martedì 23 marzo 2010

La sinistra ha tuonato contro la riforma Gelmini, ma chi conosce la scuola italiana sa bene che è indispensabile razionalizzare e rendere produttiva la spesa scolastica. L'unica cosa che non si può fare è lasciare le cose come stanno.


Abbiamo i costi più alti per studente: 7716 dollari per un bambino della scuola elementare contro i 6437 dollari dei Paesi Ocse e 8495 per un ragazzo della secondaria di primo grado e secondo grado contro una media Ocse di 8006. Tuttavia questa maggiore spesa non si traduce in un effettivo miglioramento degli apprendimenti.
Anzi, essere uno studente del sud significa partire con uno svantaggio di 68 punti nelle competenze misurate da Ocse-Pisa, l'equivalente di circa un anno e mezzo di ritardo scolastico rispetto ad uno studente del nord. In pratica un quindicenne che studia in una scuola media del meridione ha una preparazione uguale a quella di un tredicenne che fa altrettanto nel nord Italia. Una riforma radicale serve, eccome.

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