mercoledì 11 novembre 2009

Sul pronto soccorso di Faenza si facciano sentire i sindaci e Iseppi non trascuri di affrontare anche l'organizzazione del CUP a Casola


1 commento:

  1. “E’ la persona, con i suoi bisogni concreti, il nostro punto di riferimento … E vogliamo salvaguardare e migliorare la qualità e la quantità dei servizi sanitari sul territorio, perché siamo consapevoli che questo tema a Casola, per una popolazione che vive lontano dalle strutture sanitarie e ospedaliere, chiama in causa più che altrove un diritto fondamentale di cittadinanza. La nostra iniziativa verso l’AUSL, nella conferenza sanitaria, sarà continua e incalzante: vigileremo per il mantenimento dei servizi sanitari sul territorio, a partire dalla valorizzazione del ruolo dei medici di base, per migliorare l’accesso alle prestazioni sanitarie, per l’utilizzo di tutti i supporti informatici utili a colmare la distanza che separa Casola dalle strutture sanitarie e ospedaliere ….”.
    Anche con queste parole, e idee, il 26giugno 2009 s’insediava il nuovo sindaco a Casola Valsenio. Ma poi? La realtà è ben diversa!
    Sono passati 4 mesi, signor Sindaco, non un atto, non una comunicazione ufficiale riguardante la sanità, ovviamente tralasciando il solito attacco a Berlusconi” l'IRAP se, improvvisamente, la tassa venisse abolita, cosa succederebbe? Chi pagherebbe la sanità, l'assistenza ospedaliera, i servizi di cura e le strutture sanitarie? Chi provvederebbe agli anziani, ai più bisognosi, ai più deboli, agli indigenti (i n d i g e n t i !) che non hanno soldi per pagarsi le cure?”
    Sono passati 4 mesi, non una critica al’ azienda USL, non una critica alla precedente amministrazione, possibile che la situazione dell’ospedale sia degenerata in soli 4 mesi? Ammissibile che l’amministrazione Sagrini-Giacometti non abbia mai sbagliato nulla?
    A Imola si è costruito un complesso nuovo, è già in fase di realizzazione un ulteriore ampliamento, si sta cercando di risolvere il grave problema delle liste d’ attesa quasi annuali,a Faenza non si parcheggia,si sosta nei corridoi per ore,ci sono reparti quasi inesistenti ecc. ecc. ecc. purtroppo.
    Eppure anche Imola è un “feudo rosso”, anche a Imola Berlusconi “ha operato tagli dissennati a sanità e comuni”, il bacino di utenza dell’ azienda USL di Imola è molto più ampio di quello di Faenza, hanno pure la loro vallata scomoda, ma le cose là funzionano molto meglio perché?
    La responsabilità non è da attribuire solo alla gestione delle USL. Forse i sindaci, gli assessori, il presidente delle comunità montana, anche egoisticamente, hanno pensato più al bene dei loro cittadini e dalla loro comunità che agli indirizzi politici dettati dall’alto (anche se continuate a negarlo),”indirizzando” alcune decisioni della stessa USL.
    Spero che qualche miglioramento ci sia, spero signor sindaco che Lei possa dire “è anche merito mio questo miglioramento”, spero che il tutto avvenga in breve tempo perché questa è salute non arredo urbano.

    RispondiElimina