venerdì 30 aprile 2010
Quella mitica mezza mela
giovedì 29 aprile 2010
Chi ha deciso di chiudere i vecchi magazzini?
La risposta del sindaco è stata immediata:
la Sala Spadolini è aperta!
Ne abbiamo preso atto ma abbiamo rilevato che è in uno stato di degrado evidente e segnaliamo la necessità di prevedere qualche lavoro di manutenzione e di adeguamento alle norme.
Un brivido alla schiena
Ho cambiato canale e c'era un tizio americano che ormai da trent'anni ha scelto di vivere qui sul Mediterraneo, e che - diceva - mai rinuncerebbe al clima che sappiamo, e il sole, il mare, il cibo, le solite cose, e però - diceva - sono giusto trent'anni che certe cose non cambiano mai, proprio mai.
I sindacati sono comandati da relitti pseudo-comunisti che si oppongono a tutto e ogni volta annunciano uno sciopero generale come la venuta del messia, quando possono paralizzano il paese con incredibili scioperi dei trasporti pubblici, statali e insegnanti e pensionati restano il loro core-businnes, ogni volta che fanno un corteo sembra di tornare agli anni Settanta, priorità e discussioni sono sempre le stesse, i dipendenti pubblici sono troppi e costano un botto e hanno il posto a vita, la gente va in pensione a 60 anni mentre i tedeschi per dire, ci vanno a 67, e - diceva - ogni volta eterne diatribe sulla necessità di liberalizzare, privatizzare, razionalizzare, tagliare enti e municipalizzate, comunità e province, diminuire il debito, la solita solfa, con la sinistra che protegge i parassiti, la destra che protegge gli evasori fiscali, le ferrovie indebitate, la compagnia aerea fallita, ecco, rimane giusto il turismo, sinché dura: appunto il sole, il mare, il cibo, le solite cose.
Poi un brivido alla schiena: parlava della Grecia.
mercoledì 28 aprile 2010
Perché i comuni della collina hanno deciso di non chiedere il fondo di compensazione per gli insediamenti commerciali di Faenza? Probabilmente lo hanno deciso i dirigenti del PD di Ravenna, indifferenti alle necessità degli abitanti di Casola Valsenio, Brisighella, Riolo Terme. Una nostra interrogazione nel Consiglio dell’Unione.
L’onesto Napolitano
martedì 27 aprile 2010
Finalmente Internet a banda larga per le zone non coperte
lunedì 26 aprile 2010
Ma questi sindaci da che parte stanno?
Do atto volentieri al Sindaco Iseppi di essere un attento lettore della nostra stanza e di non mancare di puntualizzare spesso e di chiosare le nostre argomentazioni. Magari qualche volta lo fa con una puntigliosità un po’ altezzosa, ma va bene comunque, anche perché, se ha ragione, non facciamo alcuna fatica a dargliene conto.
Come qualcuno avrà notato, il Sindaco è intervenuto oggi su una questione di grande importanza, gli ipermercati Coop e Conad di Faenza, un po’ tirato per la giacca da un nostro titolo leggermente irriverente Mentre a Faenza Coop e Conad si contendono la piazza a suon di denunce, noi stiamo ancora aspettando la nostra parte del fondo di "perequazione" cioè l'indennizzo per l'impatto di questi colossi sul territorio. Svegliati Sindaco!
La questione riguarda il fondo di perequazione (termine orribile che all’incirca si traduce in “compensazione”) che dovrebbe essere versato dal Comune di Faenza ai comuni del territorio per “ripagarli” di scelte pesanti sul piano urbanistico ed economico effettuate nell’ambito del Piano Territoriale.
Dice Iseppi: “Svegliati” mi sembra eccessivo, quantomeno perché nessuno sta dormendo e nemmeno ci sono allori su cui adagiarsi. Prendo sempre umilmente le lezioni che mi si vogliono dare, vista la mia limitata esperienza politica, ma sarebbe opportuno che questo avvenisse su fatti concreti e verificabili.
Eviterei quindi di aumentare tensioni su questioni per le quali non abbiamo, purtroppo, nulla da pretendere.
Gli accordi territoriali che prevedono la perequazione sono stati firmati sulle varianti del PSC (Faenza e Solarolo) e sul terreno del futuro Outlet di Faenza. Si tratta di due trattative distinte e quindi anche di due “salvadanai” distinti. Per entrambi è previsto un accordo in cui gli oneri di urbanizzazione andranno a beneficio dell’intero comprensorio per opere di rilevanza comunale e/o sovra comunale da decidersi al momento opportuno (quando si versano gli oneri).
