martedì 16 novembre 2010

Tre invettive al giorno non tolgono Vendola di torno

Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani,come può pensare di guidare un'alternativa a Berlusconi se non è in grado di guidare l'area di centrosinistra?
Ormai Bersani lancia tre invettive al giorno contro Berlusconi e, quasi che fosse una sorta di ufficiale giudiziario, gli intima lo sfratto. Dovrebbe però occuparsi anche del suo partito e del suo schieramento perché' oramai non controlla più niente. Quando qualche tempo fa, in Puglia, si sono fatte le primarie, collegate al progetto centrista dell'intesa fra il Pd e Casini, Niki Vendola ha sbaragliato sul campo il candidato della segreteria nazionale del Pd. Una cosa analoga è avvenuta a Milano, dove l'onorevole Pisapia ha sconfitto nettamente il candidato di Bersani, confermando il fatto che c'è una forte spinta verso la sinistra più radicale.
Il successo nelle primarie di Milano di Pisapia conferma che il Pd è ormai la base elettorale, la prateria elettorale, dei leader della sinistra estremista e giustizialista.
In queste condizioni, se si svolgessero le primarie per la scelta del candidato alle prossime elezioni, è assai probabile che Vendola, al pari di Pisapia, prevalga su ogni altro candidato. Questo avviene perché l'area cattolica è stata relegata in un ambito di totale insignificanza politica e la scelta riformista del Pd non è mai stata neppure tentata.

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