giovedì 22 dicembre 2011
Perché a Bagnacavallo e all’Unione dei comuni della Bassa Romagna (ma talvolta anche a Casola) gli atti non sono pubblicati integralmente on line? Interrogazione di Gianguido Bazzoni
Sul sito del Comune di Bagnacavallo nella pagina web dedicata all’albo pretorio http://albopretorio.comune.lugo.ra.it/?ente=bagnacavallo sono presenti delibere di Consiglio, determine, altri atti; rispetto alle delibere del Consiglio e altri atti sono presenti nella pagina web sopracitata degli allegati con il testo di tali documenti, non sono invece presenti i documenti relativi alle determine.
CONSIDERATO CHE: a partire dal 1 gennaio del 2011 le pubblicazioni effettuate su carta non hanno più valore legale. E' infatti entrato in vigore l'art. 32 della Legge n. 69/2009, che reca disposizioni finalizzate all'eliminazione degli sprechi. Grazie a questa rivoluzione digitale spariscono così fogli e foglietti affissi da decenni con le 'puntine' su migliaia di Albi pretori. Le amministrazioni pubbliche sono infatti obbligate a pubblicare sul proprio sito Internet (o su quello di altre amministrazioni affini o associazioni) tutte le notizie e gli atti amministrativi che necessitano di pubblicità legale: bandi di concorso, permessi di costruzione, delibere del Consiglio e della Giunta comunale, elenco dei beneficiari di provvidenze economiche, ecc; Per quanto riguarda i bandi di gara ("procedure a evidenza pubblica") e i bilanci, lo switch-off completo al digitale è invece stabilito al 1 gennaio 2013. Nel frattempo la pubblicazione online di questi atti accompagnerà quella cartacea; a partire dal 1 gennaio 2013 gli obblighi di pubblicità legale saranno pertanto assolti esclusivamente mediante la pubblicazione online sul sito istituzionale mentre la tradizionale pubblicità sui quotidiani sarà solo facoltativa e nei limiti degli ordinari stanziamenti di bilancio. il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione ha effettuato, in collaborazione con il CNR, un'indagine approfondita sullo stato di applicazione della legge nei siti Internet delle pubbliche amministrazioni. Da questa è risultato che finora solo 5.133 Comuni (pari al 66,80% del totale) hanno predisposto una sezione online dell'Albo pretorio, così suddivisi su base regionale: 51 Comuni in Basilicata (40,5%), 50 in Molise (41,0%), 123 in Abruzzo (47,3%), 174 nel Lazio (52,7%), 119 in Friuli Venezia Giulia (56,4%), 167 in Trentino Alto Adige (56,6%), 140 nelle Marche (58,6%), 338 nel Veneto (59,1%), 152 in Puglia (60,8%), 239 in Sicilia (61,9%), 243 in Sardegna (64,5%), 47 in Valle d'Aosta (65,3%), 136 in Liguria (65,7%), 1.030 in Lombardia (68,8%), 243 in Emilia-Romagna (70,0%), 382 in Campania (71,4%), 291 in Calabria (74,6%), 68 in Umbria (78,2%), 882 in Piemonte (80,6%) e 258 (90,2%) in Toscana. Nel caso particolare delle città metropolitane, è emerso invece che tutte sono in regola con la legge: non solo hanno collocato nell'homepage del proprio sito (seppure con evidenza diversa) la sezione dedicata all'albo pretorio ma molte vi hanno già inserito anche i bandi di gara. Sia pure in presenza di un quadro così positivo, va però notato come non tutte le città abbiano utilizzato questa occasione come front-office di una corretta e integrata gestione documentale: in alcuni casi si tratta infatti di mera rappresentazione digitale dei documenti prima esposti in forma cartacea. Al contrario, alcune città (ad esempio Milano) hanno utilizzato l'obbligo dell'Albo pretorio online per rivedere tutto il processo documentale;
RITENUTO CHE: In Emilia‐Romagna i Comuni sono 348, 347 hanno un sito web, 243 pari al 70,03% ha online un albo pretorio;
INTERROGA LA GIUNTA: Per conoscere se sono state predisposte politiche di sensibilizzazione regionale nei confronti dei Comuni Emilia-Romagna al fine di giungere ad un panorama regionale completo che dimostri come le Istituzioni di questa Regione siano altamente sensibili al tema della trasparenza e dell’accessibilità per i cittadini agli atti amministrativi nel rispetto di un principio di innovazione, trasparenza e accessibilità della Pubblica Amministrazione ampiamente condiviso anche a livello europeo. Se non ritenga opportuno intervenire presso il Comune di Bagnacavallo al fine di rendere pubbliche e accessibili anche su sito web del Comune stesso le determine assunte
Gianguido Bazzoni
Consigliere regionale Pdl
mercoledì 21 dicembre 2011
I nostri soldi
Giornalmente rendiamo pubbliche molte delle spese effettuate dai nostri amministratori affinché i cittadini possano valutare in piena autonomia l’uso del pubblico denaro
DD 358 del 20/12/2011 | FORNITURA DI GENERI ALIMENTARI ALLA CUCINA CENTRALIZZATA PER L’ANNO 2011 - IMPEGNO DI SPESA |
Spesa di: | €. 8.000,00 |
A favore di: | Impegno generico senza specificazione del fornitore. |
Per: | Si richiamano le determinazioni n. 314 del 28 dicembre 2010 e 84 del 09 aprile 2011 con la quale sono stati individuati i fornitori delle materie prime necessarie per la preparazione dei pasti procedendo al relativo impegno di spesa. Ad oggi si prevede un aumento della spesa effettiva di 8.000,00 € rispetto a quella sulla quale era stata fatta la previsione di spesa |
Scelta esecutore: | Inesistente |
Rilievi del nostro gruppo consiliare: | Non sono specificati i fornitori e non è motivato lo sforamento del precedente preventivo di spesa. Questi atti sono sempre più spesso imprecisi e rattoppati Naturalmente non è colpa dei funzionari ma degli amministratori che costringono l’apparato a rincorrere situazioni al limite del lecito. |
lunedì 19 dicembre 2011
Immaginate un po’!