L’Ipercoop di Faenza fa parte della “famosa” variante 14 per la quale (ahinoi!) non fu previsto accordo di perequazione. Se così non è, e riesci a dimostrarmi il contrario sarò ben felice di correggermi e di ricercare questa trattativa. Ne sarebbero molto contenti anche gli altri Sindaci del comprensorio, che immagino stiano tutti dormendo come me.
Buone cose.
Nicola
Iseppi sostiene dunque che per l’Ipercoop di Faenza non sarebbero stati previsti “accordi di perequazione” mentre io ribadisco che se anche non previsti, un buon sindaco dovrebbe sbattere i pugni sul tavolo e pretendere quello che l’evidenza e la ragionevolezza impone, cioè una compensazione per le ricadute che quella scelta determina su tutto il territorio comprensoriale non potendosi giustificare una mancanza così vistosa da parte degli amministratori che in precedenza avevano avvallato quelle scelte, in spregio, anche, ad una buona legislazione regionale.
Vincenzo Galassini, capogruppo PDL in Consiglio Provinciale, mi ha trasmesso successivamente la delibera adotta il 24 luglio 2006 in Consiglio Provinciale di Ravenna dal titolo “ACCORDO TERRITORIALE FRA PROVINCIA DI RAVENNA E COMUNE DI FAENZA PER L'ATTUAZIONE DEL NUOVO POLO FUNZIONALE COMMERCIALE DI FAENZA. APPROVAZIONE DELL'ACCORDO IN CONFORMITA' ALLE DISPOSIZIONI DI CUI ALL'ART.15 DELLA L.R. N.20/2000.” nella quale il cosiddetto fondo perequativo previsto dalla legge regionale n.20/2000 art. 5 comma 3 veniva richiamato e demandato agli Accordi territoriali tra i vari soggetti con questa dizione: “Ricadendo il polo in oggetto all’interno di uno degli ambiti produttivi strategici del PTCP, il presente accordo ne rappresenta un primo stralcio attuativo, e pertanto la sua realizzazione dovrà essere rapportata alla scala più ampia che sarà oggetto del successivo accordo territoriale del medesimo ambito strategico. Si conviene inoltre che in detta sede si dovrà quindi completare tutto l’assetto infrastrutturale a dare risoluzione alle molteplici problematiche ambientali e territoriali inerenti l’ambito produttivo strategico.”
Insomma parrebbe da tutto ciò che all’accordo tra Provincia e Comune di Faenza dovesse poi fare seguito una intesa ulteriore dove forse avrebbero dovuto trovare spazio le compensazioni territoriali. Cosa che non è avvenuta. Una ragione in più allora per richiedere il rispetto della lettera e della ratio dell’accordo del 2006. Chiudiamola qui, per ora. Alla fine siamo sicuri che il sindaco Iseppi al tavolo delle trattative con gli altri comuni saprà utilizzare con profitto almeno la stessa energia che è solito usare nei confronti del governo al quale rimprovera persino di “fargli la cresta sull’Irpef” e di avergli sottratto come un ladro di notte 43mila euro. O no?
sabato 24 aprile 2010
Il consiglio comunale di Giovedì 29 Aprile
Parleremo di:
Rendiconto Esercizio 2009: relazione della Giunta allegati: 1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 6 – 7 – 8 – 9 – 10 – 11 – 12 – 13 -14
Modifica Piano triennale delle opere : allegato
Variazioni di Bilancio 2010 : storni, variazioni, nuovi capitoli, quadratura: variazione, investimenti 2010, 2011
Convenzione tra Riolo e Casola per spese Istituto comprensivo “Pascoli”, allegato
Piano attività estrattive
Programma di riqualificazione urbana comparto Galeazzi Raspanti
Modifica statuto Parco dei Gessi: relazione alla modifica, statuto
Esercizi di vendita al dettaglio: indirizzi in materia di apertura e chiusura al pubblico
Ordine del Giorno di Uniti per Casola per revisione del patto di stabilità e avvio federalismo fiscale
Chiunque necessiti di chiarimenti o intenda avanzare proposte sui punti in discussione può contattare uno dei consiglieri comunali del Gruppo consiliare Pdl Lega Nord Udc Indipendenti: Vittoria Benericetti, Alessandra Bertozzi, Paolo Giorgi, Fabio Piolanti.
