Come ogni anno in occasione dell’apertura dell’anno scolastico e dopo una intensa campagna estiva il Pd e la Cgil hanno programmato sul territorio provinciale numerose manifestazioni per enfatizzare la protesta sulla politica scolastica del Governo e hanno organizzato picchetti in difesa della cosiddetta scuola pubblica, in tutte le scuole di ogni ordine e grado della provincia
Proprio come nel 2009 dichiarano “Nelle scuole della provincia di Ravenna ci sarà una vera e propria emorragia come emerge dalla comparazione dei dati relativi alle supplenze attribuite nell'anno scolastico 2008-2009 e quelle del 2009-2010: rispetto all'anno scorso mancheranno docenti delle scuole dell'infanzia, docenti delle primarie, docenti della scuola media, delle superiori e a ciò si aggiunge il gravissimo taglio di unità al personale Ata. E' difficile, se non impossibile, smentire la drammaticità di questi dati”.
Per la sinistra le scelte del governo porteranno alla demolizione della scuola pubblica. Questo il quadro fosco e tetro presentato nel 2009 e immancabilmente reiterato nel 2010. Solo quando c’era l’attivissimo Prodi la scuola invece andava benissimo.
In realtà il livello della scuola italiana, feudo incontrastato della sinistra, è da molto tempo tra i più bassi d’Europa ed è per questo che è indispensabile cambiare proprio come sta facendo il ministro Gelmini e come non hanno mai fatti i governi di sinistra per il timore di entrare in conflitto con molti loro simpatizzanti e iscritti.
Per questo il gruppo FI-PDL nella seduta di ieri in Consiglio provinciale ha richiesto notizie sullo stato della scuola ravennate in genere e per conoscere quanti alunni siano realmente rimasti fuori dalle scuole materne, elementari, medie, superiori e ha chiesto informazioni adeguate sullo stato degli edifici, in considerazione di quanto è successo a Faenza (Europa e don Milani), a Brisighella (scuola elementare), a Lugo (Liceo) ecc.
I consiglieri vogliono conoscere se tutte le scuole di competenza della Provincia e dei Comuni hanno le autorizzazioni tecniche e sanitarie previste dalla legge e se i lavori per la sicurezza siano stati eseguiti in modo definitivo e completo per assicurare al meglio la salvaguardia degli alunni e del personale scolastico.
Certamente qualcosa non ha funzionato in Provincia nel caso del liceo di Lugo, come da molto tempo denuncia il Pdl, a causa di dissidi non risolti tra impresa e Provincia: tutti sanno che il Liceo ha gravi problemi di sicurezza e la palestra non è utilizzabile. Quindi abbiamo ricordato al Presidente Giangrandi e al politicissimo assessore Simoni che la lodevole iniziativa di augurare a studenti e operatori un proficuo lavoro per l’anno scolastico che si apre, non li esime tuttavia dalle responsabilità di non essere stati in grado nel corso di ben dieci anni (tale è stato il loro mandato) di dare soluzione a molti problemi di edilizia scolastica che a loro e solo a loro competono. Troppo facile urlare contro il governo mentre le materie di propria competenza per aiutare la scuola – soprattutto quelle di natura edilizia - vengono regolarmente disattese.
Il Capo Gruppo FI Pdl in Consiglio Provinciale
Vincenzo Galassini
a Casola il "problema palestra"( che forse problema non è perchè non ne parla nessuno) c'è da circa trent'anni.I bambini delle elementeri,ed ora pure delle medie avendo accorpato,sono costretti a non svolgere attività fisica, in caso di mal tempo, perchè la palestra comunale dista troppo, e quella all'interno del plesso è "ridicola".L' edificio, nel frattempo, ha subito due ristrutturazioni ma di una spazio adeguato alle reali esigenze per il corretto svolgimento di una materia,perchè educazione fisica è una materia,nemmeno l'ombra.
RispondiEliminaConcordo con Giacomo.
RispondiEliminaEvidentemente il problema palestra scolastica non esiste dal momento che, a quanto ci risulta, nessun organismo scolastico ha mai sollevato la questione.
Poichè noi non siamo tra quelli che vanno davanti alle scuole a fomentare le famiglie contro il Comune, prendiamo atto di questo silenzio assordante
Fabio