martedì 26 aprile 2011

Qualcosa sul 25 Aprile

pict002Ieri si è svolta a Casola, come in tutta Italia la festa della Liberazione; curiosamente, a differenza del passato la cerimonia non è stata pubblicizzata, né con manifesti istituzionali né con la pubblicazione nel sito del Comune. L’unico intervento informativo è stato quello del PD che con manifesti e presenze online ha marcato l’evento con il proprio emblema, come del resto avviene da oltre mezzo secolo. A riprova che continuano a fare di tutto per rendere questa celebrazione un evento di parte.
E’ probabile che la concomitanza della festa di primavera e delle elezioni amministrative abbia suggerito al sindaco di mantenere un profilo basso e questa sembrerebbe la ragione per la quale non ha preso la parola a differenza dei sui colleghi di Ravenna e di Faenza che invece hanno commemorato la giornata.
Senza alcuna spiegazione che ne precisasse meriti attinenti e titoli correlati, è stata chiamata a parlare la ricercatrice universitaria del dipartimento di filosofia di Parma Federica Montevecchi che non ha impiegato molto tempo a spazzare via in tre parole tutta la faticosa opera di revisione storica che è stata condotta in questi anni sulla guerra civile degli italiani dal 1943 al 1945 e a far ben capire agli astanti da che pulpito politico venisse l’orazione.
Lo ha fatto con una tale supponenza ideologica da lasciare interdetti e amareggiati quelli di noi che non si riconoscono nella lettura del movimento resistenziale ricostruito dalla storiografia comunista e sperano e lavorano affinché prevalga prima o poi una lettura critica ben più equilibrata e misurata.
Per la verità noi avevamo preso parte alla celebrazione più che consapevoli che avremmo dovuto sorbirci almeno uno o due passaggi della consueta propaganda contro il governo in carica cosa che del resto era avvenuta persino nell’intervento molto politicizzato di Iseppi in occasione delle celebrazioni per l’Unità d’Italia. Allora avevamo lasciato correre ma questa volta l’occupazione dell’evento istituzionale da parte di un unico pensiero politico è stata così marcata da giustificare e rendere condivisibili persino quelle tesi che propendono per una rilettura della festa della liberazione nazionale.

Si arrabbiano molto quando li si chiama comunisti, talvolta qualcuno di loro si arrabbia pure se li si chiama socialisti, ma sono proprio questi modelli comportamentali che rendono le posizioni del Partito Democratico così ambigue agli occhi delle nuove generazioni e così indigeribili alla maggioranza degli italiani.
Occupare la cultura della nazione, costruire la storia dei vincitori a scapito e spregio di quella dei vinti, demonizzare l’avversario e se possibile condannarlo alla morte civile era ed è una prerogativa delle dittature del novecento che hanno insanguinato l’Europa e l’Italia.
E’ con le parole e con i fatti che gli amici del PD devono dimostrare di essere diventati altro dall’ideologia di sangue e di morte da cui i loro padri sono partiti. Ma questi comportamenti, ancora, non ci restituiscono né le parole né i fatti.

4 commenti:

  1. Un fedele lettore, tanto timido(in senso romagnolo, naturalmente) da volere rimanere anonimo, segnala (godendo come un riccio)che non è vero che il comune di Casola non aveva pubblicizzato la manifestazione del 25 Aprile: lo aveva fatto il 18 Aprile 2011!!!!.
    Come chiunque può verificare non è facile trovare il materiale pregresso nel sito istituzionale del Comune.
    Rimane il fatto che il Comune ha velocemente spaginato l’evento mentre i siti del PD e di Uniti Per Casola si sono ben premurati di metterlo in massima evidenza fino a oggi. Si conferma sostanzialmente l’assunto.
    Ma, caro amico, non è questo il problema.
    Il problema è capire per quale ragione dovete sempre buttarla sul personale a dimostrazione che siete così poco affini alla democrazia da non riuscire a leggere una critica se non in chiave di “malafede”. E poi vi arrabbiate quando vi si chiama “comunisti”.
    Fabio

    Il testo del messaggio Anonimo è questo:
    A questo link Mi http://www.comune.casolavalsenio.ra.it/index.php/articles/2106, è visibile il post pubblicato nel sito del Comune di Casola Valsenio per pubblicizzare l'evento del 25, così come l'iniziativa che si svolgerà il 28.
    Distratti (o in malafede) come sempre.

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  2. Io non so se l'ideologia dei 'padri' del Pd gronda sangue.
    So che grondava sangue quella di mio zio Mario.
    Il suo sangue, dalle sue budella.
    A Ca' di Malanca.
    Ottobre del 1944.


    cristiano

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  3. Cristiano,
    non è così che la nostra Patria può uscire dalla barbarie della guerra civile.
    Ciascuno ha i suoi morti e ciascuno porta dentro di sè ancora e per sempre un enorme dolore che, però, alla fine va rimosso.
    Grondava sangue anche il piccolo Lanfranco Rivola di 16 anni, fratello di mio suocero ucciso da cosiddetti resistenti, del tutto incolpevole. Sua madre per anni ha visto passare per strada uno che indossava le sue scarpe.
    Prova a immaginare lo strazio, giacchè so che ne sei capace.
    No non è così che si esce da quell'orrore infinito prodotto allora dal fascismo e dal comunismo e oggi dai nuovi fascismi e dal fondamentalismo religioso accecato dall'odio
    Fabio

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  4. anche quelle di mio nonno e di altri 13 uccisi a ierago con orago dai partigiani a guerra finita
    anche questa è storia
    gianmaria

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