mercoledì 30 dicembre 2009

I pessimi risultati del Tavolo di Coordinamento sulle nuove povertà dimostrano che la doppiezza politica non paga mai

Alla fine si scopre che il tavolo di coordinamento per superare le emergenze della crisi economica ha raccolto 1.500 euro, leggasi millecinquecento (di cui 1000 versati dalla Banca di credito cooperativo e 500 dal comitato gemellaggi).
Un risultato imbarazzante, un flop clamoroso che conferma appieno la nostra lettura “politica” dell’iniziativa.
Il Tavolo di coordinamento - composto da la Misericordia, il centro sociale le Colonne, il Comitato di Gemellaggio, la Banca di Credito Cooperativo, l’Avis, l’Associazione Alpini, la Parrocchia/Caritas, l’Asp Solidarietà Insieme e naturalmente il Comune di Casola Valsenio – prendeva atto nella primavera del 2009 dei “dati preoccupanti sulle emergenze derivanti dalla attuale crisi economica e delle difficoltà di molte famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese e a far fronte ai propri impegni”.
L’allora assessore ai servizi sociali diceva che in questi casi l’esperienza insegna che è bene essere previdenti e prevedere per tempo quali strumenti mettere in campo per intervenire in aiuto di chi si trova in gravi difficoltà.
Il Tavolo nasceva così sulla buona fede di organismi del tutto inconsapevoli del fatto che l’idea non aveva origine a Casola ma nelle sedi del PD regionale che l’aveva già ampiamente utilizzata per fini elettorali in molti comuni. L’obiettivo reale era quello di accreditare l’amministrazione di centro sinistra come la più idonea ad essere referente di vasti ambienti dell’opinione pubblica molto sensibili ai valori della solidarietà e dell’altruismo, stabilendo un canale privilegiato in cui organismi e associazioni assumevano una funzione subliminale di garanti e sponsor del partito.
Oltre a ciò l’operazione consentiva una furbata pazzesca: far apparire gli amministratori del PD come alacremente impegnati sulla solidarietà e sul soccorso dei bisognosi senza cacciare un euro dal bilancio del Comune perché i soldi avrebbero dovuto metterli gli altri.
Per fortuna il tempo è galantuomo e sa rendere leggibili cose che sembravano immerse nella nebbia.
In primo luogo adesso abbiamo la conferma che l’obiettivo era esclusivamente elettorale perché l’abbandono e l’indifferenza in cui è stato lasciato il Tavolo all’indomani delle elezioni si spiega solo con l’esaurimento dell’unico vero scopo che lo aveva animato, quello politico.
In secondo luogo la scomparsa dal dibattito politico casolano dei problemi delle famiglie bisognose è esemplare: prima del 7 Giugno 2009 il problema era drammatico e richiedeva il concorso di tutti, una specie di stringiamoci a coorte ma subito dopo l’argomento è scomparso dai palinsesti amministrativi locali ed è rimasto solo come invettiva contro il governo Berlusconi che naturalmente non fa nulla né sa fare nulla.
In terzo luogo la deludente raccolta di risorse economiche e il venir meno della funzione di “coordinamento” dei vari soggetti che agiscono volontariamente nel campo dell’assistenza ci raccontano di un insuccesso profondo dell’idea stessa del Tavolo.
Imbarazza noi che siamo all’opposizione, figuriamoci quanto dovrebbe imbarazzare Iseppi, l’avere raccolto solo 1500 euro per aiutare le famiglie in difficoltà in un Comune che vede la presenza di quattro banche, di alcune industrie importanti, di un reticolo di artigiani, di imprenditori agricoli, di commercianti, di ristoratori, di cooperative impegnate a vario titolo con il Comune.

Ma poiché le “molte” famiglie che a maggio erano in condizioni di bisogno non sono scomparse di certo per effetto dei risultati del Tavolo di Coordinamento casolano, non ci rimane che sperare che da una parte il governo riesca a tirarci fuori da questa lunga crisi economica e molti possano finalmente riprendere a lavorare e dall’altra che le vere fonti dell’assistenza ai bisognosi, quelle che da centinaia di anni la fanno senza bisogno di essere coordinate da tutori troppo interessati, continuino a farlo con lo spirito cristiano e con la solidarietà operosa e silenziosa che da sempre ce le fa amare.







