sabato 11 giugno 2011

Le perplessità di un uomo onesto

4333911869_99eea2f400_oIl quesito sul nucleare sembra scompaginare le posizioni politiche in schieramenti trasversali pro e anti. Umberto Veronesi, scienziato di fama internazionale, finora non è voluto intervenire nel dibattito.

Professore andrà a votare?
«… Sono perplesso per solidarietà con gran parte del mondo della ricerca, che non voterà come forma di protesta…».

Ma il nucleare è di destra o di sinistra?
«Né l'una né l'altra … la sinistra ha dimenticato che " l'atomo per la pace" è stato una sua bandiera, che i primi impianti nel dopo guerra sono sorti nelle repubbliche popolari dell'Europa dell'Est, nella Svezia socialista e nella Francia di Mitterand. Ora invece è di destra…».

Il referendum, dice il presidente Giorgio Napolitano, è strumento sacrosanto di espressione della volontà dei cittadini. L'astensione non ne mina i principi?
«… Questo referendum, così accorpato ad altri quesiti, avverrà in un clima in cui l'espressione del pensiero dei cittadini rischia di essere in parte viziata. La scelta energetica per un Paese è scelta di indipendenza economica. Bisogna valutarne con lucidità tutte le implicazioni perché dire sì o no significa scegliere un futuro per i nostri figli e nipoti, che fra alcuni decenni saranno di fronte al dramma della carenza di energia … ».

Eppure il nucleare evoca spesso la paura di qualcosa di incontrollabile.
« … Resto convinto che, anche nella decisione di non costruire nuove centrali, sarebbe grave per il nostro Paese fermare la ricerca sul nucleare e sulla sua sicurezza, come il resto del mondo continua a fare ».

Il Corriere della Sera (Mario Pappagallo) – 10/06/2011

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