Dove sono i nostri soldi? Gli agricoltori dell’Emilia Romagna chiedono conto dei contributi comunitari non erogati da AGREA, l’organismo pagatore della Regione
Gli agricoltori emiliano-romagnoli denunciano il "grave danno che stanno subendo per la mancata erogazione da parte di AGREA, l'agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura, dei contributi comunitari". In una nota Confagricoltura, CIA e Copagri sottolineano che "mancano infatti all'appello i fondi previsti dal PSR per gli adempimenti sulle misure agro-ambientali e i milioni di euro ancora bloccati a causa dell'impossibilità, da parte delle imprese, di risolvere gli errori rilevati sulle domande uniche 2009".
"Restano irrisolti, a 30 giorni dal termine ultimo - prosegue la nota - i gravi problemi che devono subire le imprese i per la presentazione della Domanda Unica per l'anno 2010. Lo sblocco di questi giorni da parte di AGREA dei soldi della PAC dell'anno passato, a seguito del forte e determinato intervento esercitato nelle sedi opportune da parte di Confagricoltura, CIA e Copagri, non riduce l'attenzione delle organizzazioni sulle risorse attese e sul grido di sofferenza lanciato dalle imprese". "È necessario avviare - sostengono Confagricoltura, CIA e Copagri - con l'inizio della nuova legislatura un'attenta e profonda analisi del modello gestionale che la Regione Emilia-Romagna si è dato per l'erogazione delle risorse comunitarie stanziate per le aziende agricole.
La creazione di un Organismo Pagatore Regionale deve rispondere - evidenziano le Organizzazioni Agricole - ai principi ispiratori ovvero "avvicinare le istituzioni alle aziende semplificando le procedure e velocizzando l'accesso alle risorse". Questi obiettivi, via via disattesi da AGREA, devono tornare ad essere l'asse portante del rapporto tra le imprese agricole e le Istituzioni".
I Presidenti delle tre Organizzazioni ritengono che "l'Agenzia debba mettere da un lato le aziende nelle condizioni di avere, come promesso già dal 2010, una corretta ed esaustiva informazione sulle loro pratiche ed una velocizzazione dei versamenti delle risorse sui conti bancari e dall'altro porre i Centri di Assistenza Agricola nelle condizioni di poter svolgere le funzioni a questi delegate". "Il modello a cui si deve tendere - sottolineano le tre Organizzazioni - è quello in grado di assicurare alle imprese, come avviene in altre regioni ed in altri paesi dell'Unione europea, l'accesso al 100% delle risorse dovute già nel mese di dicembre e non entro giugno dell'anno successivo come previsto ma non obbligato dalle norme comunitarie. Confagricoltura, CIA e Copagri dell'Emilia-Romagna confermano di essere pronte a farsi carico della richiesta degli agricoltori di far sentire la propria voce anche scendendo in piazza per sbloccare la situazione, sburocratizzare il sistema e sensibilizzare tutte le forze politiche del disagio dei produttori."
venerdì 23 aprile 2010
DIREZIONE PDL - DOCUMENTO CONCLUSIVO - Roma, 22 aprile 2010
mercoledì 21 aprile 2010
martedì 20 aprile 2010
Aperta la parentesi. In margine alla discussione in casa del Popolo della Libertà

La politica turistica per la collina secondo la Società d’Area
Come il PCI si impadronì della memoria dei fratelli Cervi
lunedì 19 aprile 2010
Sconcertante! Bilanci falsi al Consorzio dei Servizi Sociali di Ravenna: scoperti 9 milioni di euro di debiti. Chiamati a rispondere i Comuni di Ravenna, Cervia e Russi e l'Asl. Sarà meglio che i sindaci PD e i dirigenti Asl diano convincenti spiegazioni.
Una richiesta di maggior trasparenza e rigore arriva pure da Cesare Sama, coordinatore di "Ravenna Radicale". Per Gianfranco Spadoni, consigliere comunale dell'Udc, "questa grave situazione più in generale mette in evidenza la crisi totale di un sistema che ha dilagato nella gestione dei vari enti della nostra Regione".
giovedì 15 aprile 2010
L’ignobile attacco del PD al Sindaco leghista di Andro che ha preteso che le rette del servizio di refezione scolastica fossero pagate da quanti non sono stati esentati dai servizi sociali.
