L’accordo con Di Pietro, le questioni etiche e non ultima la candidatura di Emma Bonino alla presidenza della regione Lazio hanno provocato e stanno provocando forti imbarazzi nella componente cattolica del Partito Democratico.
Tanto che uno dei “padri costituenti” di questa eterogenea coalizione, Enzo Carra, ex portavoce prima di Forlani e poi della Democrazia Cristiana, ha deciso di uscire dal Pd passando all’UdC assieme al collega Lucetti, altro cattolico fondatore della Margherita ed esponente della prim’ora del PD.
Il perché della sua decisione, Carra lo ha consegnato a un paio di interviste pubblicate questa mattina: “E’ venuto meno – ha spiegato – lo spirito originario del Pd, l’idea di un partito non plurale ma pluralista, non di una sinistra ma di un centrosinistra che, sì, aveva commesso l’errore di allearsi con Di Pietro, ma che aveva al suo interno degli anticorpi: il centro, i moderati…”.
In sostanza Carra contesta al nuovo corso del Pd di essersi appiattito non solo sulle posizioni del tribuno molisano – che non hanno niente a che vedere con lo spirito riformatore e moderato dei centristi – ma di continuare a guardare verso sinistra, magari in funzione di rimettere in gioco quelle formazioni che le ultime elezioni politiche hanno cacciato dal cosiddetto arco costituzionale.
Carra e i suoi amici guardano dunque con rammarico e con sospetto a questa nuova strategia della segreteria Bersani consapevoli di indossare un vestito troppo stretto, comunque di una taglia che non è la loro.
Il malcontento serpeggiava già da tempo, ultimo la benedizione di Bersani alla candidatura di Emma Bonino alla presidenza della Regione Lazio. E non va dimenticato che nel frattempo la stessa segreteria ha lasciato andare via Rutelli che è stato un candidato premier del centrosinistra, un fondatore del Partito Democratico, il presidente della Margherita. Un errore macroscopico, secondo Carra, averlo lasciato partire con un’alzata di spalle per poi incontralo subito dopo e dirgli “amici come prima”… Troppi errori, dunque, nella ricostruzione di Carra: dalla primarie che prima si dovevano fare su tutto e poi all’improvviso vengono cancellate, alla reintroduzione del trattino sinistra-centro quando tutti “eravamo contenti e felici di averlo abolito”. Così dinnanzi a un “Pd che è diventato un organismo geneticamente modificato” la decisione di sbattere la porta e di aderire al partito di Casini.
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