venerdì 17 settembre 2010

Niente di nuovo a sinistra

4165361937_60a33ea540_b L’intervista di Bersani a Porta a Porta di ieri sera merita alcune riflessioni per capire cosa si sta muovendo all’interno del maggior partito della sinistra e quale ruolo si sta ritagliando il segretario del Pd.
Innanzitutto vale sottolineare il nuovo piglio personale di Bersani: un misto di bonaria sincerità emiliana e di stroncature nei confronti del governo sulla base di un presunto buon senso.
Sulla scuola, ad esempio, Bersani ha sorvolato e biascicato qualche affermazione di scontata approvazione della necessità della riforma, salvo poi accusare il governo di non ricevere i precari. Naturalmente si è ben guardato dall’esprimere una sola proposta costruttiva sulla riforma della scuola. Così su tutte le altre questioni, un generico riferimento ad una crisi generalizzata (“piove, e piove su tutti”), senza dire una sola parola su ciò che la sinistra propone per affrontarla.

Sulle questioni politiche, infine, il “nuovo Ulivo” sarebbe per Bersani lo strumento per riorganizzare il campo della sinistra e per lanciare la sfida a Berlusconi.La nuova formula consisterebbe nella ricerca di un’alleanza fra il Pd, l’Idv di Di Pietro e il movimento di Vendola, sulla base di un programma definito e vincolante.
Questo guazzabuglio dovrebbe poi ricercare una possibile alleanza anche con l’Udc di Casini.

Si tratta, come è evidente, della solita strategia perdente, ancora più spregiudicata viste le crescenti differenze che nel frattempo si sono manifestate, di mettere insieme forze eterogenee per prendere il potere, salvo poi non poter governare. In questo quadro, Bersani si è nuovamente espresso per un “governo di transizione” con l’obiettivo di cambiare la legge elettorale.
Insomma, niente di nuovo a sinistra. Anzi per certi aspetti l’espressione bonaria e apodittica di Bersani assomiglia sempre di più a quella comica di Crozza.

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