Slitteranno al 2011 i tagli ai costi della politica locale anticipati in Finanziaria da Roberto Calderoli.
La cura dimagrante che prevede la riduzione del 20% dei consiglieri comunali e fissa un tetto al numero massimo di assessori comunali e provinciali (rispettivamente un quarto e un quinto dei consiglieri) non si applicherà per quest'anno e dunque risparmierà le amministrazioni che andranno al voto nel prossimo mese di marzo.
Conserveranno la poltrona anche quelle figure su cui dal 1° gennaio 2010 si sarebbe abbattuta la mannaia, direttori generali e difensori civici, e slitterà all'anno prossimo anche la soppressione delle circoscrizioni comunali e dei consorzi di funzioni tra enti locali.
Il 2010 sarà un anno cruciale per l'attuazione del federalismo fiscale e con tante riforme ai nastri di partenza (federalismo demaniale e codice autonomie su tutti).
Sono molto attesi i provvedimenti che sarebbe dovuto andare sul tavolo del cdm di fine anno - poi rinviati per le note vicende occorse a Silvio Berlusconi - che dontebbero trovare una soluzione ai molti problemi di cassa ancora lamentati dagli enti e non risolti a causa della bagarre che ha caratterizzato i lavori della Finanziaria 2010 alla camera.
L'elenco è fitto di novità: si va dalle compensazioni dell'Iva pagata sulla tariffa d'igiene ambientale alla conferma anche per il 2010 della compartecipazione Irpef all'1% destinata alle province. Passando per il rifinanziamento del fondo ordinario destinato agli investimenti nei comuni sotto i 3 mila abitanti e dei fondi per l'estinzione anticipata dei mutui con penale a carico dello stato. Non è escluso anche che si possa trovare un accordo anche sul riallineamento dei trasferimenti compensativi Ici sugli immobili di categoria D e l'esclusione (anche per il 2010) dal patto di stabilità dei proventi delle dismissioni di azioni o quote detenute in società di servizi pubblici locali.
Per il momento l'ipotesi più probabile sembra quella del decreto legge sulla finanza locale, ma non è escluso che alla fine il ministro Calderoli decida per affidare al parlamento l'onere di proporre lo slittamento dei tagli alle poltrone.
Saranno invece confermate le norme della Finanziaria 2010 sui tagli ai trasferimenti erariali. Il contributo ordinario per il 2010 sarà ridotto di 12 milioni di euro per i comuni e di un milione per le province.
Nel 2011 i tagli ammonteranno a 86 mln per i comuni e 5 mln per le province, ma si applicheranno solo agli enti che andranno ad elezioni l'anno prossimo.
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