Facciamo finta di essere ancora governati da Silvio Berlusconi (è un gioco, dai). Immaginiamo una giornata di questo tipo: al mattino, come ci chiede l’Europa, il governo Berlusconi vara una manovra di lacrime e sangue. Lo fa per decreto legge, un decreto che il Presidente della Repubblica firma subito (e per questo, avete ragione, lo sforzo di immaginazione è biblico).
Quindi, Berlusconi al mattino aumenta la benzina. Fa la stangata sulla casa. Rimette l’ICI. Alza l’Irpef, l’Iva e la Tarsu. Taglia le pensioni, costringendo la gente ad aspettare (se va bene) cinque anni prima di prendere il “vitalizio”. E toglie l’indicizzazioni delle pensioni minime. Lacrime, e sangue. Sangue e lacrime.
E la sera si mette lo smoking e va a teatro. Alla prima della Scala. Con mezzo governo.
Cosa avrebbero detto i giornali d’Italia? Probabilmente ci sarebbe la gente in piazza. Con i forconi. Repubblica avrebbe fatto una edizione speciale pure per Android e Windows Mobile. Santoro sarebbe tornato in Rai. E via di questo passo.
Invece, amici miei, ecco cosa hanno scritto oggi alcuni giornali sull’uscita del vero premier, Mario Monti. Leggete un po’:
La Stampa: “E’ la prima del rigore. Meno veline e più professori, meno pelle scoperta e più commenti autorevoli, meno spreco di botox e più loden”
La Stampa: “Barenboim a Monti: “il Mondo prega per Lei”
La Stampa: “Tutti in fila a riverire il professore bocconiano”
La Stampa: “Una serata sobria come non si vedeva da tempo, segno che l’era berlusconiana è archiviata”
Corriere: “Un omaggio anche al presidente Napolitano e al premier Monti, alla loro prima uscita ufficiale, applauditi con insistenza dalla platea prima e dopo l’Inno di Mameli. E concluso da un grido “viva il Presidente!”
E’ triste, avete ragione. La stampa in Italia era molto più libera con Berlusconi. Oggi sono tutti lì con la lingua di fuori. Forza Mario. Quello sobrio. Il professore. Lo scienziato.
Viva l’Italia.
Quando Monti, sui taxi, non lo fermava nessuno
Per carità, le lobby anti liberalizzazioni in Parlamento fioccano, sono decisamente più forti – per esempio – degli oppositori delle tasse che infatti continuano a fioccare in questi minuti.
Però pare che anche il governo Monti ci metta del suo a fare marcia indietro sulle liberalizzazioni. Il caso più clamoroso è quello dei taxi. Oggi è stato infatti lo stesso esecutivo tecnico a presentare un emendamento alle commissioni Bilancio e Finanze della Camera che fa salvi i taxi dal programma di liberalizzazioni previsto in manovra: "Il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea" e' escluso dalle liberalizzazioni previste dal decreto legge, infatti.
E pensare che Monti, quando scriveva sul Corriere della Sera, sulle liberalizzazioni non lo fermava nessuno, al punto che invitava il governo a prendere spunto da Atene:
“Se si vuole essere seri sulle liberalizzazioni, si rivisiti pure la Costituzione, ma prima ancora si visiti Atene. Il 21 gennaio il governo Papandreou ha adottato una riforma di quelle che i Greci chiamano correttamente le 'professioni chiuse' e noi pudicamente le 'professioni liberali'. La riforma consiste nell'abolizione, per tutte le professioni, delle tariffe minime, del numero chiuso, delle restrizioni territoriali e del divieto di farsi concorrenza con la pubblicità.” (Corriere della Sera, 6 febbraio 2011)
L'invito è lì, negli archivi del quotidiano di Via Solferino, firmato dallo stesso Monti: sui tassisti "si visiti Atene", appunto.
da Il Foglio
Dopo 15 anni arriva la rotatoria
Dalle ore 9 di sabato 17 dicembre è stata modificata la viabilità in prossimità del casello autostradale di Faenza, per consentire il completamento dei lavori di realizzazione della rotatoria. Il traffico che interessa le strade provinciali n. 8 "Naviglio Sud" e n. 72 "San Silvestro" sarà incanalato all'interno della nuova rotatoria. Il tutto sarà regolamentato da segnaletica di cantiere fino al completamento delle opere, previsto entro il termine contrattuale del 16 marzo 2012
Ma quanto sono costati ai cittadini le migliaia di incidenti stradali, piccoli e grandi causati dalla viabilità scriteriata colpevolmente mantenuta in prossimità del casello autostradale di Faenza?
Naturalmente gli ex amministratori comunali e provinciali non devono rispondere di nulla. Come sempre.
venerdì 16 dicembre 2011
Ma chi vogliono prendere in giro?
Con l’abituale ritardo il Comune definisce le condizioni gestionali della caldaia a cippato del plesso scolastico De Amicis-Oriani per il periodo 1/1/2011-31/12/2013 adottando una illuminante convenzione con Senio Energia.
Chi pensava che la creazione di una Esco a prevalente capitale pubblico – fortemente voluta dal Comune di Casola Valsenio – fornisse almeno qualche beneficio in termini di minore spesa gestionale e di maggiore efficienza economico-operativa, rimane con un palmo di naso perché la società, anziché configurarsi come una sorta di municipalizzata a servizio della comunità, viene trattata come una qualsiasi società alla quale si affida a fatturazione la gestione di un servizio. Niente più niente meno che se la gestione l’avesse assunta il nostro bravo Turrini.
Succede così che la società pubblica (si sottolinea “pubblica”) Senio Energia srl riceva dal sistema pubblico (si sottolinea “pubblico”) 385mila euro per realizzare un sistema di riscaldamento a biomasse legnose nella scuola di Casola Valsenio. Tutti si aspettavano, naturalmente, che poi la società prendesse in gestione integrale l’impianto in virtù del ruolo pubblico che la connota e producesse il massimo impegno per ottimizzarne la conduzione per i 10-15 anni successivi.
