venerdì 13 novembre 2009

Parco della Vena dei Gessi, Coldiretti: "Ancora divisi agricoltori ed Istituzioni"


"Il 13 febbraio del 2008, agricoltori ed Istituzioni, avevamo trovato un accordo e firmato un Protocollo di Intesa che risolveva alcuni dei problemi più importanti legati alla costituzione (avvenuta per legge nel lontano 2005) del Parco della Vena dei Gessi, ma a distanza di tanto tempo l'accordo non ha trovato nessuna concreta applicazione" spiegano da Coldiretti Ravenna.
"In una nota inviata ieri ai Comuni interessati, alle Province di Ravenna e Bologna nonché alla Regione Emilia Romagna da tutte le Organizzazioni di Rappresentanza degli agricoltori - Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Copagri - si chiede il rispetto integrale del Protocollo firmato nel 2008 e di fatto si rispediscono al mittente, le proposte avanzate qualche giorno fa dall'Assessore Regionale Zanichelli".
"Le questioni sulle quali gli agricoltori pretendono chiarezza ed impegni concreti - commentano le Organizzazioni agricoltori - sono quelle di avere certezza di poter avere dei confini funzionali alle attività economiche del territorio (che non blocchino le aziende agricole), di avere una risposta chiara in merito a chi pagherà i danni provocati dalla selvaggina, di avere una adeguata rappresentanza degli agricoltori all'interno di tutti gli organi deputati al governo del parco".
"In poche parole, gli agricoltori proprietari delle aziende coinvolte nel Parco - continua Coldiretti - chiedono alle Istituzioni di smetterla di usare due pesi e due misure, cioè: da un lato consentire l'uso della dinamite per scavare gesso, dall'altro accanirsi con le imprese agricole, che non distruggono ma costruiscono ambiente, imponendogli dei vincoli".
"Gli agricoltori - conclude la nota delle Organizzazioni - non chiedono altro che avere delle garanzie reali per poter continuare ad esistere, a lavorare e mantenere vivo un territorio e di non dover lottare ogni giorno con vincoli ed imposizioni inventati da qualche burocrate di turno".
"A questo punto la palla passa alle Istituzioni, Regione in testa - conclude Coldiretti Ravenna -, per trovare una soluzione giusta e rispettosa dei diritti degli agricoltori di un territorio che merita di essere valorizzato e premiato e non desertificato".

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