giovedì 1 aprile 2010

E' anche una questione di linguaggio

Ora, a citare Ecce Bombo di Nanni Moretti, con le sue celebri discussioni sul niente e ogni parola spaccata in quattro, pare che si voglia prenderli per il sedere: ma non è così.
Di un’opposizione che non viva in un altro sistema solare, tutto sommato, questo Paese avrebbe anche bisogno. Poi leggi la lettera dei 49 senatori, però, e capisci quanti anni luce li separano dalla spietata semplificazione verso cui il nostro sistema politico ha virato inesorabilmente da anni.
Cioè: a gente che analizza una sconfitta alle regionali e scrive che
"...s’impongono una maggiore generosità nell’impegno, una più partecipata attività politica ed una nuova consapevolezza riguardo l’effettiva portata dell’emergenza democratica in cui viviamo", ecco, a questi che cosa vuoi dire?
Ti viene da dir loro che no, non hanno capito, non serve la generosità dell’impegno, la partecipata attività politica, tantomeno la rinnovata consapevolezza sulla portata dell’emergenza democratica: gli servono voti, gli servono facce, gli serve che vincano e non che sia solo Berlusconi a perdere, soprattutto gli serve ciò che non hanno da una vita: un leader.
Detto con simpatia: Bersani non lo è.
Detto con un po’ meno simpatia: Franceschini lo era ancora meno.
Detto con commiserazione: Veltroni forse lo era ma è stato spazzato via secondo i medesimi, stantii e maceranti meccanismi postcomunisti che del "Partito" hanno conservato ormai solo la pesantezza, l’opacità democratica a dispetto delle retoriche e sante "primarie" che servono solo a perdere con più partecipazione.

2 commenti:

  1. Il Veltroni del pre-primarie sembrava un leader, quello del post-primarie è stato disastroso. E' riuscito a portare a casa un 33% (se non sbaglio) nel 2008 creandosi il deserto attorno (alla faccia della vocazione maggioritaria),e lo è ancora, perchè ogni volta che apre bocca è più dannoso della grandine a luglio. Lui che è stato il primo a lamentarsi del "fuoco amico" che ci sarebbe stato contro di lui (a me sembrava che si fosse dimesso...), è il primo a contestare Bersani

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  2. A me sembra invece interessante e giusta, la considerazione sul 'linguaggio'.
    Avevo letto da cima a fondo il programma di Errani per queste regionali, ed era un bel temino, tutto scritto per benino, sui soliti principi di fondo.
    Ma chi vota centrosinistra quei principi già li sa da un pezzo, sarebbe ora di dire cosa si vuole fare, volando un po' più basso, o per lo meno scendendo nel dettaglio.
    Questo non toglie che l'Emilia Romagna sia un ottimo posto in cui nascere e farsi una vita ( e seconda regione dopo la Lombardia creditrice di soldi verso il resto della Repubblica), e un po' di merito deve essere stato anche di chi la governa, oltre ovviamente a chi ci vive.
    Poi, non saprei, il Pd ha perso le elezioni.
    C'è poco altro da dire.
    Il Pdl pure, visto che ha perso voti in numero assoluto e in percentuale rispetto alle precedenti regionali e alle ultime europee: la Lega ha vinto, però insieme al Pdl il loro vantaggio sull'opposizione si è dimezzato (dal 5-6% al 2-3%).
    Il primo partito in Italia è di chi non va a votare, oggi come oggi.
    Io non so se è populismo o meno, non so se conta o meno, però, per quanto tempo tutti noi elettori, tutti, di destra o di sinistra, possiamo fare finta di niente di fronte a migliaia di persone che ci costano 15 mila 237 euri al mese netti? Che vanno in pensione dopo due anni e mezzo?
    E dobbiamo vedere che si scannano per 200 milioni di euro alla scuola pubblica, quando basterebbe poco per tagliarsene un miliardo dai loro stipendi (e non diventerebbero nemmeno poveri).
    L'unica cosa che sembra tenere su i partiti più grandi, è l'odio reciproco.
    L'intera classe dirigente di questo paese - maggioranza e opposizione - la teniamo da decenni all'ingrasso.
    Per quanto tempo ancora?

    Cristiano

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