giovedì 2 settembre 2010

Scuola: le novità dell’anno nuovo

2957371461_3d7af0dd0a_z Entra in vigore con l'anno scolastico 2010-2011 la riforma dell'Istruzione superiore, “un provvedimento epocale che riduce la frammentazione degli indirizzi nei licei e rilancia l'istruzione tecnica e professionale. Inoltre, per la prima volta dal 1923 le nuove Indicazioni nazionali riformano organicamente i contenuti dell'istruzione liceale”. Eccole.

Il settore tecnico-scientifico è stato al centro delle principali innovazioni introdotte con la Riforma che, come dimostrano i dati sulle iscrizioni, hanno riscontrato il favore degli studenti e delle famiglie. Rispetto all'anno precedente l'aumento delle iscrizioni in questo settore è del 1,7%.

Per quanto riguarda la scuola primaria aumentano le classi a tempo pieno. Nel prossimo anno scolastico passeranno da 36.493 a 37.275. È confermata la linea del rigore: non si potranno superare i 50 giorni di assenza, pena la bocciatura. Entro il 2010 sarà poi bandito un nuovo concorso per diventare presidi. E' molto atteso e prevede 3mila nuovi posti. Con il nuovo anno inoltre sono stati assunti 10mila nuovi docenti e 5mila unità di personale ata. E nascono gli Its, una nuova filiera non universitaria creata per formare le figure professionali più richieste dal mondo del lavoro.

Con la riforma si elimina la frammentazione che ha caratterizzato gli ultimi decenni della scuola italiana. Vengono ripensati i quadri orari, così come sostenuto dall'Ocse che afferma testualmente: “è statisticamente provato che una durata d'istruzione più lunga (tempo ore) non ha in generale un impatto benefico sui risultati di apprendimento (..) È pertanto auspicabile una riduzione della durata dei singoli insegnamenti facendo tuttavia salve attività critiche quali matematica e materie scientifiche”. Vengono incrementati gli orari della matematica, della fisica e delle scienze per irrobustire la componente scientifica nella preparazione degli studenti. È potenziato lo studio delle lingue, con la presenza obbligatoria dell'insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni dei licei ed eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia.

Inoltre, una materia del 5° anno sarà insegnata in inglese. Vengono istituiti due nuovi licei: il liceo musicale e coreutico e il liceo delle scienze umane. Dal 2010 gli indirizzi saranno solo 6. Le indicazioni nazionali riformano organicamente, per la prima volta dal 1923, i contenuti dell'istruzione liceale.

Gli studenti dovranno raggiungere livelli di conoscenza obbligatoria uguali a quelli richiesti a livello internazionale. Particolare attenzione viene rivolta al ''900 in Storia, Letteratura, Filosofia senza per questo trascurare la conoscenza del passato. Si pone poi l'accento sull'Italiano, chiedendo ai ragazzi la capacità di argomentare in forma scritta e orale e di saper leggere testi complessi: questo diventa un obiettivo comune a tutte le discipline.

Quanto alla Matematica, le indicazioni sono state redatte tenendo conto delle indicazioni dell'Ocse. Sono state curate le relazioni con la Fisica e le Scienze. Lingue straniere: viene fissato, per tutti gli studenti, il livello B2 di apprendimento della lingua straniera, che ci allinea agli altri Paesi europei. L'apprendimento della lingua è favorito anche dal Clil, l'insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera (dal 2012/2013 nelle classi terze dei licei linguistici; dal 2014/2015 nelle classi quinte di tutti i licei) che è già in corso in molti Istituti superiori.

1 commento:

  1. Mamma mia che bella scuola che abbiamo in Italia...o almeno così sembra dalla lettura di questo pezzo. Chissà quanto ci invidiano sù in Svezia!?!?

    Poi in realtà l'OCSE ci spiega che in Europa, solo la Slovacchia spende (o preferisco dire investe) meno di noi in istruzione, che i nostri insegnanti sono in numero minore rispetto a quasi tutti gli altri paesi e sono pagati molto meno.

    Si, forse la scuola sta cambiando, ma l'impressione è che ne resteranno solo macerie; della scuola pubblica sia chiaro.

    Walter Rivola

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