lunedì 19 dicembre 2011

Quando Monti, sui taxi, non lo fermava nessuno

taxiPer carità, le lobby anti liberalizzazioni in Parlamento fioccano, sono decisamente più forti – per esempio – degli oppositori delle tasse che infatti continuano a fioccare in questi minuti.
Però pare che anche il governo Monti ci metta del suo a fare marcia indietro sulle liberalizzazioni. Il caso più clamoroso è quello dei taxi. Oggi è stato infatti lo stesso esecutivo tecnico a presentare un emendamento alle commissioni Bilancio e Finanze della Camera che fa salvi i taxi dal programma di liberalizzazioni previsto in manovra: "Il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea" e' escluso dalle liberalizzazioni previste dal decreto legge, infatti.
E pensare che Monti, quando scriveva sul Corriere della Sera, sulle liberalizzazioni non lo fermava nessuno, al punto che invitava il governo a prendere spunto da Atene:

“Se si vuole essere seri sulle liberalizzazioni, si rivisiti pure la Costituzione, ma prima ancora si visiti Atene. Il 21 gennaio il governo Papandreou ha adottato una riforma di quelle che i Greci chiamano correttamente le 'professioni chiuse' e noi pudicamente le 'professioni liberali'. La riforma consiste nell'abolizione, per tutte le professioni, delle tariffe minime, del numero chiuso, delle restrizioni territoriali e del divieto di farsi concorrenza con la pubblicità.” (Corriere della Sera, 6 febbraio 2011)

L'invito è lì, negli archivi del quotidiano di Via Solferino, firmato dallo stesso Monti: sui tassisti "si visiti Atene", appunto.

da Il Foglio

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