E’ scritta in un pessimo burocratese, ma la delibera che il Consiglio Comunale di Casola Valsenio ha approvato il 28 Novembre 2009 è una di quelle che potrebbero modificare in maniera sostanziale e definitiva il destino del nostro territorio.E’ un peccato che il Sindaco non abbia sentito la necessità di spiegarla bene e con parole comprensibili a tutti: proveremo a farlo noi per come ne saremo capaci.
La delibera ha questo titolo linguisticamente terrificante:
"Accordo Territoriale per gli ambiti specializzati per attività produttive di rilievo sovracomunale e per i poli funzionali dell’Ambito faentino (ai sensi dell’art. 15 della L.R. n.20 del 24 marzo 2000 “Disciplina generale sulla tutela e l’uso del territorio” e ss.mm.ii.)."
Chi volesse provare a leggerla per intero e in originale (a suo rischio) può trovarla qui con i relativi allegati tecnici.
In sostanza si tratta di un accordo tra Comuni e Provincia riguardante le aree dove si potranno insediare le aziende che svolgono produzioni di rilievo sovraccomunale: il tutto è regolato da una abbondante legislazione nazionale e soprattutto regionale. Sul piano tecnico si tratta di una complessa operazione urbanistica e di governo del territorio (in altri tempi si sarebbe usato il termine Pianificazione).
La Provincia di Ravenna ha avuto il compito di individuare, d’intesa con i Comuni, gli ambiti specializzati per le attività produttive di rilievo sovraccomunale e i poli funzionali, ossia gli ambiti specializzati che ospiteranno una o più funzioni strategiche o servizi ad alta specializzazione.
Il cuore della delibera risiede nel fatto che i Comuni del territorio hanno concordato che gli ambiti sovraccomunali consolidati siano collocati nei Comuni di Castelbolognese, di Faenza, di Solarolo mentre gli ambiti sovraccomunali strategici siano collocati presso l’intersezione dell’Autostrada A-14 con la direttrice Naviglio (la zona dell’Ipercoop Maioliche per intenderci).Infine si è convenuto che i Poli funzionali siano tutti ubicati nel territorio del Comune di Faenza. Questi poli sono: la Stazione Ferroviaria di Faenza, il Parco scientifico tecnologico di Faenza, il Palazzetto dello sport e padiglione fieristico di Faenza, l’Ospedale di Faenza, l’intersezione della A14 con la S. P. Naviglio presso Faenza.
A fronte di queste scelte che come tutti possono intuire segnano in profondità anche l’economia e le direttrici di sviluppo di Casola Valsenio che d’ora in poi potrà ospitare solo attività produttive di ambito comunale, viene istituito un Fondo di Compensazione con il quale si intende “ripagare” i Comuni che non potranno più accogliere sul proprio territorio le produzioni più consistenti e più significative dal punto di vista occupazionale.
Si tratta di una spartizione di denaro proveniente dagli oneri pagati dalle aziende per i nuovi insediamenti che sarà cumulato e diviso tra i vari comuni sottoscrittori dell’accordo sulla base di parametri e intese che dovranno essere definiti successivamente.
La decrittazione della delibera - dopo una semplificazione estrema - finisce qui perché chi desidera entrare nei tecnicismi dell’atto è opportuno che si armi di santa pazienza e cominci a utilizzare il linguaggio di urbanisti e giuristi. Ma quello che alla fine serve capire è che d’ora in poi non potranno più esserci insediamenti di grosse o medie aziende a Casola perché l’accordo territoriale prevede che queste trovino spazio solo a Faenza, Castelbolognese, Solarolo. In cambio Casola potrà usufruire di risorse economiche attraverso il Fondo di Compensazione territoriale.
Rimangono aperti ovviamente tutti gli interrogativi sulla portata dell’atto e sulle conseguenze che avrà sul nostro Comune. E’ certamente un provvedimento che potrebbe avere ripercussioni potenziali per almeno un ventennio e la cui portata, in positivo e in negativo, è di difficilissima interpretazione soprattutto per chi, come noi, non ha partecipato ai lavori tecnici di formazione dell’accordo.
Qualche primo interrogativo si pone:
1) Se il territorio è stato letto e pianificato in modo unitario individuando le zone di produzione attorno all’asse autostradale e queste zone dovranno servire tutti i comuni delle vallate, appare indispensabile che il sistema viario consenta collegamenti, veloci, agili, assistiti ed economici, tra la collina e la pianura. Se non fosse così potrebbe ancora di più aprirsi un flusso di trasferimento di popolazione giovanile desiderosa di avvicinarsi al posto di lavoro. Quindi nessuno pensi che ci possiamo accontentare di raddrizzare quattro curve sulla provinciale 306, perché è indispensabile che tutto il tracciato sia sistemato e ridisegnato.
2) Se i cosiddetti ambiti sovraccomunali produttivi finiranno per diventare anche poli attrattivi esclusivi del commercio, degli insediamenti abitativi, del divertimento, delle scuole, degli eventi sportivi e poco o nulla prenderà la via della collina, per noi rimarranno davvero poche chance per sopravvivere decentemente.
3) Se i nostri amministratori non capiranno che si apre una stagione decisiva di valorizzazione e promozione del territorio come serbatoio di verde e di accesso ad una qualità ambientale superiore, sfruttando queste prerogative per attrarre residenzialità anche favorendo le seconde case e gli insediamenti legati al ludico e al tempo libero, avremo perso l’ennesima occasione
4) Se non avremo la forza di far valere le nostre buone ragioni nel tavolo che dovrà decidere la spartizione del Fondo di Compensazione, potremmo fare la fine di quelli che si devono accontentare di un ben misero piatto di lenticchie.
Come si vede sono molti i problemi che stanno sul tavolo di Iseppi. Nonostante tutto però pensiamo che l’operazione di pianificazione territoriale sia una operazione sensata, che offre interessanti prospettive anche per Casola.
Dipenderà molto dal lavoro che i nostri amministratori sapranno svolgere nei prossimi anni.
Il nostro voto - favorevole da parte di Vittoria Benericetti e di astensione da parte di Paolo Giorgi e Fabio Piolanti (Alessandra Bertozzi era assente per malattia) – ha voluto dimostrare attenzione e disponibilità a seguire il percorso verso la nuova Casola che questo atto fondamentale implica.
Lo faremo sia per onorare l’impegno che ci hanno richiesto i nostri elettori sia per assolvere le funzioni di stimolo e di controllo che si richiede all’opposizione consiliare così come noi la intendiamo.
Nessun commento:
Posta un commento