Ieri pomeriggio si è tenuto l’incontro tra la Lega Nord e la delegazione del Popolo della Libertà (composta da Gianguido Bazzoni, Roberto Petri, Nereo Foschini, Marta Farolfi, Vincenzo Galassini, Massimo Mazzolani, Alberto Ancarani, Eugenio Costa), incaricata di incontrare le altre forze di opposizione in vista delle prossime amministrative.
Nel corso dell’incontro sono stati esaminati punti programmatici e possibili candidature per il Comune di Ravenna e la Provincia; a questo proposito il Pdl non solo ha dichiarato di essere d’accordo con tutti gli otto punti che la Lega nei giorni scorsi aveva individuato come fondamentali per un programma amministrativo, ha anche suggerito altri punti, come quello del rilancio del porto di Ravenna, della viabilità e logistica, dei centri storici, sui quali vi è comunanza di analisi e di proposte tra i due partiti. I rappresentanti della Lega, pur condividendo il clima disteso e cordiale nei rapporti tra i due partiti che collaborano fianco a fianco nella guida del Paese, hanno fatto presente come sentano la necessità di presentare proprie candidature e proprie liste autonome per le prossime amministrative sia comunali sia provinciali. Questo, spiegando che non vi sono preclusioni sulla candidatura individuata dal Pdl nella persona di Nereo Foschini per la carica di sindaco di Ravenna così come non vi erano preclusioni da parte del Pdl per candidature della Lega a presidente della Provincia. La motivazione di questa scelta della Lega, secondo quanto riportato dalla loro delegazione, è legata al tipo di radicamento del territorio che loro pensano di ottenere correndo da soli, nel rispetto delle scelte del loro elettorato. Da parte di entrambi i partiti si è però convenuto che la campagna elettorale, nei toni e negli argomenti, sarà indirizzata alla critica delle giunte di sinistra uscenti e non determinerà una competizione scorretta tra i due partiti.
Da parte della delegazione del Pdl si è fatto però notare che l’individuazione delle alleanze, nei comuni capoluogo di provincia e nelle province stesse, assume implicazioni politiche che vanno oltre il territorio e vengono vagliate anche a livello nazionale, o federale per quel che riguarda la Lega. Il Pdl quindi pensa che anche se questo è un primo stop a una possibile intesa elettorale, vi possano essere nei prossimi giorni delle indicazioni nazionali che rimetterebbero in discussione la scelta di oggi. Per cui vi è stata una fumata nera ma non è detto che questa si possa trasformare in una fumata bianca, una volta valutato il quadro delle alleanze su scala nazionale. Il Pdl ravennate mantiene dunque aperta l’offerta alla Lega di una possibile collaborazione elettorale, in attesa di indicazioni definitive dagli propri organi regionali e nazionali.
sabato 19 febbraio 2011
Ci permettiamo di ricordare agli amici di Ravenna che la provincia è anche rappresentata dalla collina che spesso non trova spazio adeguato e l’attenzione dovuta nei tavoli di confronto provinciale
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