sabato 24 ottobre 2009

Una politica turistica tutta da ripensare. La collina perde colpi e la Società d'Area dimostra di non essere in grado di proporre idee e progetti

Il sindaco Iseppi ha avuto la cortesia di chiederci un parere preventivo sul rinnovo della convenzione con la Società d’Area Terre di Faenza, la società pubblico-privato che ha il compito di gestire la promozione turistica nell’area faentina. Lo ha fatto in privato, ma non se ne abbia, se gli rispondiamo in pubblico, tanto il risultato sarebbe lo stesso.

Come per qualsiasi società di servizio partiamo dai risultati operativi conseguiti e lo facciamo ricorrendo ai dati comunicati il 26/9/2009 da Libero Asioli, assessore provinciale che analizza i flussi turistici della provincia di Ravenna da Gennaio ad Agosto 2009.

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PROVINCIA DI RAVENNA
TURISMO, RECORD AD AGOSTO CON OLTRE 100MILA PRESENZE IN PIU' DEL 2008
Il Comune di Ravenna è in costante ascesa e si attesta a 2.598.541 presenze, pari al 4,14% in più rispetto al 2008. Ravenna città d’arte registra 350.058 presenze con un balzo del 10,78%. Ravenna lidi conta 2.248.483 presenze (+3,17%). “Il dato di Ravenna merita attenzione per diverse ragioni – spiega Asioli - intanto per il risultato dei lidi che nel 2009 risultano in crescita soprattutto grazie al dato straordinario riscontrato in periodo di bassa stagione, (che contribuisce al rilevante dato del periodo, con quasi 40.000 presenze in più rispetto al 2008) e grazie al dato di agosto che è cresciuto anche oltre la media complessiva della località (+3,99%). Ancor più costante il percorso di Ravenna città d’arte che continua a crescere e, nel solo mese di agosto, registra un’impennata del +28,12% rispetto ad agosto 2008.
Il Comune di Cervia segna un agosto record con ben 1.186.897 presenze: il miglior dato assoluto per il mese di agosto nel comune di Cervia, con un positivo riflesso anche sul periodo complessivo gennaio-agosto (106.938 presenze in più, pari al 3,20%). Il totale delle presenze è superiore non solo al dato 2008, ma anche al dato record del 2007, con un totale di 3.451.321 . Ottimo anche il riscontro degli arrivi che nei primi otto mesi del 2009 sono stati 580.989, 20.000 in più rispetto al dato medio degli ultimi 2 anni. Sommando il dato dei lidi ravennati e del cervese, si conferma il peso, sia assoluto che relativo, dei nostri due Comuni costieri che assommano 5.699.804 presenze, ovvero oltre il 90% delle 6.265.268 presenze totali registrate in provincia in questi primi otto mesi del 2009.
Il Comune di Faenza conferma la sua crescita come città d’arte. Con le 82.075 presenze del periodo gennaio-agosto 2009, sale del 7,27% rispetto al 2008. Il dato delle presenze è in costante ed ininterrotta ascesa dal 2006. Faenza si conferma, sia nel mese che nel periodo, come la terza realtà turistica della provincia e come seconda città d’arte.
La collina, dopo un positivo fine anno nel 2008, registra una flessione di presenze modesta in cifre assolute, ma significativa in termini percentuali.
Riolo Terme, che pure ha avuto un mese di agosto di sostanziale tenuta, registra sul periodo gennaio-agosto 41.534 presenze con un calo di quasi 7.000 presenze, - 14,47%.
Brisighella registra 22.470 presenze, oltre 4.000 in meno rispetto allo stesso periodo del 2008, - 15,87%.
Casola Valsenio segna un totale di 2.019 presenze a fronte delle 3.665 del periodo gennaio-agosto 2008. (pari a meno 1.646 presenze: - 44,91%)”
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E’ del tutto evidente che il prodotto turistico della collina faentina per due terzi del 2009 è molto insoddisfacente e in particolare per Casola Valsenio è drammatico con una perdita di circa il 50% delle presenze. Di fronte a un dato come questo qualsiasi società inizierebbe a discutere molto seriamente dell’efficacia dei propri obiettivi e dei propri target e questo pensiamo che dovrà fare anche Terre di Faenze.
Sappiamo bene che questo difficile andamento del turismo collinare non può essere interamente imputato alla Società perché al prodotto concorrono una molteplicità di soggetti e di fattori, ma per come si è venuto strutturando da tempo il governo del turismo nei comuni dell’Unione, la Società d’Area è il primo referente e un forte coimputato.
Il nostro risultato negativo viene enfatizzato ancor più dal fatto che, pur in presenza di una crisi economica profonda, il turismo dei maggiori asset provinciali tiene bene, tanto che l’assessore Asioli non nasconde, a ragione, una compiaciuta soddisfazione.
Mentre Ravenna, Cervia, la stessa Faenza vanno forte e confermano i trend di lungo periodo, la collina accusa una battuta di arresto molto significativa che denuncia una storica debolezza di offerta strutturale. Appaiono sempre più evidenti infatti tutti i limiti di una proposta prevalentemente collegata agli eventi che sono destinati a mostrare la corda se lasciati da soli a sostenere il mercato.
Per questo solo in parte possiamo concordare con Asioli quando dice “E’ necessario irrobustire i trend turistici dell’area collinare con eventi significativi per i quali la collina si è palesata come eccellente location con la valorizzazione di nuovi segmenti, Parco ed enogastronomia di qualità, che creino nuove motivazioni per la vacanza in tale area e una ricalibratura dell’offerta, mirata al target più idoneo per questa tipologia di destinazione”
Faremo in altra sede una riflessione sulle complessive politiche turistiche dell’Unione: qui converrà riflettere sul contributo della Società d’Area allo sviluppo e alla gestione della promozione del territorio e indichiamo al riguardo i seguenti elementi di riflessione:
1) Abbiamo molti dubbi che l’apporto del Comune di Faenza nella Società sia stato positivo e utile per i comuni collinari perché temiamo che il baricentro dell’azione e dell’attenzione si sia spostato troppo su Faenza a scapito dell’Unione.
2) La delega all’Unione delle politiche turistiche da parte dei Comuni e la sostanziale delega dell’Unione alla Società d’Area anziché aumentare, allargare, valorizzare il dibattito sulle scelte turistiche e promozionali ha reso molto circoscritte e asfittiche le scelte tanto che oggi non si capisce quale sia il soggetto che programma e promuove.
3) La Società d’area anziché proporsi come think tank (serbatoio di pensiero) sulle politiche di gestione turistica del territorio è parsa debole, subordinata, titubante ed ha finito per assumere un ruolo meramente esecutivo che ha tradito vistosamente lo scopo di centro di elaborazione anche a servizio delle scelte programmatorie per cui era nata.
4) I dati fino ad ora non buoni sulle presenze turistiche nei comuni collinari dicono che il modello adottato dalla Società necessita di messe a punto sostanziali perché, pur in presenza di una offerta debole e disarticolata di cui la Società è responsabile in minima parte, qualche impedimento sostanziale ci dovrà pur essere stato nella presentazione del prodotto se si registra una performance così negativa.

Insomma siamo in presenza di una Società partecipata tutta da verificare alla luce di risultati non buoni, ma soprattutto di fronte ad un vuoto politico programmatorio che la stessa Società d’Area Terre di Faenza ha dimostrato di non potere sostituire e colmare.

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