giovedì 10 febbraio 2011

Quando la scuola si fa influenzare dalle stupidaggini della sinistra

plurilingue

E’ noto a tutti che la sinistra italiana (molto meno quella degli altri paesi europei) vorrebbe imporre nel Paese una sorta di nuova gerarchia multiculturale che, in nome dei sacrosanti principi di accoglienza e di condivisione delle sofferenze di tante persone, spinte in Italia dalla miseria e dalla guerra, presuppone però una riscrittura profonda dell’idea di identità nazionale, di tradizione religiosa, di cultura identitaria, dei diritti e dei doveri.

E’ noto a tutti che il primo veicolo che la sinistra ha utilizzato per cercare di imporre la propria visione di multiculturalità è stata la scuola all’interno della quale ha trovato spesso un terreno fertile e ben disposto a divulgare in maniera acritica e infantile idee del tutto strampalate come ad esempio l’asportazione dei crocefissi dalle aule, la rinuncia al presepe, il cambiamento generalizzato delle diete alimentari, un tempo didattico dedicato all’80 per cento all’evoluzione dei popoli africani contro un 20 per cento dedicato all’Europa e alla formazione della nazione italiana ecc.

Adesso alle idee strampalate spacciate come multiculturalità si aggiunge questa iniziativa della scuola di Bagnacavallo dove anziché insegnare l’italiano ai bambini di cultura araba e rumena, si insegna l’arabo (quale poi?) e il rumeno ai bambini italiani in nome di una assai curiosa idea di integrazione. Noi pensiamo non sarebbe male che i bambini che vanno in scuole italiane potessero dedicare il loro tempo allo studio dell’inglese, del tedesco, del francese, magari del cinese o del giapponese. Oltre che dell’italiano, s’intende. Questo è il pluringuismo, il resto è plurisinistrismo.

2 commenti:

  1. In una terza elementare dell'istituto di Bagnacavallo si sta sperimentando un progetto di un docente universitario inglese, Martin Dodman.
    La lingua straniera che i ragazzi studiano ovviamente è l'inglese.
    Poi, per un oretta, con i loro compagni, si cantano e si raccontano le filastrocche tradizionali, in romagnolo, rumeno e arabo.
    (Il cinese! Ai bambini delle elementari! 4000 ideogrammi! Già facciamo fatica con 21 lettere! E poi sono comunisti! Ops, dimenticavo, sono i padroni del mondo! Sono comunisti da tenere buoni!)

    Comunque mi sembra proprio un approccio salutare, crescere persone con la paura della propria ombra.
    Tra quindici anni ci divertiremo parecchio.


    Cristiano

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  2. E perchè non aprire un doposcuola anche al Palasharp visto che è così ben frequentato dai tredicenni?
    Si, è vero, con questo modello educativo, tra quindici anni ci divertiremo parecchio!

    Riccardo

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