sabato 19 dicembre 2009

Povertà e politica: un dramma che va al cuore delle azioni e dei comportamenti anche dei politici. Ma alla fine tutti vogliamo e dobbiamo aiutare chi ha bisogno

Quando ho inserito la notizia qui sotto sulle scelte del Comune di Ravenna a favore delle famiglie bisognose sapevo bene che questa notizia si prestava a equivoci e a tagli con l’accetta e che avrebbe potuto offrire ai nostri avversari la polemica su di un piatto d’argento.

L’ho messa egualmente perché è emblematica di un modo di intendere il rapporto del PD con i cittadini.
È evidente che una città come Ravenna con 62mila euro può aiutare le famiglie bisognose solo simbolicamente e allora si è scelto di privilegiare i nuclei familiari con quattro bambini a scapito di molte altre situazioni. La scelta, anche se si presta a dubbi e distinguo, potrebbe avere un significato forte in periodo natalizio e alla fine si potrebbe anche condividere. Non è questo il punto.
Il punto è la metodologia:
1. anziché utilizzare gli indicatori Isee che richiedono le certificazioni Inps sui redditi familiari si utilizza il valore assoluto di 20mila euro e lo si fa esclusivamente per consentire l’accesso ai clandestini che diversamente sarebbero stati tutti tagliati fuori
2. così facendo, assieme alla presenza di quattro figli, si ipoteca il fondo in grandissima parte per aiutare gli immigrati, cosa legittima e sacrosanta per molti versi, ma che di fatto tara l’intervento su quella fascia di “cittadini non cittadini”
3. gli amministratori avrebbero potuto renderla pubblica e dire esplicitamente che questa scelta veniva assunta conoscendone pregi e limiti e affrontando a testa alta il giudizio dei ravennati
4. invece no, come avviene molto spesso, non si ha il coraggio di mostrare le scelte difficili e scomode per paura di perdere consenso e per il timore che ne derivi un danno politico ma in realtà così facendo se ne procura uno assai più grave alla fiducia

Nella cultura anglosassone che di democrazia se ne intende vige il principio che prima ancora della qualità delle scelte e delle azioni, chi detiene il potere deve sempre dire la verità. L’infingimento viene considerato un danno gravissimo e non sanabile alle regole non scritte del comportamento dei potenti.
In Italia invece queste regole sono labili: a volte si dice di volere fare una cosa, ma in realtà se ne vuole fare un’altra.
Non la facciamo troppo lunga tuttavia: l’importante sarebbe che i bambini - italiani o stranieri, regolari o irregolari - potessero passare un Natale circondati dall’amore e dalla gioia, in mezzo alle loro famiglie che guardandoli negli occhi riconoscono il piccolo segno dell’innocenza che l’amore divino continuamente ci regala.

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