Di Martina Liverani – Articolo Pubblicato su Casa Vogue [2009]
Quando il priore di Brisighella, affidò in gran segreto la progettazione di un teatro all’ingegnere comunale Giuseppe Maccolini, quest’ultimo si dovette sentire come il Palladio in procinto di disegnare il Teatro Olimpico. Tanta era all’epoca e “ardente” (come la definisce lo storico locale Antonio Metelli) “la voglia dei giovani di godere dei pubblici spettacoli”, che il Maccolini si strusse per creare, nell’angusto e ristretto spazio retrostante il palazzo comunale, un teatro capace di rinfrancare le serate dei brisighellesi.
Per ordine del priore, l’edificazione fu portata avanti di nascosto, allo scopo di sopire le polemiche di chi avrebbe voluto dedicare quello spazio ad una cappella. A cose fatte, quando il popolo si accorse, la cosa non fu affatto disapprovata e così, tra il sacro e il profano, stanziati trenta scudi con l’ausilio del priore, il teatro fu inaugurato nel settembre del 1832. In questa terra di Romagna, di prelati e cardinali (sette per la precisione), ma anche di irriverenti artisti, appassionati letterati, e talentuosi artigiani, l’attività del teatrino fu intensa e vitale nel corso degli anni a seguire. Numerose compagnie di passaggio, e anche istrioni locali, hanno pestato le assi scricchiolanti del piccolo e raffinato teatrino, regalando emozioni indimenticate.
In molti ricordano ancora il subbuglio del 1941, quando giunse in paese il celebre soprano Maria Pedrini, che a Brisighella ci era nata e vi tornava in pompa magna dopo aver riscosso successi in tutto il mondo. Schiva e sufficientemente “antidiva”, tenne un famosissimo concerto nel Teatro Comunale, oggi a lei intitolato. Restaurato nell’immediato dopoguerra, per rimediare ai danni causati dal conflitto e poi ancora rimesso in sesto negli anni Sessanta, ora il teatro è fatiscente e praticamente in rovina. Uno spazio completamente inagibile: un cantiere messo in piedi una manciata di anni fa e poi bloccato, per mancanza di finanziamenti.
Ora all’attuale sindaco, Davide Missiroli, l’arduo compito di trovare gli “scudi” necessari per incaricare un “nuovo Maccolini” di riportare il teatro al suo splendore, per rincuorare gli animi dei Brisighellesi che non hanno mai perso l’ardente passione per l’arte, la musica e lo spettacolo.
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