La nostra interrogazione e la risposta dell'Amministrazione Iseppi

6 commenti:

  1. La mia lunga militanza sindacale e politica certamente non ricca di successi eclatanti,non mi aveva mai procurato l'accusa di essere in malafede quando davo vita a qualche iniziativa.Mai dire mai! E' avvenuto adesso (per me a tempo scaduto!) da parte di Piolanti e del Gruppo in Consiglio Comunale PDL,Lega,UDC,Indipendenti .
    Quanto scrive Fabio circa il Fondo Comunale per le famiglie bisognose non giudica solo me in malafede( ero l'assessore competente in quel momento) , ma bolla anche le Associazioni di volontariato di ingenuità. Secondo l'autore 9 rappresentanti di questi Enti non avrebbero capito di essere vittime di una furbata compiuta a fini elettorali!
    Verrebbe voglia di reagire chiudendo per sempre polemicamente ogni discussione con Fabio come ha già fatto qualcuno. Ma siccome ho la pelle dura non smetterò di fare conoscere la mia opinione,anche a mezzo di questo blog , quando lo riterrò opportuno.Perciò ,caro Fabio, quello che hai scritto lo giudico degno di commiserazione per la scarsa conoscenza delle famiglie casolane in difficoltà e di quanto compie il volontariato locale a loro favore senza bisogno di propagandarlo. L'idea del fondo nacque anche per coordinare tutto quanto veniva già fatto per evitare doppi interventi oltrechè per raccogliere nuove risorse.
    Ma ragionare con Te e col Tuo gruppo di queste cose è inutile. Il Vostro scopo è solo quello di spargere un pò di veleno ogni tanto|Ma credo che i Casolani se nè siano accorti.
    Giacomo G.

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  2. Ma è mai possibile che ogni volta che si fa una critica politica (e sottolineo politica)si debba sempre buttarla sul personale?
    Rifiuto e contesto l'idea che sia uno spargimento di veleno manifestare la propria diversa opinione e dichiarare qualche volta il proprio dissenso critico dall'azione degli amministratori.
    Proprio perchè Giacomo ha una lunga esperienza non capisco questo modo di stare dentro la lotta politica che - lo sanno tutti - non si fa mai con le pacche sulla schiena ma nel confronto e nello scontro.
    Questo però non pregiudica in alcuna maniera il giudizio sul valore e sull'onestà individuale: parlare di doppiezza politica significa dare un giudizio sul metodo e sull'azione dei partiti mica chiamare in causa i singoli individui e i loro privati comportamenti.
    Sarebbe bene chiarirci una volta per tutte, magari in un dibattito pubblico.
    Vogliamo provarci, Giacomo?
    Fabio

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  3. Non la butto sul "personale" .Delle critiche al mio operato ne' puoi fare fin che vuoi e qualcuna può anche essere giustificata.
    Non è questo il problema.
    Tu parli invece di 'furbate pazzesche' perpretate da una Giunta Comunale, di associazioni ignare che l'iniziativa del fondo di sostegno veniva dal PD regonale a fini di propaganda,e non invece il frutto di una valutazione politica del momento di crisi che si stava profilando in marzo e aprile 2009 ,che avere potuto aiutare 4 famiglie in più in aggiunta ad altre che hanno potuto disporre dei fondi(purtroppo pochi) dei normali capitoli di bilancio e' una cosa insignificante. Allora mi viene la voglia di reagire perche' non ritengo che la opposizione politica debba farsi ricorrendo ad affermazioni grossolane e non vere frutto di disinformazione.In politica il confronto e lo scontro,caro Fabio, si fanno partendo dal giudizio sui fatti veri e non inventando qualcosa pur di sminuire l'avversario.
    Un chiarimento pubblico tra di noi non può interessare a nessuno.Torno solo a dire quello che ho sempre detto: ben venga una opposizione forte alla maggioranza di centrosinistra in Comune. Avvenga però nel rispetto reciproco tra persone non ricorrendo ad accuse di'doppiezza politica" prive di ogni fondamento .
    giacomo g.

