giovedì 15 aprile 2010

Centoventimila euro per accogliere sette bambini nel nido non ce li possiamo più permettere. Aspettiamo le proposte dell'amministrazione e nel frattempo lanciamo le nostre

E’ sotto gli occhi di tutti il costo esorbitante che il comune di Casola Valsenio sostiene per il Servizio di Asilo Nido, un costo che costringe perfino la gestione immobilista di Iseppi a considerare la necessità di qualche intervento.
La spesa complessiva che grava sulle casse comunali nel 2010 è di 120mila euro a fronte di una entrata di 17mila euro. Sostanzialmente ciascuno dei sette, otto bambini iscritti costa alla comunità circa 17mila euro.
Poichè così non si può andare avanti occorrerebbe prendere decisioni affinchè già dal prossimo anno scolastico fossero individuate soluzioni in grado di mantenere il servizio di accoglienza per i bambini in età 0-3 anni con la contropartita di un abbattimento significativo dei costi comunali.

La via maestra, a nostro giudizio sarebbe quella di valutare assieme alla scuola materna cattolica Santa Dorotea se vi siano le condizioni per assumere da parte di questa anche la gestione integrale del nido. Si tratta di una scelta difficile per entrambi i contraenti, il Comune e la Parrocchia, che per ragioni diverse sono restii a varare una operazione che se fosse semplice e piana sarebbe già stata portata a termine da tempo.
In realtà la parrocchia non sembrerebbe avere particolari interessi ad assumere la gestione integrale del servizio di nido, preferendo concentrare – anche per legittima vocazione storica - mezzi e risorse sulla scuola materna mentre il comune vorrebbe probabilmente proporre una specie di scampio per cui il nido passerebbe alla Parrocchia e la materna passerebbe per intero al pubblico (Comune-Stato).
Noi non sappiamo se e come si stia discutendo ora ma dubitiamo che se le posizioni rimarranno queste sia ancora possibile raggiungere un accordo in tempi utili per l’apertura dell’anno scolastico 2010-11 non fosse altro perchè le iscrizioni alle scuole dell’infanzia (ex materne) si sono già concluse e le richieste di dotazione organica (gli insegnanti) sono già state avanzate dalle direzioni all’Ufficio Scolastico Provinciale.

In via subordinata ci sono altre tre possibili soluzioni per attutire l’impatto del nido sui conti pubblici ma una in particolare ci sembra nuova e interessante.
Si chiamano tagesmutter (letteralmente “tate familiari o a domicilio”) e sono delle nuove figure professionali già create a Monza sul modello altoatesino che offre questo servizio da 15 anni.
Le 22 tagesmutter monzesi che hanno appena completato un complesso percorso di formazione per questa nuova professionalità, organizzato dall’assessorato alle Pari opportunità, in collaborazione con Formaper e Camera di Commercio, saranno operative nei loro appartamenti da giugno.
In sostanza si tratta di educatrici selezionate (non vogliono essere chiamate baby sitter) che aprono le loro case ai bambini offrendo un servizio a misura di famiglia. I genitori le possono scegliere in base alla vicinanza all’abitazione oppure anche in base alle singole peculiarità educative.
La tages di norma può tenere in casa 3 o 4 bambini da 0 a 3 anni ed il costo del servizio si aggira sui 6 euro all’ora di media: la cosa interessante è che, invece di pagare una retta mensile come nei nidi, i genitori pagano soltanto le ore di cui usufruiscono.
A noi questo modello organizzativo piace molto perchè alleggerisce l’amministrazione comunale da costi ormai insostenibili, consente una diffusione lavorativa flessibile e per taluni versi occasionale, attribuisce all’ente pubblico esclusive funzioni di controllo e di garanzia e, attraverso la fruizione personalizzata, consente risparmi notevoli sui bilanci familiari.

E’ evidente che queste nuove tipologie di servizi si avviano solo se si ha il coraggio e l’energia per volerli e non ci si adagia troppo sulle continue lamentele contro il governo, che magari se le merita, ma che alla fine risulta essere solo un buon alibi per non fare nulla e lasciare invariabilmente le cose come stanno.

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