La Lega non ha certo bisogno dell’aiuto del PdL per difendersi, ma dato che l’attacco è particolarmente volgare e punta la Lega per colpire in realtà tutto il centro destra, qualche precisazione sentiamo di poterla fare proprio partendo dalla vicenda di Andro che viene così raccontata dal PD:
L’impressione è che il PD viva veramente fuori del mondo perché su questa vicenda più volte la gente di Andro, prima ancora che il sindaco leghista, ha detto che non ci sta a farsi prendere per il naso: se c’è un servizio a pagamento, è giusto che tutti paghino. Chi più, chi meno, in base alle proprie possibilità e quanti non ce la fanno si possono rivolgere ai servizi sociali.
La vicenda è tutta qui: la mensa è gestita da un’associazione parascolastica di genitori, la quale applica tariffe di poco più di un euro al giorno per le famiglie a reddito minimo e fino a quattro per quelle che guadagnano di più. In totale fanno 22 euro al mese nella fascia bassa, ma qualcuno non vuole versare neppure quelli e così il buco si è allargato via via.
Ecco allora che si arriva al grande scandalo, con l’accusa di voler ridurre alla fame i poveri bambini extracomunitari. Sciocchezze: il discrimine non è razziale ma reddituale. Molti stranieri sono in regola con la retta e nessuno si è mai sognato di privare i loro figli del cibo. Ci sono anche famiglie di immigrati in difficoltà e per questo vengono assistite consentendo ai bimbi di continuare a ricevere il pasto. Infine c’è chi fa finta di niente, o perché pur essendo in regola lavora in nero e dunque dichiara nulla o più semplicemente perché preferisce far mangiare i figli a sbafo. Se fosse davvero indigente potrebbe chiedere aiuto ai servizi sociali, invece dopo l’annuncio della sospensione della mensa ha preferito quello della Cgil, alla quale ovviamente non è parso vero di poter attaccare un’odiata giunta leghista e farne una vertenza.
E così è partita la grancassa, coi giornali a parlare d’infamia e di un Carroccio che liscia il pelo ai peggiori istinti o di doveri elementari, che poi sarebbero quelli di dar da mangiare a chiunque. Essendoci di mezzo i bambini, anche i grandi organi d’informazione si sono commossi,criticando il cuore di pietra della Lega. Nessuno naturalmente si è chiesto se le cose stessero davvero così e soprattutto perché alcune centinaia di brave mamme di altrettanti scolari fossero incavolate con chi non paga. Tutte razziste? Tutte meschine e avide? O non più semplicemente brave genitrici che non vogliono essere prese in giro da chi i soldi li ha ma preferisce spenderli in altro modo piuttosto che saldare la retta?
Centoventimila euro per accogliere sette bambini nel nido non ce li possiamo più permettere. Aspettiamo le proposte dell'amministrazione e nel frattempo lanciamo le nostre
mercoledì 14 aprile 2010
Modello Emilia Romagna
Da 60 anni siamo governati dallo stesso partito.
Com’è possibile che la Magistratura, in 60 anni, non abbia mai aperto un’inchiesta significativa sui politici locali? (il caso Delbono è robetta). Non esiste, né mai è esistita, corruzione, in Emilia-Romagna? Gli emiliani e i romagnoli appartengono ad un’altra razza? Hanno un codice genetico modificato che li rende più onesti?
Quanti di noi non hanno mai pensato che in questo territorio anche le leggi della Repubblica sembrano essere diverse?
Quanti non hanno mai pensato che anche la Magistratura sembra essere diversa?
E chi non ha mai avvertito con fastidio lo straripante potere del “partito unico” che in qualche misura ha reso diverse le più elementari regole democratiche e il gioco dei pesi e dei contrappesi?
Quanti non hanno mai pensato che non sarà facile vincere un appalto pubblico senza passare un preventivo vaglio del Partito Democratico?
Quanti non hanno mai pensato che non sarà facile lavorare in una struttura pubblica senza essere aiutati dalla tessera giusta?
In questo piccolo video una finestra anche sull’altra Emilia Romagna:
martedì 13 aprile 2010
Adesso basta
In maniera via via più accentuata e guarda caso in progressiva coincidenza con la perdita di consensi nella sinistra, i commenti ai post sono diventati più aggressivi, più livorosi, più cattivi finalizzati a colpire spesso sia sul piano personale che su quello politico utilizzando quasi sempre l’anonimato come paravento.
