamento stilato ad hoc ,avrebbe definito il bisogno e l'entità dell'aiuto da erogare utilizzando le risorse del fondo costituitosi con contributi privati, oppure attraverso l'utilizzo delle disponibilità dirette di qualche associazione.
Niente di propagandistico ,dunque , il tutto è fatto alla luce del sole (in Comune ci sono i documenti ) e solo paventando possibili eventi difficili ,cogliendo le disponibilità delle associazioni che ancora una volta hanno dimostrato il valore della loro presenza nella comunità .
Giacomo Giacometti

giovedì 27 agosto 2009

Interventi collaterali, occulti ma non troppo

Qualcuno forse ricorderà che nel mese di Maggio 2009, in piena campagna elettorale, a neanche quindici giorni dal voto, l’amministrazione Sagrini, con una impudenza veramente singolare, apriva “Un tavolo di coordinamento per superare le emergenze della crisi economica". Nientedimeno!
Per il modo di presentare l’iniziativa, intriso di luoghi comuni e di una enfasi tutta elettorale, rimando volentieri all’articolo a suo tempo pubblicato dallo Specchietto a firma di Alessandro Righini. L'articolo deve proprio essere letto. Aiuta a capire le posizioni più di un comizio. Notate: era il 21 Maggio 2009 le urne si aprivano il 6 Giugno!
Ci eravamo annotati questa iniziativa con il proposito di chiederne conto ad elezioni ultimate e così facciamo
Il tavolo è formato da: Parrocchia di Casola Valsenio, Gruppo Alpini, Confraternita della Misericordia, Centro Sociale Le Colonne, A.S.P. Solidarietà Insieme, AVIS, Comitato di Gemellaggio, Banca di Credito Cooperativo della Romagna Occidentale ed eventuali altri aderenti successivi.
A tre mesi dall’insediamento chiediamo quindi al Comune quante volte sia stato convocato il Tavolo, quali siano stati i provvedimenti assunti, quali risorse economiche siano state messe in campo in forma collegiale e/o individuale quali proposte siano state presentate alle istituzioni per lenire i morsi della crisi economica

Poichè l'iniziativa aveva una urgenza tale da non potere attendere l’insediamento della nuova amministrazione, presumiamo che il lavoro di questo nucleo sia stato intensissimo ed abbia concorso a porre le basi per il superamento dell’emergenza, almeno a Casola Valsenio.

Aspettiamo di conoscere.

lunedì 3 agosto 2009

Ancora su Casola - Le ragioni di una sconfitta che ha la dignità di una vittoria

Giorgio Sagrini ha scritto una nota piuttosto astiosa prendendo a riferimento una riga nella quale parlavo del suo ruolo di gestore del sito del Comune di Casola Valsenio e lo dicevo “uno che non va tanto per il sottile quando c'è di mezzo il partito”. (segue)

venerdì 17 luglio 2009

La bellezza è negli occhi di chi guarda

Continua lo scambio di idee con Giacomo Giacometti, esponente cattolico del PD casolano. La sua lettera è sullo Spekkietto

Caro Giacometti, (preferivo Giacomo, ma visto il Piolanti, mi tocca il Giacometti),
abbandoniamo per un momento i cattolici casolani che in forma organizzata hanno aderito alla proposta politico-amministrativa del PD e prendiamo la questione da un’altra parte.

In questa nostra disputa, non manca mai occasione che tu, per riffa o per raffa, non infili nelle argomentazioni più di un insistito e compiaciuto richiamo al “lavoro dell’amministrazione che ha dato risultati importanti per l’economia, per il sociale, per la scuola, per la cultura ecc”

Spero che tu non ti inalberi, non lo vorrei, ma tutte queste mirabili realizzazioni dell’amministrazione comunale nel decennio trascorso, io non le ho viste.
Non lo dico con spirito fazioso, né con intenti provocatori, né per fini elettorali (ora poi?!), né per difesa di una bandiera.
Lo dico con tutta la semplicità di un normale cittadino.

Si dice “la bellezza è negli occhi di chi guarda”.
E’ probabile che noi due si guardi nella stessa direzione ma si vedano cose del tutto diverse. Non ti nascondo che alla fine mi farebbe piacere vedere, capire e anche condividere la tua soddisfazione per questi risultati, ma non mi è dato. Vedo altro.

Vedo un paese ancora solo e lontano, urbanisticamente irrisolto e per molti versi sciatto, statico nell’economia, in continuo gap demografico, vitale in alcuni aspetti associativi , ma questo perché in tal modo riesce a esorcizzare un po’ del proprio isolamento e della propria autoreferenzialità come quando nella vecchia cultura contadina ci si trovava a veglia davanti al fuoco.

Vedo un paese che esercita poco, pochissimo, la critica politica vera (non quella da bar che non richiede lavoro) e che ha relegato al mugugno tra i denti - ma molto tra i denti - qualche obiezione alla casa comunale.

Vedo una amministrazione del Comune che penso onesta e che so per lo più attiva, ma che non ha avuto la capacità di andare dritta sui progetti grandi, quelli che modificano un territorio, quelli che si muovono sulle grandi idee, quelli che cambiano la vita di tutti e allora vedo amministratori tutti cinguettii su cosine piccole, sull’ordinaria amministrazione, su gozzaniane ”cose buone di pessimo gusto” .

Ma più di tutto vedo con vero timore l’abbraccio togliattiano proteso all’eliminazione delle differenze, cioè all’egemonia culturale soprattutto tra i giovani, di cui tu Giacometti, credo inconsapevolmente, sei uno dei massimi artefici e che per questo non sarai mai ringraziato abbastanza dagli uomini del vecchio PCI che alleato migliore e più fedele non avrebbero potuto trovare.

E da qui occorrerebbe riprendere il ragionamento sui cattolici casolani che in forma organizzata hanno aderito alla proposta politico amministrativa del PD.

Ma non ora. E’ bene che il tempo faccia il suo corso. Nella scuola dell’esperienza si impara tutti i giorni.

Fabio Piolanti

mercoledì 15 luglio 2009

Un dialogo non inutile

Sulla collocazione politica dell'associazionismo cattolico nelle recenti elezioni amministrative c'è stato, sullo Specchietto, un garbato confronto con Giacomo Giacometti, già vicesindaco nell'amministrazione Sagrini ed esponente cattolico del PD casolano.
..
Rispondo ora ad una sua ulteriore nota reperibile qui.
Fabio Piolanti
mm
Garo Giacomo, sarà pure vero come dici che questo nostro confronto non interessa i lettori, ma non ne sarei così sicuro.

martedì 14 luglio 2009

Caro Giacomo











Allego una analisi di flusso elettorale che contiene alcuni elementi oggettivi ed altri desunti e discrezionali

lunedì 29 giugno 2009

Stiamo arrivando


Un insoddisfacente risultato alle amministrative non ci fa dimenticare l'ottimo risultato alle Europee.
A Casola Valsenio nel 2009 il divario tra liberaldemocratici (centro destra) e socialdemocratici (centro sinistra) si riduce al 4,98 % ovvero a 90 voti.
*
Alle Politiche del 2008 era del 6,91 % pari a 130 voti
Alle Politiche del 2006 era del 19,19 % pari a 389 voti
Alle politiche del 2001 era del 23,02 % pari a 472 voti
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In meno di 10 anni il centro sinistra casolano perde più di 350 elettori