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  4. Finalmente, Giacomo, cominci a distinguere il personale dal politico, per quanto si veda tutta la fatica che ti costa. E’ però una operazione necessaria per ora e per il futuro.
    Non mi sembra che le nostre critiche siano grossolane nè volutamente false (mentre a noi sembrano molto grossolane e spesso appositamente alterate le analisi che il PD casolano propone in continuazione sull’azione del governo.

    Non è falso il fatto che il Tavolo sia stato un flop. Un autentico flop sia per il conferimento di denaro sia per l’uso dello strumento prima sbandierato poi dimenticato.

    Non è un falso che questo modello operativo sia stato studiato dal PD a tavolino e attuato in molti comuni (basta prendere le rassegne stampa del periodo e vedere come la stessa operazione veniva condotta in molti centri della Romagna e dell’Emilia dalle amministrazioni di centro sinistra). Se poi mi dici che invece il tutto è stata pensato dagli amministratori casolani in autonomia senza ricevere alcun imput esterno mi appresto a crederti, pur registrando la singolare coincidenza.

    Non è un falso che i soggetti partecipanti avevano pochissime cognizioni della sovrapposizione elettorale e dell’uso che poi è stato fatto del Tavolo come prodotto mediatico.

    Non è un falso ma solo una accentuazione comunicativa parlare di “furbata” perchè l’aiuto diretto che il comune di Casola ha dato alle famiglie in condizioni di emergenza è stato del tutto inconsistente e a noi viene naturale trarre la conclusione politica che il Tavolo sia servito da paravento.

    Non è un falso dire che la crisi che aveva colpito molte famiglie nell’Aprile Maggio del 2009 non appare per nulla mitigata a Novembre Dicembre 2009 mentre l’interventismo del PD era continuamente sbandierato a primavera e quasi del tutto scomparso in inverno.

    Questi sono, a nostro giudizio, i fatti politici non inventati che connotano l’operazione e che cercano non di “sminuire” l’avversario, come dici, ma di evidenziarne i molti limiti e le ambiguità (che spesso in politica si chiamano doppiezze).
    Questo è appunto il ruolo e la funzione che ci compete e che eserciteremo, come ne saremo capaci, a servizio dei nostri concittadini, senza sconti e senza farci spiegare dai dirigenti del PD come si fa opposizione.
    Fabio

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  5. Penso che non sia un delitto sbagliare, io sicuramente sarei già in gattabuia, ma è sicuramente molto grave non voler accorgersi e ammettere i propri errori .
    Giacometti Giacomo si ostina a difendere il Tavolo di Coordinamento che, dati alla mano (1500 euro raccolti di cui solo 1190 ridistribuiti), ha fallito il suo obiettivo.
    Se l’accusa di scopo elettorale che è stata mossa, fin dalla sua istituzione, dalla minoranza non avesse fondamenti perché da giugno in poi tutto tace?
    Le operazioni, come questa, fatte dall’amministrazione comunale, sarebbe bello che fossero alla luce del sole e non sollecitate da interrogazioni della minoranza.
    Se la crisi è tanto grave perché non sono stati distribuiti “tutti” gli aiuti?
    Se il Tavolo serve solo da coordinamento, l’amministrazione, si è chiesta il motivo per cui ci sono ancora tante realtà di aiuti alle famiglie bisognose che non hanno aderito allo stesso? O meglio hanno aderito formalmente ma non hanno continuato ad aiutare come prima?
    Il volontariato non ha bisogno di pubblicità e di essere sbandierato, ma di persone che chinino la testa e lavorino assieme, in silenzio magari, per l’obiettivo finale .

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  6. O meglio hanno aderito formalmente ma hanno continuato ad aiutare come prima?
    questa è la frase corretta mi scuso.

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