Il Sindaco di Faenza, Malpezzi, chiede scusa. Così si fa quando si commette un errore. Dovrebbero ricordarlo anche molti altri Sindaci che, proprio come Fonzie, quella parola lì non riescono a pronunciarla
Ma cosa sta succedendo? Cominciano a sgretolarsi le amministrazioni rosse che parevano inossidabili

lunedì 12 aprile 2010
Cade Mantova, roccaforte rossa. “Cara e bella Mantova, bentornata in Lombardia" ha commentato a caldo il governatore Roberto Formigoni.
A Mantova il neoeletto sindaco Nicola Sodano ha sconfitto il primo cittadino uscente di centrosinistra Fiorenza Brioni conquistando il 52,18% contro il 47,82% della rivale.
Un successo e una vittoria simbolica dall'evidente rilevanza nazionale per il centrodestra italiano Oggi cade l'ultima roccaforte rossa del Nord, si chiude definitivamente una stagione e si volta pagina. E tutto questo nonostante l'Udc abbia purtroppo scelto di allearsi con il Pd.
Adesso aspettiamo le immancabili dichiarazioni degli esponenti del Pd che, magari, ci spiegheranno che la sconfitta di Mantova è una vittoria.
La verità è che il Pdl ha un forte radicamento territoriale e, soprattutto, gode della fiducia degli elettori.
Ormai è chiaro che, per la maggioranza degli italiani, il centrodestra rappresenta la sintesi perfetta del buon governo a livello nazionale e locale. Merito della politica dei fatti che continuerà ad essere, fino al termine della legislatura, la nostra unica parola d’ordine.
domenica 11 aprile 2010
Per quanto tempo ancora potranno continuare a convivere nel PD i cattolici con coloro che professano posizioni di rancore e di odio verso la Chiesa e la religione? In questi attacchi furibondi i preti pedofili sono solo un pretesto
Il difficile mestiere di Sindaco: a Faenza si scatena una incredibile bagarre per una frase infelice del neo eletto Malpezzi
Da Faenzanet:
Inutile dire che ciò che più ha colpito negativamente la città sia stata l'infelice frase del neo-sindaco sull'impossibilità di trovare collaboratori che si impegnassero per 1670 euro al mese (già ieri commenti a valanga su internet e stamattina nei bar non si parla d'altro dopo che i quotidiani hanno pubblicato tale affermazione), ma sulle nomine è ovvio che occorra attendere di vederli al lavoro.
Efficenza, merito e competenza dovevano essere le parole d'ordine per l'attribuzione delle deleghe: indubbiamente Malpezzi ha rispettato le promesse quando ha scelto Savorani per le attività Economiche e Roberto Savini per l'Agricoltura, certamente due professionalità adatte e perfette per i tasselli ove sono state poste.
Qualche dubbio sovviene su Bandini (architetto/ingegnere ai servizi sociali), Mammini (artigiano all'Urbanistica) e la Zivieri (dipendente AUSL Rimini ai LL.PP) che potranno anche essere bravissime persone, ma occorrerebbe comprendere che c'azzeccano le loro vite professionali con il ruolo cui sono chiamati a ricoprire; è palese ed evidente che i principali "meriti" di questi sono esclusivamente di carattere politico.
Invece incomprensibili le ultime due nomine: la Campodoni non ha alcuna esperienza lavorativa, è una neolaureata il cui merito forse è stato quello di presentarsi candidata alle regionali (ottenendo 2900 preferenze quando gli altri due in lista ne hanno raccolte entrambi oltre 8000), se è divenuta assessore allo Sport perchè gioca a pallavolo tanto valeva allora delegare Vincenzo Maenza che ha vinto le olimpiadi; speriamo davvero diventi come la Carfagna la cui nomina lasciò tutti di stucco e dopo 2 anni si sta invece rivelando come uno dei ministri più amati ed apprezzati nel suo ruolo. Massimo Isola fatto addirittura vicesindaco con delega alla cultura è altrettanto difficile da comprendere: a parte la provenienza geografica (ma di Faenza qualcuno con pari competenze del nominato il PD non l'aveva?) l'investitura a vice dell'addetto stampa del partito ravennate pare eccessiva.
