venerdì 11 febbraio 2011

I centri sociali per anziani di Casola e di Brisighella sembrano avere storie decisamente diverse. L’esperienza casolana parrebbe fare scuola anche in questa circostanza

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Marta Farolfi, capogruppo consiliare di "Brisighella nel Cuore" chiede chiarimenti al sindaco di Brisighella sulla chiusura del Centro anziani.
“Abbiamo appreso con stupore e dispiacere della chiusura del Centro sociale anziani, sito nell'edificio adiacente la scuola media di Brisighella. La chiusura però ha colto di sorpresa non solo noi perché sapevamo quanto il Centro funzionasse egregiamente, ma a quanto pare anche gli anziani stessi. Sembra infatti che la decisione della chiusura non sia stata deliberata dai soci del Centro, ma sia stata assunta unilateralmente dalla dirigenza del Centro stesso e dal Comune in quanto, a loro dire, la diminuzione del numero degli anziani-utenti e, al contempo, la decisione dell'amministrazione di non concedere più il contributo annuo di 4mila euro non avrebbero consentito soluzioni diverse. Tale decisione sarebbe quindi stata imposta agli anziani senza dar loro modo di replicare od organizzarsi in maniera diversa.

Esisterebbe poi un altro aspetto poco chiaro della questione: al momento della chiusura del Centro, nel conto corrente ci sarebbero stati ben 8mila euro (al netto delle spese), frutto delle tessere, delle lotterie che venivano organizzate e comunque soldi appartenenti al Centro e quindi ai soci stessi. Tale cifra sembra però che non sia rimasta nella disponibilità degli anziani, ma che abbia preso altre strade a noi (al momento) ignote; in compenso sarebbe stato loro concesso di utilizzare, ma ancora per poco tempo, una piccolissima stanza sempre nello stesso edificio.

Questa vicenda e soprattutto il modo 'singolare' in cui sarebbe stata gestita ha molto amareggiato gli anziani che oggi si sentono abbandonati e discriminati. Alla luce di quanto premesso, chiedo se esiste uno statuto del Centro Sociale Anziani e, se esiste, cosa prevede in caso di chiusura in merito alle risorse rimaste in cassa; per quale motivo la chiusura è stata decisa unilateralmente senza interpellare gli anziani-soci del Centro? Perché gli 8mila euro in cassa non sono rimasti nella disponibilità dei soci e a cosa sono stati destinati?
Perché l'amministrazione ha deciso di tagliare il contributo annuo di 4mila euro al Centro, inducendo così alla chiusura, quando siamo tutti consapevoli che l'invecchiamento demografico della popolazione ci porterà nel giro di pochi anni ad avere un numero sempre più crescente di anziani, i quali, non dobbiamo mai dimenticare, costituiscono un valore aggiunto della nostra società e non certo un peso?  Proponiamo pertanto che l'amministrazione ripristini il contributo e riattivi il Centro sociale anziani in una sede adeguata, che potrebbe essere per esempio l'ex sede di 'Stella polare', oggi abbandonata per il fallimento del progetto”.

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