Invece senza averci messo un euro di suo questa curiosa società realizza la caldaia e la consegna al comune il quale la prende in carico assumendone ogni onere presente e futuro riaffidandola però senza gara in gestione ordinaria alla stessa società Senio Energia. Sarebbe un po’ come se Hera avesse preso in gestione l’acquedotto, riscuotesse le tariffe, ma addebitasse ogni onere gestionale al comune!
Si scopre così che rimangono in capo al Comune:
- la fornitura di acqua fredda per l’alimentazione degli impianti e delle apparecchiature di produzione dell’acqua calda sanitaria;
- la fornitura di energia elettrica per l’alimentazione delle centrali termiche e annesse sottocentrali di distribuzione;
- Ogni eventuale lavoro di modifica, rimodernamento, adeguamento ed installazione di nuove apparecchiature, anche se richiesti direttamente dalle competenti Autorità o da leggi e regolamenti attuali o futuri;
- Ogni eventuale lavoro di modifica, adeguamento ed installazione di nuove apparecchiature, conseguenti ad adeguamenti normativi o necessari per aumentare il rendimento energetico;
- Interventi di modifica all’impianto di riscaldamento per sopperire ad eventuali problemi di bilanciamento che non garantirebbero una temperatura uniforme in tutti gli ambienti. In tal caso la società Senio Energia fornirà le indicazioni utili ad individuare la soluzione più idonea al problema;
- Gli interventi relativi alla risoluzione delle carenze e/o non conformità rilevate nel corso della vigenza del presente contratto.
- La manutenzione straordinaria degli impianti così come riportato all’art. 4 ed eventuali parti di ricambio;
- Gli oneri (tasse, contributi, pagamenti prestazioni specialistiche) dovuti per l’ottenimento di autorizzazioni o per le visite di controllo a favore degli Enti preposti (VV.FF., A.U.S.L., Inail - ex-Ispesl – Comune, Provincia, Regione, ecc);
- Gli interventi di qualsiasi natura sugli impianti che ne modifichino lo stato attuale.
- Eventuali variazioni dell’imposta sul valore aggiunto applicata ai corrispettivi di contratto;
- Gli oneri derivanti da allagamenti o danni causati da terzi;
- Gli oneri derivanti da mancanza di fornitura di energia elettrica;
- Interventi, effettuati su richiesta del Comune, per l’esecuzione di attività non previste dal presente contratto.
- I costi relativi alla fornitura di gas metano utilizzato in caso di blocco o mancato funzionamento della centrale a cippato.
E così la nostra Esco pubblica (si sottolinea “pubblica”) alla stregua di un qualsiasi bravo idraulico si presenta alla ragioneria comunale a incassare annualmente il dovuto per:
- Assunzione della qualifica di III° Responsabile di cui all’articolo 1, comma 1, lettera O del D.P.R. 26 agosto 1993 n. 412, con conseguente esecuzione di tutte le opere di manutenzione ordinaria previste, limitatamente alle apparecchiature dell’impianto termico installate in centrale;
- Esercizio e conduzione dell’impianto termico: ogni stagione di riscaldamento avrà la durata prevista dal D.P.R. nr. 412/93, in funzione della zona climatica di appartenenza dell’edificio, salvo proroghe o deroghe emanate da parte delle autorità competenti. Le ore di funzionamento giornaliero saranno definite nei modi stabiliti dalla normativa vigente, in relazione alla destinazione d’uso.
- Impostazione degli orari di accensione e spegnimento secondo le rischieste del Comune purchè rientranti nei limiti della normativa;
- Manutenzione straordinaria e pronto intervento secondo le modalità riportate nel presente contratto;
- Acquisto e gestione del combustibile e dell’energia di recupero necessari all’erogazione del calore;
- Rilevazione dei dati di consumo e definizione del valore economico della tariffa in base a quanto previsto dal presente contratto ;
- Ottimizzazione delle prestazioni dell’impianto in base alle necessità delle utenze.
- In caso di lavori urgenti, necessari a ripristinare il corretto funzionamento della centrale termica la società Senio Energia addebiterà a consuntivo al Committente quanto dovuto con le seguenti modalità:
- Manodopera come da tariffe ASSISTAL (5° Livello per operaio spec.);
- Materiali come da listino in vigore CILA per installatori, sui quali sarà applicato uno sconto del 30% .
Ma qualcuno è in grado di spiegare quale sia l’interesse economico del nostro Comune in questa incredibile operazione?
Le finte liberalizzazioni del Pd
Nessuno l'ha scritto, ma - approfittando della prima manovra varata dal governo tecnico - il Pd ha provato, con la scusa delle liberalizzazioni, a fare un altro regalo enorme al monopolio delle cooperative rosse, come era già avvenuto nel 2007 con la famosa "lenzuolata" di Bersani. Il tentativo, che è arrivato a un passo dal concretizzarsi, era di liberalizzare i farmaci di fascia "C", ossia di far distribuire quelli vendibili solo su ricetta, ma interamente a carico dei cittadini, anche nelle parafarmacie e nei cosiddetti "corner" presenti nella grande distribuzione. Il blitz è fallito dopo la minaccia della serrata da parte delle farmacie, ma soprattutto per il diniego opposto dal Pdl a un'operazione che di trasparente non aveva proprio nulla, visto che era basata su un falso presupposto: quello secondo cui consentire la vendita dei farmaci di fascia "C" al sistema di distribuzione delle cooperative rosse avrebbe significato favorire più concorrenza e quindi calmierare i prezzi con un vantaggio finale per i cittadini-consumatori. Peccato che abbassare i prezzi dei farmaci di fascia "C" sia impossibile per legge, visto che questi vengono stabiliti dallo Stato insieme alle industrie farmaceutiche, e che quindi si tratta di prezzi fissi e immodificabili su tutto il territorio nazionale.
