E’ l’ordine del giorno proposto da Sinistra e libertà e approvato a maggioranza dal Consiglio comunale di Bagnacavallo.
E’ singolare che l’argomento venga affrontato come se gay, lesbiche e trans dell’uno e dell’altro sesso avessero bisogno di un assistente sociale. Ma poi: c’era davvero bisogno di questo “servizio” a Bagnacavallo?
In Romagna, a considerare un problema omosessuali e trans, restano al massimo quattro vecchietti, innocui nostalgici del Pci. Quel Pci che nel 1949 buttò fuori Pasolini perché si infrattava sui pratoni di Casarsa in compagnia di ragazzotti di borgata. Il Pci lo espulse, latae sententiae, per “indegnità morale”. Ma la lavanderia delle identità è passata per tutti, e adesso la sinistra i gay li va cercando.
Il Consiglio Comunale di Bagnacavallo dice di volerli difendere dal momento che in “Italia sopravvivono ostacoli che incidono sulle condizioni di esercizio delle condizioni dei diritti delle persone omosessuali e transessuali”.
Quindi serve un servizio “per far superare le discriminazioni”.
Che tempismo: la sinistra di Bagnacavallo se n’è accorta proprio quando il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna, lancia la più progressista campagna governativa mai sperimentata a favore di lesbiche, gay, bisessuali e transgender ed è pure fortemente determinata a presentare una legge contro l’omofobia.
Se ne accorge anche dopo che, il sindaco Gianni Alemanno, è giustamente sceso in piazza a Roma per manifestare contro al “dagli al diverso”.
Alla sinistra bagnacavallese questa cosa deve fare un’invidia boia, tanto che persino il presidente pd del Consiglio Comunale dicono si sia lasciato sfuggire un ammirato “per una volta avrei voluto essere di destra per gli spot anti discriminazione che manda in tv il governo”.
Ma insomma la Sinistra s’è desta. Dopo la Carfagna e pure dopo Alemanno, ma s’è desta.
E allora, per recuperare ti butta lì questo odg che non è la solita bambanata degli odg sui massimi sistemi scodellati ogni tanto dalla sinistra nei consigli comunali di provincia.
No, si impegna al punto che dettaglia un progetto che vincola la giunta a tirar fuori denari e ci mette degli impiegati al lavoro. Dunque, il servizio assolverà la propria funzione prima di tutto nel “realizzare indagini conoscitive sulle condizioni di vita delle persone omosessuali e transessuali finalizzate a individuarne le problematiche”. Testuale.
Insomma: gay lesbiche e trans, sono diventati materiale di studio, “da banca dati”. Specie protetta da riserva indiana. La sensazione è che mentre li si vuole “integrare”, anzi, per dirla con parole sinistre, “includere”, li si escluda: li si tuteli non in quanto persone, ma in quanto categoria.
Qualcosa non torna se per rispondere degnamente alle aggressioni e ai pestaggi contro i gay si costruiscono dei servizi pubblici. Quelle mascalzonate lì non vanno nè studiate nè condannate a chiacchiere. Vanno punite, punto e basta, codice penale alla mano.
In realtà il vero obiettivo dell’ordine del giorno targato arcobaleno, è di natura cosiddetta culturale. “Vanno valorizzate la funzione informativa e documentaria svolta sul territorio cittadino dalle biblioteche proponendo l’acquisizione di testi relativi alle tematiche omosessuale e transessuale”. E ancora: "vanno promossi dibattiti, presentazione di libri e di video, mostre, finalizzate a favorire il dialogo fra le differenze”. Ed occorre effettuare “azioni formative rivolte ad operatori comunali e ad operatori in campo educativo, assistenziale e sociosanitario”.
In realtà il vero obiettivo dell’ordine del giorno targato arcobaleno, è di natura cosiddetta culturale. “Vanno valorizzate la funzione informativa e documentaria svolta sul territorio cittadino dalle biblioteche proponendo l’acquisizione di testi relativi alle tematiche omosessuale e transessuale”. E ancora: "vanno promossi dibattiti, presentazione di libri e di video, mostre, finalizzate a favorire il dialogo fra le differenze”. Ed occorre effettuare “azioni formative rivolte ad operatori comunali e ad operatori in campo educativo, assistenziale e sociosanitario”.
Tutto questo però costa: per cui la giunta del sindaco Laura Rossi dovrà “determinare degli impegni di spesa” e, se non trovasse del personale adeguato all’interno del proprio organico, prevedere “un eventuale ampliamento del Settore”.
Se qualcuno ha ancora il dubbio sul modo con cui spesso la sinistra butta via i soldi dei cittadini, faccia un salto a Bagnacavallo.
Senza criticare o sottolineare la scarsa incisività di quella che tu consideri "la più progressista campagna governativa mai sperimentata a favore di lesbiche, gay, bisessuali e transgender" (sigh!), volevo però ricordarti un piccolissimo particolare:
RispondiEliminache la maggior parte dei vostri deputati il ddl Concia non l'ha votato, e purtroppo anche qualche deputato del PD( lo hai scritto pure tu http://pdlcasola.blogspot.com/2009/10/incredibile.html).
Un ddl civile, nè di destra nè di centro nè di sinistra. Civile e concreto, che avrebbe potuto sì combattere questo clima di violenze omofobe e transofobe che da qualche mese a questa parte si è instaurato, più di qualsiasi campagna.
Matteo Mogardi