venerdì 17 settembre 2010

Tutti insieme appassionatamente (due): questo comunicato dei sindaci ci apre una finestra sui nuovi servizi sociali del territorio faentino e sostanzialmente conferma l’ipotesi di una completa integrazione dei sei comuni compresa la probabile chiusura dell’ASP “Solidarietà Insieme”

4730478121_a8f51ec16e_b I Sindaci dei Comuni del Comprensorio faentino (Brisighella, Casola Valsenio, Castelbolognese, Faenza, Riolo Terme e Solarolo), riunitisi nei giorni scorsi nel Comitato di Distretto, hanno affrontato il problema della sostenibilità economica della rete dei servizi nel nostro territorio, in particolare i servizi rivolti ad anziani e disabili, le cui strutture sono interessate al processo di accreditamento, al termine del quale dovranno essere individuate le forme gestionali più efficaci e meglio rispondenti ai bisogni della popolazione. E' ormai chiara la tendenza per gli anni a venire, consistente in un aumento delle richieste e dei costi di servizi, in particolare rivolti verso la non autosufficienza, ed una contemporanea diminuzione delle risorse a disposizione dei Comuni.

Questa forbice tenderà ad allargarsi sempre di più, per via del ridimensionamento dell'intervento pubblico in atto in tutti i Paesi europei, ed aggravata dal peso della crisi economica e finanziaria, col rischio di penalizzare fortemente la capacità che abbiamo oggi di fornire risposte adeguate ai nuovi bisogni. Diventa necessario governare questa nuova realtà per evitare, un giorno, di doverla subire senza aver adottato quei correttivi, quelle strategie e quelle mediazioni oggi ancora possibili.
La qualità dei servizi nel nostro territorio è frutto di un sistema integrato che ha visto in questi anni lavorare insieme sia le ASP (ex-IPAB) che le realtà Cooperative, in una relazione/competizione che ha consentito di affrontare i diversi bisogni con risposte puntuali e mirate; se vogliamo mantenere alto il livello raggiunto, questo territorio è chiamato a ridefinire i suoi strumenti operativi e le sue modalità di intervento. La Regione ha attivato una procedura vincolante per l'accreditamento dei servizi che ci offre anche la possibilità di riprogettare e ricalibrare, in un arco temporale di tre anni, il sistema complessivo del nostro welfare per i decenni a venire.
Il Comitato di Distretto di Faenza ha aperto un Tavolo di Lavoro sull'accreditamento dei servizi che si è riunito negli ultimi tre mesi, in considerazione della necessità di esprimere un indirizzo che consenta ai diversi soggetti coinvolti, sia pubblici che privati, di agire in un contesto condiviso e verso forme di collaborazione sempre più qualificata, nel rispetto dei diversi ruoli che tutti saranno chiamati ad assumere. Questi dovranno essere i riferimenti irrinunciabili in tale percorso:

  • Qualità dei servizi. E' necessario che la qualità complessiva dei servizi offerti ai cittadini di questo Distretto venga mantenuta adeguata agli standard attuali;
  • Salvaguardia della territorialità. Un Comprensorio come quello Faentino, ricco di specificità e di storie locali, deve formulare risposte sociali che tengano conto delle diverse realtà presenti nelle Vallate del Senio e del Lamone in un'ottica integrata e omogenea, ma al tempo stesso non omologata; queste risposte dovranno dunque essere adeguate rispetto alle specificità locali; 
  • Mantenimento/riduzione delle rette sui Cittadini. E' fondamentale che il Cittadino venga messo nelle condizione di poter accedere ai servizi senza che il fattore "retta" lo obblighi a soluzioni alternative, che non farebbero altro che alimentare la spirale della non sostenibilità del welfare offerto. Da queste valutazioni è emerso che lo strumento da adottare per la richiesta di accreditamento risulta essere l'accreditamento congiunto tra le ASP e la Cooperazione Sociale, proprio in conseguenza di questo percorso ormai storico che vede attori diversi operare insieme nelle strutture presenti, attraverso una qualificata collaborazione.

Occorre definire anche un obiettivo, tra le diverse possibilità organizzative, da traguardare al termine del percorso, previsto il 1° gennaio 2014. In conseguenza della necessità di semplificare e organizzare al meglio il panorama degli attori operanti in questo territorio, riteniamo che il modello a cui tendere sia quello, previsto dalle Norme Regionali, di avvalersi delle ASP come soggetti attivi nel rapporto di committenza verso i gestori privati (la cosiddetta sub-committenza), ridefinendo e sottoscrivendo il Contratto di servizio in nome e per conto dei Comuni committenti, ed assicurando anche il monitoraggio e la valutazione del servizio svolto.
Il percorso complessivo dovrà anche indicare Piani di adeguamento e crono-programmi che consentano frequenti verifiche normative e di fattibilità in modo da cogliere il più possibile le diverse opportunità che la normativa Regionale, in costante aggiornamento, potrebbe offrire. Viene così mantenuto il ruolo storico e di riferimento delle ASP in questo territorio, come cardine fondamentale su cui costruire l'offerta dei servizi a tutti i cittadini; questo ruolo di riferimento pubblico sarà in tal modo valorizzato al meglio assicurando alle ASP, con il supporto tecnico dell'Ufficio di Piano, il conferimento diretto di risorse e deleghe, responsabilizzandole a collaborare sinergicamente tra loro per meglio realizzare economie di scala ed impostare nuovi e migliori servizi.

(Da Faenza Notizie di Venerdì 17 Settembre 2010)

1 commento:

  1. Righini fattene una ragione, Iseppi ritiene che sei è meglio di tre....

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