Dunque, si sarebbe trattato di una liberalizzazione fittizia che avrebbe favorito i soliti noti (le coop rosse) rischiando di disarticolare l'intero sistema farmaceutico. Peraltro, si è visto com'è finita la liberalizzazione precedente, quella dei farmaci da banco acquistabili senza ricetta. Anche in quel caso si gridò al miracolo: finalmente i prezzi delle medicine caleranno, potremo curarci più facilmente e con minor spesa. Senza contare le migliaia di nuovi posti di lavoro che si creeranno, si disse. Invece, ad approfittare della ventata "liberista" sulle compresse per il mal di testa è stata soprattutto la grande distribuzione - in particolare le Coop - mentre, come è accaduto per telefonini, auto e banche, i prezzi dei farmaci liberalizzati sono rimasti sostanzialmente invariati, facendo anzi registrare un aumento in linea con l'indice Istat.
Il Pd non ha digerito la sconfitta, e ora accusa il governo di essere stato troppo blando sul fronte delle liberalizzazioni. Ma, come si è visto, quella sui farmaci di fascia "C" era solo una falsa liberalizzazione, che avrebbe consegnato il mercato dei farmaci ad alcuni potentati, in primis proprio le Coop, oltre che ad alcune multinazionali delle medicine che da tempo hanno messo gli occhi sul nostro mercato
giovedì 15 dicembre 2011
In Provincia monta il caso di un conflitto di interessi tra l’assessore Bessi e il padre che è presidente della Camera di Commercio. In realtà il conflitto di interessi che a Casola lega il sindaco Iseppi al padre, presidente della Cooperativa montana, è molto più grave e vistoso. E neanche apprezzano la nostra moderazione e la nostra paziente attesa di una soluzione da parte del Pd !
mercoledì 14 dicembre 2011
I nostri soldi
Giornalmente rendiamo pubbliche molte delle spese effettuate dai nostri amministratori affinché i cittadini possano valutare in piena autonomia l’uso del pubblico denaro
DD 350 del 14/12/2011 | ACQUA DEL SINDACO - IMPEGNO DI SPESA |
Spesa di | €. 350,00 |
A favore di | Soc. Adriatica Acque srl di Rimini |
Per | In data 20/01/2010, a Venezia, è stato firmato il manifesto dell’ Acqua del Sindaco, a cui hanno aderito i Comuni soci di Hera, rappresentati dal Sindaco di Imola Daniele Manca. Uno degli obiettivi del manifesto è quello di eliminare l’acqua in bottiglia dalle mense e dai distributori automatici che si trovano nelle varie sedi comunali, nelle scuole e nelle società che gestiscono gli acquedotti. |
Scelta esecutore | Comodato con Con.Ami |
Rilievi del nostro gruppo consiliare | Di solito non prendiamo in considerazione le spese inferiori a 1000 euro ma in questo caso vogliamo sanzionare la taccagneria di questo contratto che addebita al comune i soldi di manutenzione dei distributori dell’acqua del Sindaco come se Hera non guadagnasse abbastanza dai servizi comunali in affidamento al massimo favore. Non è per i 350 euro, è per il principio!! |
DD 351 del 14/12/2011 | VALUTAZIONE RISCHIO DA FULMINE PER EDIFICI COMUNALI |
Spesa di | €. 2.878,93 |
A favore di | p.i. Fariselli Giovanni di Ravenna |
Per | Occorre procedere allo svolgimento di verifiche tecniche tese alla valutazione del rischio da fulmine di alcuni edifici comunali (scuola elementare e media, scuola materna, sede municipale, biblioteca, ex-scuola media – sede associazioni volontariato). Occorre, altresì, aggiornare presso il Comando Provinciale VV. Fuoco la posizione relativa alla prevenzione incendi dell’ edificio scuola elementare-media, anche alla luce delle recenti modifiche tecnologiche |
Scelta esecutore | E’ stato richiesto un preventivo di spesa al p.i. Fariselli Giovanni di Ravenna, Via Magazzini Anteriori n. 47, in possesso della necessaria qualificazione ed a conoscenza degli edifici in esame per aver svolto a suo tempo la progettazione di lavori per l’ adeguamento impiantistico e antincendio. |
Rilievi del nostro gruppo consiliare | Ammesso e non concesso che queste funzioni non possano essere svolte dall’Ufficio Tecnico Comunale o nell’ambito degli Uffici tecnici dell’Unione (converrebbe specializzare un tecnico a servizio di tutti i comuni) non si capisce per quale ragione queste funzioni non siano state accorpate all’incarico per la prevenzione incendi del Cinema Senio e per il nuovo archivio affidato solo pochi giorni fa ad altro tecnico. E’ possibile che un accorpamento avrebbe comportato una minore spesa. |
martedì 13 dicembre 2011
La politica sta cambiando e lo stupidario dei Santoro e soci lentamente si estingue
Ho saputo che Santoro è passato dal 12 al 5 per cento degli ascolti, che è sempre un risultato di spicco in un sistema di trasmissione alternativo, ma insomma siamo in discesa. La ragione è ovvia. Il talk show di contropotere non ha più niente da dire. Niente più Berlusconi. Niente più censura & martirio e buone liquidazioni. Monti è impermeabile all’assalto discontinuista, e se gli dicono di non andare da Vespa per vendetta contro le poltrone bianche che hanno ospitato natiche berlusconiane, lui ci va e bolla il pollaio come chiacchiericcio provinciale, come ondata di eccitazione psicodrammatica. Cosa volete che gliene freghi, a un signor tecnico, dello stupidario televisivo di lotta e di governo. Allora Santoro, privato del glamour presunto del giornalismo d’attacco a base di intercettazioni, puttane e numeri da circo antimafia con il dottor Ingroia che sponsorizza il pataccaro Massimo Ciancimino, scarta e si affida totalmente al travaglismo, che è efficace e promette di esserlo ancora per un po’. Ma fino a un certo punto
Il travaglismo inganna e rende ridicoli i molti lettori e fan di sinistra che ci cascano, ma è integralmente di destra, non ha la verniciatura di lotta e di rappresentanza dell’Italia sana e socialmente sofferente da sempre incollata in modo attaccaticcio sui vascelli dell’informazione di regime “de sinistra”. Di Montanelli, che era persona complessa e interessante, e che aveva un’esperienza diretta della politica e dell’anticomunismo, del potere e dei giri del denaro frequentati con goduria e lussuria da commedia umana, Travaglio mantiene solo l’aspetto minore, il qualunquismo, il vizio d’origine e di struttura dei tribuni che sgomitano per il potere e il quattrino a spese della credulità dei loro padroni lettori (e con l’ausilio di verbali e imbeccate questurine). Devo dire che spesso è efficace, perché in tutte le sue incarnazioni il potere italiano fa un po’ ridere, come si vede dai suoi divertenti editorialini su Passera, sui nuovi garanti della rispettabilità italiana in Europa, e sulla tendenza di fondo a cambiare tutto purché nulla cambi. Il camaleontismo italiano nasce dal fatto che trasformisticamente si passa di regime in regime, invece che cambiare governo secondo progetti di alternativa e seguendo la decisione del corpo elettorale. E in questa persistenza del regime, comunque sia, lo stile Travaglio ci sguazza, perché gli consente di suggerire ogni giorno al branco ideologico suo tributario che Berlusconi è sempre vivo, sempre caimano, sempre minaccioso, e tutto quello che di porco e maledetto combina il potere, sia facendo la volontà della Merkel sia non disfacendo l’Italia avida e goduriosa e sporcacciona della cartolina qualunquista, alla fine è colpa di Berlusconi.
