Da Il Resto del Carlino
‘ROMA LADRONA’, urlano da giorni in Emilia Romagna. Per i nostri amministratori (comunali, provinciali e regionali) se l’E45 è una strada che fa schifo la colpa è dell’Anas, quindi del Governo, quindi di Berlusconi.
Ma non è così. O almeno: è troppo facile dire così. Già quindici giorni fa, quando lanciammo l’inchiesta, chiedemmo esplicitamente a tutte le parti in causa di evitare lo scaricabarile. Raccomandazione inutile. Inutile anche ciò che ha detto il conduttore tivù Massimo Giletti: «Ma possibile che una regione forte come l’Emilia Romagna non possa fare nulla? E non si dia la colpa solo all’attuale governo. Anche quando al timone c’era Prodi l’E45 era disastrosa». Aggiungiamo noi: disastrosa solo nel territorio emiliano-romagnolo. Poi, chissà perchè, appena si arriva in Toscana, Umbria e Lazio le buche e le ginkane scompaiono.
PER GIORNI interi abbiamo raccolto e pubblicato le accuse degli amministratori locali ai ‘papaveri’ nazionali; oggi vogliamo porre alcuni quesiti proprio ai potenti di casa nostra, dal governatore Errani al sindaco di Verghereto, un paesotto di 1.974 persone che nel 2008 ha incassato 1milione 16mila e 610 euro di multe, per una media per cittadino di 515 euro. Oppure al sindaco di Roncofreddo (3.271 abitanti) che ha incassato 26mila euro in più rispetto a Verghereto (318 euro pro capite). Inutile dire che con queste multe sono stati ’spennati’ non tanto gli abitanti del paese, ma gli automobilisti in transito sull’E45. Il 99 per cento di quelle multe arriva infatti dagli autovelox piazzati sulla strada maledetta. E allora: perchè un po’ di quei soldi non vengono destinati all’emergenza E45, come prevede poi per il futuro il nuovo codice della strada?
GRAZIE alle multe, le province di Ravenna e Forlì-Cesena, attraversate dall’E45, incassano più di 8milioni di euro all’anno; 67milioni di euro l’Emilia Romagna. L’assessore regionale ai trasporti Peri ci disse che servirebbero per l’E45 700milioni di euro per 5 anni, quindi 140 all’anno. La metà li ha già in tasca lui. ««Per ristrutturare l’E45 l’Anas non ha i soldi? Che vada a prenderli dai comuni multaioli di Cesena e dell’Alto Savio — tuona Luca Ricci dell’Automobile Club Padania — comuni che hanno speculato con l’autovelox sull’E45 incassando decine e decine di milioni di euro in 10 anni di accanimento ai danni degli automobilisti di passaggio».
E NON ci sono sole le multe. «In un anno la regione Emilia Romagna — spiega Luigi Ciannilli, presidente del Comitato per la Sicurezza Stradale ‘Fernando Paglierini’ — incassa quasi 5milioni di euro dai bolli auto e dall’accise sulle benzine. Vorrei sapere dal presidente Errani che fine fanno questi soldi. Lui al Carlino ha detto di aver finanziato lavori per la sicurezza stradale per 500 milioni; a noi risulta che siano stati riversati alle nove province della regione solo 125 milioni di euro per interventi di manutenzione straordinaria. E comunque, l’Emilia Romagna ha destinato alla sicurezza, 0,08 euro per abitante, rispetto ai 37 euro della... Francia».
E allora: diamoci sotto tutti, per favore. Smettiamola di dare le colpe solo a Roma. Che le sue responsabilità le ha, intendiamoci. Ieri ad esempio il Cipe ha dato l’ok a opere e piani di investimento per 17 miliardi di euro e per l’E45 non è arrivato neanche un centesimo. Ma neanche dalla nostra Emilia Romagna arriva un centesimo per questa disgraziata E45.
di MASSIMO PANDOLFI
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