Comunque il giudizio migliore lo daranno i fatti e vedremo se le promesse elettorali del programma saranno rispettate.
sabato 10 aprile 2010
I rifiuti di Lugo: l’impressione è che non sappiano proprio dove metterli e che si sia aperto un conflitto tutto interno al PD
In una lettera inviata al Presidente della Provincia e all'assessore provinciale all'Ambiente, il sindaco di Ravenna Matteucci ha formalizzato l'indisponibilità del Comune di Ravenna ad ospitare nella discarica di via Romea i rifiuti prodotti nell'area lughese.
"In vista dell'approvazione definitiva del piano provinciale di gestione dei rifiuti urbani e speciali della Provincia di Ravenna - scrive Matteucci - voglio con la presente comunicarvi l'assoluta indisponibilità del Comune di Ravenna di continuare ad accogliere i rifiuti e i residui della selezione dei rifiuti che si originano nell'area lughese e attualmente utilizzati per lo smaltimento finale alla discarica ravennate di via Romea Nord anziché in quella di Voltana di Lugo". "Riteniamo che la corretta applicazione del criterio di prossimità imposto dalla legge e la maggior economia nei costi derivante dalla mancata movimentazione sui camion dei rifiuti prodotti nel lughese e conferibili a Voltana, debba portare il Consiglio provinciale a scegliere, tra le due opzioni offerte dal piano adottato, quella che prevede il collocamento per lo smaltimento finale dei rifiuti prodotti dall'area lughese nella discarica di Voltana".
Il sindaco di Lugo Raffaele Cortesi frena su ogni ipotesi in campo, riportando la palla al centro: "Il nuovo piano dei rifiuti non si fa sui giornali, ma lo si discute e lo si approva in ambito istituzionale. Nel piano in via d'adozione ci sono due proposte, noi dobbiamo fare tutti gli impianti previsti, coinvolgendo i cittadini dove richiesto. Per quanto riguarda la risagomatura di Voltana tocca alla popolazione esprimersi, tenendo conto degli impatti ambientali e della viabilità che andrà rivista".
Ancora Matteucci " Chiedo al Presidente della Provincia Giangrandi e all'Assessore Mengozzi di approvare alla prima Giunta utile il Piano Provinciale di gestione dei rifiuti urbani e speciali della Provincia di Ravenna. Chiedo alla Presidente del Consiglio Provinciale Elena Rambelli di portare il Piano alla discussione del Consiglio Provinciale nel mese di aprile”.
venerdì 9 aprile 2010
La trave e la pagliuzza: anche quando sono mancanti trovano l’occasione e il sottile piacere di accusare chi di colpe non ne ha
Con un titolo in stile, il PD casolano inserisce oggi nel suo blog una singolare argomentazione a proposito del dibattito in corso nel Comune di Lugo che, avendo esaurito la propria discarica, non sa dove portare i rifiuti, a conferma che il PD ha spesso conti aperti con il pattume.
Poiché un consigliere lughese del PdL ha buttato là l’idea di portarli a Faenza, nella discarica di Tebano, i casolani titolano, pensando di essere mordaci e salaci, “OSTA CHE SVARIONE” dal momento che Tebano è chiusa da anni e stiamo utilizzando la discarica Tremonti.
A noi sembra che avrebbero fatto molto meglio a chiedersi per quale ragione un comune di media grandezza della pasciuta e ricca Emilia Romagna sia nelle condizioni di mettersi a cercare in fretta e furia un posto dove portare i rifiuti e senza avere programmato per tempo una soluzione adeguata per di più questionando con la vicina città di Ravenna e con Hera, gestore del servizio.
Facciamo attenzione ai partiti delle salsicce
giovedì 8 aprile 2010
Bonus gas, un aiuto per le famiglie
A chi è riservato?
Napolitano firma il legittimo impedimento: stop ai processi a Berlusconi. Cade un altro ostacolo sulla strada del governo. E adesso via alle riforme
mercoledì 7 aprile 2010
Se fossimo un paese serio....
Quelli che portano le carriole, caricandole di interessi politici, come ha rivelato l’arcivescovo Giuseppe Molinari («Qualcuno è molto interessato a queste manifestazioni per poter entrare in cabina di regia...»). Quelli che sono disposti a fare a pezzi la logica e l’aritmetica, il senso di appartenenza e la dignità, l’amore per il proprio Paese e per la verità, tutto sacrificato sull’altare della polemica, della piccola speculazione politica, meschino cabotaggio di una sinistra che dopo aver perso le elezioni riesce a perdere anche la faccia, facendosi trascinare fino in fondo dal proprio antiberlusconismo ottuso.