Sono 1.759 i comuni pronti ad accendere, dal 29 marzo, il canale telematico dello sportello unico per le attività produttive, in cui saranno veicolati gli adempimenti a carico delle imprese. In alcuni casi il front office unificato servirà anche più centri che si sono associati. Nelle realtà in cui il sistema telematico non è ancora attivato saranno le Camere di commercio a svolgere il servizio online "accentrato" rispetto alle amministrazioni: il portale www.impresainungiorno.gov.it è pronto per la gestione online dei procedimenti, per "girare" la pratica ai Comuni e mettere in comunicazione, per eventuali integrazioni, l'impresa con le amministrazioni. Il responsabile della decisione, anche quando l'intermediario è la Camera di commercio, resta il Comune.
Tra sindaci già attivati e altri in attesa, comunque, potranno salire presto a quota 3mila le realtà connesse allo Sportello telematico, in una rete che trascurerà solo i centri più piccoli e meno attrattivi di attività economiche. La segnalazione di inizio attività allo Sportello unico può essere contestuale alla creazione di impresa e in quel caso la Scia avrà come allegato anche la comunicazione unica all'agenzia delle Entrate e agli enti previdenziali. In questi casi, sarà il Registro imprese a ricevere la pratica e a girarla allo Sportello unico, che rilascerà all'impresa la ricevuta e la possibilità di operare.
«Per il successo dello Sportello unico - sottolinea il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - occorre risolvere alcune criticità. In primo luogo, è necessario disboscare centinaia di adempimenti davvero inutili. Quindi, bisogna lavorare per uniformare il più possibile le procedure amministrative su tutto il territorio». Unioncamere ha censito gli adempimenti amministrativi relativi alle imprese: «Abbiamo contato oltre cinquemila procedure», dice Dardanello. Un labirinto, se non si riesce a standardizzare. A questa difficoltà vanno aggiunte le differenze infrastrutturali. «Le aree dove non è disponibile il servizio della banda larga – afferma Dardanello – soffriranno di queste innovazioni». «Quella del 29 marzo - commenta Valerio Zappalà, direttore generale di InfoCamere - non è una scadenza in cui si consegna un prodotto o si "collauda" un sistema informatico: è una data che segna l'inizio di un nuovo modo di concepire i servizi alle imprese a livello territoriale, dove è decisiva la qualità del rapporto di cooperazione tra amministrazioni diverse, Camere di Commercio e Comuni in primis. Dal 29, dunque, inizierà una nuova fase, in cui gli sportelli unici dovranno avviarsi e opereranno consolidando passo dopo passo gli aspetti organizzativi, tecnologici e di rapporto, sia con l'utenza che con gli altri interlocutori istituzionali».
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