martedì 25 agosto 2009

Oltre il cartello di Casola non finisce il mondo

di Gianmaria Dall'osso

Preferisco parlare con cognizione di causa e non come fa la sinistra in generale e ancor di più la sinistra casolana per sentito dire o affidandosi a dati che poi difficilmente rispecchiano la realtà.
Dire che gli immigrati debbano essere tutti cacciati dall’Italia è certamente un non senso ma lo è pure sostenere che con la venuta in massa di extra comunitari (per lo più clandestini) alcuni settori non abbiano risentito del loro arrivo.
Tutto ciò è andato a discapito di alcune categorie ed in particolare - di questo ne sono certo - del mondo dei trasporti dove gli stranieri sono ormai la maggioranza: una categoria, questa, che non essendo una roccaforte della sinistra, da loro viene considerata poco.

Il risultato è patenti fasulle e scarsa professionalità. Nove incidenti su dieci vengono causati da stranieri che pur di trovare lavoro si spacciano per professionisti.
Questo è ciò che causa il silenzio sul mondo dei trasporti; questo è ciò che la sinistra, pur di criticare il governo, finisce per ottenere: più incidenti e più morti. Ma l’importante è criticare e ancora criticare .
Avvalersi di dati come quelli di Bankitalia che non considera il lavoro in nero, è pura follia, quella follia ragionata che la sinistra usa da sempre ed ora, più che mai, per riconquistare una manciata di voti vendendo fumo.
C’è chi valuta situazioni complicate credendo che oltre il cartello di Casola finisca il mondo, ma così non è. Oltre quel cartello ci sono realtà che andrebbero vissute per poter capire e giudicare ma questo per alcuni è troppo complicato e scomodo.

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