Però che i Monti e compagnia si facciano impiccare a questi tableaux vivants, a questo gioco di ombre cinesi, è tutto da dimostrare. Berlusconi ci cascava, nel gioco dei suoi arcinemici, anche perché gli conveniva e ci vinceva le elezioni, questi qui invece sanno che a loro conviene disprezzare la masnada psicodrammatica, e tirare avanti con il paludamento dei tecnici e della loro autorevolezza. E senza lotte alla baionetta con un governo che magari dà bastonate e non risolve i problemi di prospettiva, ma fa tutto con un certo aplomb, sarà difficile mantenere anche quel cinque per cento, per me onorevolissimo risultato su circuito alternativo, ma per loro, dipendenti tossici dello share of voice e del marketing, un disastro senza consolazione.
Giuliano Ferrara
Il Foglio 11/12/2011
lunedì 12 dicembre 2011
venerdì 9 dicembre 2011
I nostri soldi
Giornalmente rendiamo pubbliche molte delle spese effettuate dai nostri amministratori affinché i cittadini possano valutare in piena autonomia l’uso del pubblico denaro
DD 343 del 7/12/2011 | PARCO REGIONALE DELLA VENA DEL GESSO ROMAGNOLA - IMPEGNO DELLA QUOTA CONSORTILE ANNO 2012 |
Spesa di | €. 9.600,00 |
A favore di | Consorzio di Gestione del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola |
Per | la Regione Emilia Romagna ha comunicato la soppressione dei Consorzi di Gestione delle aree protette regionali, da attuare entro il 31.12.2011 e, successivamente, il Consorzio di Gestione del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola ha chiesto agli Enti consorziati di assumere l’ impegno di spesa relativo alla propria quota consortile per l’ anno 2012 |
Scelta esecutore | Adesione Consorzio |
Rilievi del nostro gruppo consiliare | // |
DD 339 del 7/12/2011 | CERTIFICATO PREVENZIONE INCENDI (CPI) PER IL CINEMA SENIO E IL NUOVO ARCHIVIO |
Spesa di | €. 1.170,31 |
A favore di | ing. Muzio Salvatori, con studio tecnico in Faenza |
Per | La sala cinematografica comunale “Cinema Senio” è provvista di un certificati di prevenzione incendi di prossima scadenza, per cui occorre procedere ad una serie di verifiche tecniche sugli impianti e alla presentazione della richiesta di rinnovo presso il Comando Provinciale VV. Fuoco di Ravenna. |
Scelta esecutore | E’ stato richiesto un preventivo di spesa all’ ing. Muzio Salvatori, con studio a Faenza in Via Castellani n. 6, a conoscenza delle strutture in questione per aver partecipato a suo tempo alla progettazione, il quale ha formulato le seguenti offerte: |
Rilievi del nostro gruppo consiliare | // |
giovedì 8 dicembre 2011
Ci hanno fregato ancora: non tagliano le Province. Monti aveva promesso lo zuccherino ma Napolitano congela l'eliminazione delle giunte. Era l'unico taglio alla Casta previsto dalla manovra
Monti aveva promesso l'eliminazione delle province, anzi aveva fatto di più: aveva previsto il taglio degli enti locali prevedendo per il 2013 un risparmio di circa 65 milioni ma Napolitano ha salvato ancora per un bel po' la poltrona degli attuali presidenti delle Province.
Monti ci aveva provato a mettere a dieta la politica, ma il tutto si è scontrato con l'operato del Quirinale. Nell'idea di Monti i consigli e le giunte sarebbero dovute decadere entro il 30 aprile prossimo: nella prima versione della manovra c'era una data precisa che fissava la decadenza degli attuali consigli e le giunte con la ricostituzione di nuovi consigli non più eletti ma nominati dai consigli comunali della provincia.
