lunedì 19 ottobre 2009

Perchè non possiamo essere d'accordo sulla proposta di istituire l'ora di religione islamica nelle scuole statali

Non possiamo essere d’accordo con la proposta di istituire l'ora di religione islamica nelle scuole pubbliche lanciata dal viceministro allo Sviluppo economico Adolfo Urso al workshop di Asolo “Le nuove politiche per l'immigrazione”.
E’ del tutto evidente infatti che mancano i presupposti culturali per estendere all'Islam quanto previsto dal Concordato per la religione cattolica.
Come dice molto chiaramente il cardinale Bagnasco, presidente della Cei, l'ora di religione cattolica, nelle scuole di Stato si giustifica in base all'articolo 9 del Concordato, in quanto essa e' parte integrante della nostra storia e della nostra cultura ed è finalizzata ad una convivenza più consapevole e responsabile.
L’ora di religione non rappresenta tanto una occasione di insegnamento dei dettami della dottrina cattolica quanto piuttosto un approfondimento ed un percorso guidato all’interno della storia sociale civile, filosofica religiosa del popolo italiano e dell’Europa cristiana.
Per questo non si costruiscono percorsi di integrazione negando ai giovani islamici gli elementi di conoscenza della nostra faticosa e a volte tortuosa crescita germinata all’interno dei principi del cristianesimo.
Se integrazione ci deve essere, come tutti auspichiamo, non è dividendo e separando gli insegnamenti quanto piuttosto unificandoli e integrandoli in una visione storicista che può raggiungersi una tolleranza, una condivisione una partecipazione funzionali alla costruzione di una comunità dove la riflessione religiosa sia frutto e prodotto del dialogo e non della cultura delle differenze che apparta e ghettizza.
E’ evidente quindi che la proposta sull’ora di religione islamica a scuola non solo non è condivisibile ma apre anche un serio problema all’interno del PDL.
Basta girare in mezzo ai nostri elettori per capire che il popolo del centrodestra è disorientato da proposte e idee estemporanee che nulla hanno a che fare con il progetto politico che con grande coerenza e con grande coraggio abbiamo costruito in questi anni.
Negare questo progetto potrebbe portare il PDL ad allontanarsi dai propri valori e quindi anche dai propri elettori. Una riflessione si impone.

Gianguido Bazzoni - coordinatore provinciale PDL
Vincenzo Galassini - Capo Gruppo PDL- FI Provincia di Ravenna
Giovanna BENELLI - Vice capogruppo
Oriano Casadio - Vice presidente Consiglio Provinciale
Cesare Bedeschi - consigliere Provinciale e Comunale di Lugo
Francesco Villa - consigliere provinciale
Eugenio Costa - Capo Gruppo PDL-FI Comune di Ravenna
Alessandra Coatti - consigliere comune di Cervia
Laura Baldinini  - capo gruppo comune di Lugo
Raffaella Ridolfi - consigliere comune di Faenza
Francesco Zannoni - Capo Gruppo Comune di Bagnacavallo
Fabio Piolanti - Capo Gruppo Comune di Casola Valsenio
Vincenzo Valenti - consigliere comune di Riolo Terme
Enzo Minardi - Capo Gruppo Comune di Castel Bolognese
Davide De Palma - consigliere comune di Solarolo
Stefano Tondini - Consigliere Comune di Cotignola
Antonella Brini - Capo Gruppo Comune di Massa Lombarda
Aldo Fuzzi - consigliere Comune di Conselice
Stefano Gaudenzi - Capo Gruppo Comune di Alfonsine
Valli Antonio - Capo Gruppo Comune di Bagnara di Romagna
Pier Giorgio Bentini - Consigliere Comune di Russi

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