Spesso i Comuni spendono male quel poco che hanno. E’ per questo che il ministro Tremonti - non mai elogiato abbastanza – ha cercato di mettere un freno a quella spesa comunale che invece di occuparsi dell’essenziale butta i soldi in mille fatuità per poi, com'è risaputo, non risparmiarci le fregne contro il governo che non apre i cordoni della borsa . Ah se arrivasse questo benedetto federalismo economico!!
Ma sentite questa. A Forlì il sindaco Balzani (PD) ha ben pensato di organizzare in piazza una singolare pranzo patriotico, i cui oneri sono stati assunti in parte dallo stesso comune. Con questi chiari di luna la cosa ha indignato molti.
Il segretario regionale del PRI, Widmer Valbonesi non gliele manda a dire e scrive una veemente e condivisibile protesta:
“SPERO che la Corte dei Conti faccia pagare al sindaco e a coloro che hanno approvato la delibera del pranzo patriottico le spese per un qualcosa che esonda dalle competenze del Comune. Così come sarebbe interessante sapere se esiste una delibera di utilizzo della mensa per usi che non sono certo quelli per cui la mensa viene istituita nei comuni cioè prevalentemente per i pasti alle scuole. I dati siamo certi che in virtù della tanto promessa trasparenza verranno forniti ma è veramente paradossale che si utilizzino servizi per scopi che non sono quelli di interesse pubblico.
MI SI SPIEGHI perché la prossima settimana non si organizza con l’uso della mensa comunale un pranzo per i ciclisti, per gli alpini, per i giocatori di biliardo o per tutti coloro che hanno gli stessi diritti dei commensali di sabato 4 giugno. Si spieghi ai cittadini perché per ammissione del sindaco solo le autorità e un centinaio di ‘volontari’ non hanno pagato. Ma non erano tutti uguali? Il valore simbolico non era che i commensali erano tutti uguali? La concezione mazziniana del volontariato è quella di chi volontariamente presta un servizio senza riceverne in cambio gratificazione materiale. Quindi erano volontari? O fans del sindaco? E se erano fans del sindaco paghino loro o il sindaco, non il Comune e quindi i cittadini. Sarà la mia scarsa abitudine al pc ma non ho trovato una delibera di giunta o di consiglio comunale che abbia autorizzato questa spesa. Spero di sbagliarmi.
Anche quel «persino i miei famigliari hanno pagato» che significa? Ci mancherebbe anche che così non fosse o che non avesse pagato il sindaco, altrimenti si potrebbe incorrere in un reato che si chiama peculato? Abuso di potere? O semplicemente cattiva amministrazione?
INTANTO un servizio alle attività del centro storico l’avvenimento lo ha sicuramente reso, cioè ha sottratto gente dai ristoranti e dai pubblici esercizi della città con una concorrenza ‘sleale’. Ho visto che il sindaco ha piantato l’albero della libertà, come se la libertà in questo paese non ci fosse, un’altra demagogica dimostrazione di un simbolismo rivolto al passato che rischia di portare Forlì nell’Ottocento e non nelle sfide del tremila.
Widmer Valbonesi
Sulla stessa lunghezza d’onda esistono centinaia di altri esempi, non ultimi gli spettacoli pirotecnici, pagati ogni anno a Brisighella dal Parco dei Gessi che avrebbe ben motivo di utilizzare in modo più proficuo i soldi pubblici.
Panem et circenses dicevano i latini molti secoli fa per intendere le basse pratiche politiche di conservazione e di consolidamento del potere. Oggi, per fortuna queste pratiche non si usano più perché la cultura dei cittadini e la qualità dell’offerta politica è di gran lunga migliorata. O no?!
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