Dopo l’intervento del Quirinale invece la norma affida a una futura legge ordinaria, ancora tutta da scrivere, le modalità di decadenza delle attuali giunte e consigli. In pratica è come se la norma taglia province non fosse mai stata scritta.
mercoledì 7 dicembre 2011
I nostri soldi
Giornalmente rendiamo pubbliche molte delle spese effettuate dai nostri amministratori affinché i cittadini possano valutare in piena autonomia l’uso del pubblico denaro
DD 333 del 3/12/2011 | PROCEDIMENTO PENALE NEI CONFRONTI DEL LEGALE RAPPRESENTANTE DELLA SOC. OIL ITALIA SRL - IMPEGNO DI SPESA INTEGRATIVO |
Spesa di | €. 2.000,00 |
A favore di | avv.Isotta Farina con studio in Ravenna |
Per | La causa in oggetto non è ancora conclusa e l’avvocato incaricato ha fatto presente l’inadeguatezza dell’importo impegnato anche in considerazione dei procedimenti che si andranno ad attivare |
Scelta esecutore | Contratto preesistente |
Rilievi del nostro gruppo consiliare | E con questi soldi arriviamo a 3mila euro di spesa per una vicenda che lascia sconcertati per i ritardi con cui si è mossa l’amministrazione comunale |
Un Maalox per Bersani, subito!!!
Povero Pierluigi… non sa più che fare. Un mal di pancia terribile lo colpisce da giorni. Cioè da quando ha intrapreso la strada dell’appoggio a Monti, perdendo forse l’unica possibilità di essere lui il futuro premier.
La manovra scontenta pesantemente i piddini che - imbambolati dagli eventi - avevano sperato veramente che con le dimissioni di Berlusconi sarebbe cambiato tutto e sul paese sarebbe calato il vento delle riforme di sinistra. E invece devono ingoiare il rospo delle pensioni.
Retroscena parlamentari segnalano persino la possibilità che Bersani sia costretto a far cadere l’esecutivo pur di sopravvivere, fregandosene dei suoi mille inviti alla responsabilità lanciati ultimamente. E intanto Di Pietro si sfila dai sostenitori dell’esecutivo capendo che, così facendo, può ottenere numerosi consensi elettorali, proprio a danno del Pd. A Bersani brucia proprio lo stomaco, in poche settimane è caduto nel burrone dal quale non riesce a riemergere.
da ilfazioso.com
martedì 6 dicembre 2011
Attenti al Lupo
Da un po' di tempo a questa parte nelle colline faentina la presenza del lupo si sta facendo più costante, ed anche i danni al bestiame domestico a lui addebitati, anche se in certi casi possono essere frutto di scorribande di branchi di cani rinselvatichiti. Questa situazione potrebbe anche determinare il crescere di una psicosi del lupo o portare a campagne anti-lupo con conseguenti uccisioni, come avvenne un anno fa nell'alto brisighellese. D'altronde i pastori che contribuiscono a tenere popolati i territori collinari e montani sono in allarme perché la presenza del lupo porta danni immediati con l'uccisione del bestiame e differiti per il fatto che le pecore smettono di mangiare, risentendo del terrore per le aggressioni.
Perciò il consigliere regionale del Pdl Gianguido Bazzoni ha rivolto un'interrogazione alla Giunta regionale per sollecitare un'iniziativa che, con l'obiettivo finale di tutelare il lupo e rassicurare gli allevatori, porti ad una ricognizione precisa delle famiglie di lupi nel nostro appennino ed a conoscere esattamente la consistenza dei cani randagi rinselvatichiti. Questa ricognizione dovrebbe essere propedeutica ad iniziative di protezione e di tutela, assieme ad una campagna di sensibilizzazione delle popolazioni.
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Il Sottoscritto consigliere del gruppo PdL, Gianguido Bazzoni,
premesso che nella Regione Emilia-Romagna la legislazione, attuata con strumenti efficaci, prevede una tutela della fauna selvatica molto accurata che dà risultati notevoli anche per i grandi animali come il lupo;
che nei parchi naturali e nelle aree protette dell’Appennino della nostra regione la presenza di tale predatore ormai è diventata stabile e numerosa;
che tali predatori svolgono anche una funzione di controllo di tutte quelle specie in sovrannumero che rischiano di diventare un problema per l’agricoltura, come i caprioli ed i cinghiali;
visto che negli ultimi tempi si stanno verificando delle scorribande di lupi nelle colline del faentino e dell’imolese, con uccisione di molte pecore ed agnelli e che si sta creando una forte psicosi, al di la dei danni immediati, perché i pochi allevatori rimasti a popolare la collina manifestano anche l’intenzione di rinunciare all’attività, vista la difficoltà a proteggere le pecore, che inoltre smettono anche di mangiare per il terrore;
considerato che molte uccisioni potrebbero anche essere causate da branchi di cani rinselvatichiti, di cui si sente spesso parlare senza che sia nota l’esatta consistenza e neppure l’area che essi frequenterebbero;
considerato inoltre che la dimensione del fenomeno, assieme ad una non esatta informazione sui pericoli ed i danni, potrebbe portare al sorgere di una campagna anti-lupo nell’opinione pubblica e ad azioni criminali di abbattimento come si è verificato un anno fa nella zona dell’alto brisighellese;
interroga la Giunta regionale per sapere
se è informata di questo fenomeno che si ripete puntualmente ogni inverno e se di questo vi sia traccia anche nell’Appennino Emiliano;
se non ritiene di impostare, anche in collaborazione con le Regioni confinanti una campagna di indagine e conoscenza approfondita sulla consistenza delle famiglie di lupi e sui branchi di cani rinselvatichiti, propedeutica ad azioni di protezione del bestiame domestico, di tutela della fauna selvatica e di contenimento del randagismo;
se non ritiene di intervenire tempestivamente con una campagna di sensibilizzazione nei confronti delle popolazioni delle aree collinari e montane.
I politici di professione strepitano come polli spennati, ma il provvedimento di Monti che “abolisce” le province è giusto e coraggioso
La mannaia meritoriamente calata da Monti sulle Province lascerà a piedi un bel po’ di nomenclatura politica.. In base a quanto si legge nel decreto legge approvato dal consiglio dei ministri gli attuali organi (giunte e consigli) decadranno automaticamente al più tardi il 30 novembre 2012.
Prima considerazione: era ora.
Seconda considerazione: finalmente un provvedimento che diventa operativo subito e in tempi certi, non rinviandolo alla consiliatura successiva.
