mercoledì 27 aprile 2011

Due feste, un solo marchio che non rispetta né i liberatori dell’Italia né i lavoratori

granaroloCome tutti gli anni il 25 aprile una delegazione del Popolo della Libertà di Faenza accompagnata dal Consigliere regionale Gianguido Bazzoni si è recata a rendere omaggio ai caduti Alleati nel cimitero di Santa Lucia. Un appuntamento molto sentito questo dagli azzurri faentini che tradizionalmente onorano da almeno quindici anni con un saluto composto e accorato, pieno di gratitudine, rivolto a chi ha dato la vita in terra straniera per regalarci la libertà e renderci un popolo libero.

Allo stesso tempo in quel di Granarolo Faentino, campeggiava sopra ad un cippo commemorativo uno striscione con su scritto “25 aprile – 1 maggio”, mettendo in scena, in questo modo la “grande marcia”, l’espressione più retriva del Kitsch politico, accorpando eventi, idee e bandiere, mettendo assieme la liberazione di una nazione con la giornata dedicata ai lavoratori: accomunano in una totale confusione di idee e di ideali bandiera rossa e tricolore, sognando forse un 25 ottobre 1917 scambiandolo con un 25 aprile 1945.
Un’ idea degna di un “Peppone” qualunque e qualunquista che volontariamente crea una confusione inaccettabile ed indecorosa che non porta rispetto né ai liberatori dell’Italia né ai lavoratori.

Raffaella Ridolfi
Capo Gruppo Pdl - Consiglio Comunale di Faenza

3 commenti:

  1. Le polemiche politiche sul 25 aprile sono francamente una delle cose più insopportabili, se non la più insopportabile, del panorama socio-politico italiano. Da qualunque parte provengano, sia chiaro.

    Basterebbe rendere omaggio ai caduti, Partigiani e Alleati, che hanno dato la vita per la libertà. Basterebbe dare voce a quei pochi ancora in vita che hanno vissuto quei giorni, ed avere la decenza di restare in silenzio ad ascoltare.

    Tutto il resto è vergognoso teatro, compreso il tentativo di paragone con la rivoluzione d'ottobre

    Buone cose

    Walter Rivola

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  2. Questa è la risposta che abbiamo inviato a Raffaella Ridolfi, a dimostrazione che davvero stavolta si è lanciata nella più sterile e gratuita polemica. Saluti- Simona

    "Rispetto alle osservazioni artistico-culturali della consigliera Raffaella Ridolfi sulle manifestazioni del 25 aprile e del 1° maggio a Granarolo Faentino, vorremmo rasserenarla: per quanto come granarolesi siamo spesso riconosciuti per un forte carattere che ci contraddistingue, per il momento non abbiamo alcun intento sovversivo nei confronti del potere costituito". A parlare sono Annachiara Ghetti, segretaria circolo Pd "17 ottobre 2007" , e Simona Sangiorgi, consigliere comunale Pd, presidente Commissione cultura, di Granarolo.

    "Lo striscione tricolore che appare a Granarolo con le date '25 Aprile - 1 Maggio' ci impegna semplicemente a celebrare i principi definiti dall'Articolo 1 della nostra Costituzione che si apre con 'L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro'. Repubblica, perché appunto, grazie alla Resistenza Partigiana e all'intervento delle Forze Alleate, il nostro Paese si è liberato dalla violenta e sanguinosa dittatura fascista; Lavoro, che festeggiamo il 1 Maggio, perché vogliamo ricordare che chi lavora ha una dignità, necessita di tutele e merita rispetto".

    "Non ci stupisce affatto che la Consigliera del Pdl Ridolfi consideri "kitsch politico" (kitsch, per intenderci, è sinonimo di "cattivo gusto") i valori della libertà e del lavoro simboleggiati nelle date del 25 aprile e del 1 maggio: il suo partito, che in questo momento governa il Paese, infatti, ha pubblicamente e più volte dimostrato di disprezzare entrambi. Per quanto ci riguarda, come Partito Democratico continueremo a difenderli, perché a differenza di quel che pensa la Sig.ra Ridolfi, per noi non sono affatto di cattivo gusto. Anzi, sono sempre di moda".

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  3. Caro walter la cosa più insopportabile e che la sinistra -a parte Pansa - non abbia ancora preso in considerazione che anche i vinti erano esseri umani e non bestie da ammazzare
    e la cosa che mi disturba è che tu definisci insopportabili polemiche quelle sul 25 aprile ma che da bravo critico dei pensieri altrui anche tu dimentichi quelle vite
    ma che vuoi fare in Italia tutto è possibile anche avere come presidente un ex comunista che con la sua firma autorizzo -assieme a Togliatti - le stragi dell'Ungheria
    questo per dire che da sempre a tutti i livelli la vostra regola è chi è contro la bandiera rossa stà bene ammazzato e dimenticato così come il presidente Napolitano a dimenticato di fare le proprie scusa al popolo Ungherese
    gianmaria

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