venerdì 29 gennaio 2010

Il Messaggero Nuovo Diario di Imola denuncia che un consigliere comunale del PD - Dirigente all'ospedale di Imola - riceve 107mila euro per abbattere le liste di attesa. Lo chiama Mister 240mila euro

Riportiamo integralmente l'articolo pubblicato dal Nuovo Diario in data odierna

Mister 240mila euro. Anche se manca qualche spicciolo (la somma esatta versata nel 2008 dall’azienda sanitaria a Guido Ferrari è di 239.991,71 euro), la cifra incassata dal direttore dell’Unità operativa complessa di Radiologia colpisce, a maggior ragione per il fatto che dal computo è esclusa l’attività libero professionale.

E ancora di più colpisce, e fa riflettere, come si compone la busta paga del medico e consigliere comunale del Pd.
Lo stipendio tabellare definito dal contratto collettivo nazionale di lavoro (52.149 euro) è in linea con quella dei colleghi direttori di dipartimento, di struttura, semplice e complessa, e degli altri incarichi professionali dirigenziali. Lo stesso dicasi per un’altra misura prevista dal contratto collettivo quale la retribuzione di posizione (parte unificata 16.284 euro, per il trattamento accessorio legato agli incarichi conferiti dall’Azienda 1.652 euro).
Della retribuzione di risultato derivata dagli obiettivi fissati annualmente dalla Ausl non siamo in grado di discutere, e annotiamo 7.239 euro. Altri hanno incassato molto di più, come l’ex direttore sanitario Roberto Pederzini, in comando dall’Ausl all’Istituto di Montecatone, che su risultato ha incamerato 23.240 euro.

Tornando a Ferrari, nel conto finiscono ancora indennità fisse (voce che comprende l’indennità di esclusività, corrisposta se il medico ha fatto la scelta di svolgere la libera professione solo all’interno dell’Azienda sanitaria) per 29.090 euro e indennità varie (notturna, festiva, pronta disponibilità, ...) per 26.133 euro. Totale: 132mila euro e rotti. Come gli altri direttori di dipartimento, un po’ di più di altri direttori e dirigenti. Per questi ultimi ci si aggira sugli 80-90mila euro. Per alcuni professionisti qualcosa di più, per altri qualcosa di meno.

Per trovare la vera differenza, la specificità di Ferrari che nel 2008 gli ha pressoché raddoppiato lo stipendio, leggere alla voce "Compensi aggiunti".
«La colonna - come spiega la tabella pubblicata sul sito dell’Ausl imolese per ottemperare alle regole in fatto di trasparenza amministrativa - comprende quanto corrisposto per attività espletate dai dirigenti al di fuori dell’orario di servizio (con esclusione dell’attività libero professionale individuale e di equipe, delle certificazioni Inail e delle consulenze o in esito a convenzioni con altri enti). Comprende i compensi per commissioni di concorso, docenze, attività resa dai professionisti per la riduzione delle liste d’attesa e guardie esternalizzate».

La frase è lunga, ma la spiegazione è breve: liste d’attesa. I tempi per fare visite ed esami si allungano? L’Ausl acquista dai propri medici prestazioni rese fuori dall’orario di lavoro ordinario e per esse paga. Con un brutto acronimo si parla di Simil-Alp, che sta per attività simile alla libera professione. Più liste d’attesa, più prestazioni extra acquistate. Ciò significa che più si allungano i tempi di attesa che si creano nel normale orario di lavoro e più c’è bisogno di "straordinario". L’uno e l’altro svolti dallo stesso medico con le stesse macchine e nelle stesse strutture ospedaliere pubbliche. Il medico produce le liste, il medico incassa per smaltirle. Senza mettere in dubbio la buona volontà e l’abnegazione dei singoli, il principio è perverso.

Tra una assemblea in consiglio comunale, una commissione e il normale orario in ambulatorio o in corsia, Ferrari ha fatto extra, nel suo caso prevalentemente prestazioni di cosiddetta "diagnostica pesante", cioè risonanza magnetica e tac, per 107.441 euro. Non male. Anzi, un record.
(L'articolo del Nuovo Diario è reperibile qui)

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