Terza considerazione: avremo un bel po’ di casta a spasso che cercherà di riciclarsi in altri enti e altri luoghi.
Insomma, anche se per adesso le province non verranno eliminate, la manovra del governo ridimensiona fortemente il loro ruolo, tanto che l’Upi (Unione province italiane) ha subito parlato di ”provvedimento anticostituzionale” e chiesto l’intervento del presidente della Repubblica.
Quello delle province è un tema importante, tanto che è stato proprio il presidente del Consiglio, Mario Monti, a parlare della novità nel suo discorso agli italiani per illustrare il ”salva Italia Non è nostro potere abolire le province nel decreto odierno”, ma nel provvedimento abbiamo ”profondamente modificato le province: abbiamo eliminato le giunte provinciali e c’è una drastica riduzione del numero consiglieri”, ha spiegato il premier prima di entrare nel merito delle misure del decreto legge. Anche il comunicato del Consiglio dei Ministri spiega che ”le Province vengono riportate alla funzione di organi di indirizzo e coordinamento. Vengono abolite le giunte, ridotti a 10 i consiglieri provinciali, e ridotte drasticamente le spese in funzioni già svolte da altri enti territoriali.
Monti ha aggiunto che pur non avendo il potere di cancellare le province saranno assecondate le ”iniziative di legge costituzionale che vadano in questo senso”. In pratica, ha aggiunto, i consigli provinciali avranno solo 10 componenti eletti dal territorio. Vengono quindi eliminate le giunte provinciali e viene attuata una drastica riduzione del numero dei consiglieri. Gli organi previsti vengono riportati al ruolo di governo intermedio, con funzioni di servizio e coordinamento nei settori che saranno disciplinati con leggi statali e regionali. ”Il provvedimento, nei termini in cui lo ha illustrato il Presidente Monti, è palesemente anticostituzionale”, è stata la pronta replica dell’Unione province italiane, Giuseppe Castiglione: ”Altro che dialogo e confronto. Il Presidente Monti dimostra di non avere alcun rispetto per le istituzioni della Repubblica e smentisce quanto ci aveva dichiarato domenica nell’incontro farsa prima del Consiglio dei Ministri. E’ evidente che con questo atto si apre un duro conflitto istituzionale, di cui certo il Paese non ha bisogno”.
”E’ un provvedimento palesemente anticostituzionale. Facciamo appello al Presidente della Repubblica, perché vigili attentamente, prima di firmarlo, il rispetto della Costituzione vigente. Tra l’altro, ridurre il taglio dei costi della politica alla cancellazione delle giunte e alla riduzione dei consigli provinciali è ridicolo, e dimostra un pressapochismo e una impreparazione che da un Governo tecnico davvero non ci saremmo aspettati”, ha concluso Castiglione. In termini di ”tagli” economici, invece, secondo l’Upi la manovra prevede una riduzione nel 2012 pari a un miliardo e 300 milioni di risorse in meno, tra tagli diretti (550 mln) e la non erogazione de recupero dell’addizionale energia elettrica assegnato alle Province (800 mln).
lunedì 5 dicembre 2011
I nostri soldi
Giornalmente rendiamo pubbliche molte delle spese effettuate dai nostri amministratori affinché i cittadini possano valutare in piena autonomia l’uso del pubblico denaro
DD 328 del 2/12/2011 | VALUTAZIONE SISMICA EDIFICIO COMUNALE IN VIA ROMA |
Spesa di | €. 3.573,86 |
A favore di | ing. Cericola Maurizio dello “Studio Tecnico Edile” di Faenza |
Per | Nell’ ambito del processo di certificazione EMAS, sono state approvate le “Schede degli obiettivi e dei traguardi” finalizzate al miglioramento ambientale, tra le quali figura quella relativa alla valutazione sismica degli edifici comunali ritenuti strategici. |
Scelta esecutore | Dei sei liberi professionisti invitati a formulare la propria migliore offerta hanno risposto in quattro. Dall’ analisi e comparazione delle offerte pervenute è risultata più conveniente l’ offerta presentata dall’ ing. Cericola Maurizio dello “Studio Tecnico Edile” con sede a Faenza in Via Laghi n. 69/7. |
Rilievi del nostro gruppo consiliare | // |
DD 335 del 3/12/2011 | FORNITURA LIBRI PER INIZIATIVA CULTURALE DELLA BIBLIOTECA COMUNALE |
Spesa di | €. 615,00 |
A favore di | ditta Mondadori JR-Libreria Cappelli di Forlì |
Per | Acquisto di libri da utilizzare per una iniziativa della Biblioteca Comunale prevista dal 12 al 17 dicembre diretta alle scuole dell’Infanzia di Casola ed inserita nel cartellone di Casola, un Natale di Stelle |
Scelta esecutore | Diretto. |
Rilievi del nostro gruppo consiliare | La determinazione non precisa se si tratti di materiali specialistici non reperibili altrove ma per importi così modesti, è nostra opinione, che sarebbe preferibile cercare di servirsi di aziende locali |
Le lacrime ci sono…e anche al sangue ci si va molto vicino
Casa e fisco
Viene reintrodotta la vecchia Ici con una aliquota del 4% sulla prima casa, mentre sulla seconda casa l'aliquota è stata alzata allo 0,75%. Il valore catastale sul quale verrà calcolata l'imposta verrà rivalutato del 60%. L'Iva salirà di due punti percentuali al 23% a partire dal settembre 2012. Aumento anche sulle accise dei carburanti a cominciare dal primo gennaio 2012. E poi una super tassa per le vetture di lusso e gli scafi sopra i dieci metri. Infine è stato posto un limite alla circolazione del contante. Non si potranno infatti più pagare in contanti cifre superiori ai 1.000 euro, per cercare di combattere l'evasione fiscale.
Previdenza
Il punto più saliente della manovra Monti riguarda la previdenza con l'aumento dell'età pensionabile: le donne potranno andare in pensione a 62 anni, mentre gli uomini a 66 anni. con una abolizione delle finestre e incremento dell'anzianità a 41 anni e un mese per le donne e a 42 anni e un mese per gli uomini. Ma non è tutto. Gli assegni rimarranno fermi rispetto all'inflazione con la sola eccezione delle minime. Almeno fino al 2012 e 2013.
Costi della politica
Nel pacchetto dei tagli ai costi della politica il governo Monti ha previsto che nei consigli provinciali non saranno ammessi più di dieci consiglieri, mentre le giunte provinciali sono state abolite. In programma anche la riduzione del numero dei consiglieri regionali. Sforbiciata anche sul numero dei componenti delle Authority, da 50 a 28 membri. Infine, il presidente del Consiglio, anche ministro dell'economia, ha dichiarato che rinuncerà al suo compenso.
Crescita
Le imprese potranno dedurre l'Irap pagato per i dipendenti, mentre sarà ridotta l'Irap alle aziende che assumono donne e giovani. Reintrodotto l'Ice, l'Istituto per il commercio con l'estero, per sostenere l'internazionalizzazione delle imprese. Infine, più concorrenza con la deregulation degli orari dei negozi e della vendita dei farmaci di fascia C.
venerdì 2 dicembre 2011
I nostri soldi
Giornalmente rendiamo pubbliche molte delle spese effettuate dai nostri amministratori affinché i cittadini possano valutare in piena autonomia l’uso del pubblico denaro
DD 323 del 28/11/2011 | NATALE 2011 – ACQUISTO LIBRI DI CRISTIANO CAVINA PER GLI ALUNNI DELLA SCUOLA SECONDARIA E 4 E 5 PRIMARIA |
Spesa di | € 1.298,56 |
A favore di | Editore Marcos y Marcos di Milano |
Per | Si procede all’acquisto di n 131 libri dell’autore casolano Cristiano Cavina da donare agli alunni delle classi 4 e 5 della scuola primaria e a quelli della scuola secondaria di primo grado in occasione delle prossime festività natalizie. |
Scelta esecutore | trattativa diretta |
Rilievi del nostro gruppo consiliare | // |
Eccola qui l’Unione bluff
Bene, bravi, bis. Abbiamo l’Unione dei Comuni ma per come ci si è arrivati non c’è molto da scaldarsi né da compiacersi, Tutto è stato fatto in maniera unilaterale, senza coinvolgere minimamente le opposizioni.
Raffaella Ridolfi, capo gruppo Pdl a Faenza, trova “illuminanti” le dichiarazioni del sindaco di Riolo Terme Emma Ponzi, ovvero ‘con l’Unione concorreremo al bando per i contributi regionali’. “Perché questa è la storia, l’obiettivo, il finale del progetto Unione dei Comuni -. A sollevare il velo di ipocrisia ci ha pensato Ponzi. Una Unione che parte a due velocità - l’unica delle 22 esistenti in Emilia/Romagna - e anche con qualche incomprensione ad esempio sul destino delle due Asp: con il Sindaco di Castelbolognese che avrebbe più volte sostenuto che non si tocca l’assetto a oggi raggiunto delle due Asp, e invece i faentini che vedono nell’Unione un mezzo per riuscire a farne una sola; e il Sindaco di Brisighella che tenta la carta dell’ordine del giorno sulla necessità di addivenire a una Unione dove tutti i Comuni sono egualmente coinvolti visto il background dei tre Comuni della collina, salvo poi rimangiarselo, dimenticarselo, rinnegarlo nel giro di una notte”.
“Noi consiglieri dei gruppi del Pdl e dei gruppi espressione di liste civiche che si sono contrapposte al Pd - continua Raffaella Ridolfi - chiedevamo per questa Unione un impegno concreto e scadenzato proprio per non addivenire a una Unione fittizia, fatta solo per raggranellare qualche soldo della Regione Emilia-Romagna. Un’Unione vera, tesa, come è giusto che sia, alla contrazione delle spese delle Pubbliche amministrazioni garantendo comunque elevati standard qualitativi dei servizi. Non dimentichiamo mai che le Unioni dei Comuni non sono soggette ai vincoli del patto di stabilità”.
“Qualcuno con fare dispregiativo ci vuole chiamare cassandre, proprio coloro che si svegliano da un torpore che dura da almeno 17 anni, ad esempio sulla questione pediatria. Giudizi semplicistici rispetto a chi ha deciso di fare un’Unione dei Comuni senza confrontarsi con le minoranza, atteggiamento che denota scarsa sensibilità politico istituzionale assumendo come principio che quello che viene sfornato in casa Pd sia sempre il pane migliore. Con un po’ più di gestione politica e di confronto, avremmo potuto fare tutti insieme delle brioches. Ma perché perdere tempo e perdere l’opportunità di fare un sano bagno di recriminazione politico - amministrativo-mediatico? In fondo l’Amministrazione comunale di Faenza si sta sempre più connotando come l’amministrazione della recriminazione e del lamento”.
In febbraio il congresso provinciale del Pdl
Il 1° congresso provinciale del Pdl si svolgerà domenica 5 febbraio 2012.
Lo ha deciso il coordinamento regionale del Pdl riunitosi a Bologna che ha indicato le date per i congressi di tutte le province dell’Emilia Romagna.
Si tratta di un momento importantissimo per il rilancio e il radicamento territoriale del nostro partito – dichiara Gianguido Bazzoni coordinatore provinciale Pdl –. Ora, grazie alla volontà del Presidente Berlusconi e alla tenacia del nostro segretario Alfano possiamo finalmente dare la parola ai nostri iscritti”.
“Ci faremo trovare preparati – prosegue Bazzoni - per organizzare un congresso in cui la partecipazione sia massima e il dibattito aperto e proficuo al fine di dare al movimento una struttura efficiente e un’azione politica sempre più capace di offrire un’alternativa vincente alle amministrazioni delle sinistre”.
In provincia di Ravenna, gli iscritti sono circa 1.100.