sabato 17 ottobre 2009

Il re è nudo. I sindaci di Brisighella, Casola, Riolo si arrampicano sugli specchi


L'ufficio stampa dell'Unione dei Comuni scrive
"Con riferimento alla polemica innescata da alcuni esponenti del PdL per la mancata pubblicazione, da parte dei comuni del faentino, dei dati previsti dalla Legge 69/2009 – rilevano i sindaci Davide Missiroli, Nicola Iseppi e Emma Ponzi - vorremmo sottolineare che noi le leggi siamo abituati a rispettarle e ad applicarle. La legge in questione non solo non fissa un termine, né ordinatorio né perentorio, per adempiere all’obbligo di pubblicazione dei dati, ma soprattutto la sua attuazione risulta complicata da non poche difficoltà interpretative. Difficoltà sulle quali il Ministro Brunetta ha dovuto emanare il 12 ottobre la circolare esplicativa n. 5 (peraltro non ancora pubblicata in Gazzetta Ufficiale né pervenuta agli enti locali), dopo che già il 17 luglio aveva emanato una circolare (la numero 3) sempre per dare indicazioni sul come adempiere al nuovo disposto normativo. In particolare - aggiungono i sindaci di Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme - gli aspetti chiariti con quest’ultima circolare sono quelli che riguardano la puntualizzazione che debbano essere pubblicati gli stipendi e i curricula dei soli dirigenti e segretari comunali e provinciali, e non anche quelli dei dipendenti incaricati di funzioni dirigenziali negli enti privi di dirigenza, che non vanno pubblicati i dati relativi alla dichiarazione dei redditi (come risulta consultando alcuni siti di enti che hanno provveduto a pubblicare i dati in assenza di chiarimenti), ma solo i trattamenti economici percepiti dall’ente locale datore di lavoro; ed ancora che, nel caso di segreterie convenzionate, la pubblicazione deve essere effettuata dal solo ente capo convenzione, il quale evidenzierà anche la ripartizione delle retribuzioni corrisposte dagli altri enti convenzionati. Infine che i tassi delle assenze del personale devono essere raggruppati per unità organizzative e pubblicati mensilmente. Alla luce di questi chiarimenti – concludono - si procederà con immediatezza ad adempiere, senza alcuna remora, a rendere pubblici su Internet dati che sono già pubblici da sempre"

Cari Sindaci, le cose non stanno così
Legge 18 giugno 2009, n. 69 art. 21 primo comma
Ciascuna delle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, ha l'obbligo di pubblicare nel proprio sito internet le retribuzioni annuali, i curricula vitae, gli indirizzi di posta elettronica e i numeri telefonici ad uso professionale dei dirigenti e dei segretari comunali e provinciali nonché di rendere pubblici, con lo stesso mezzo, i tassi di assenza e di maggiore presenza del personale distinti per uffici di livello dirigenziale.
Circolare n. 3 del Ministro della funzione pubblica punto 3 comma 4
La pubblicazione sul sito internet dovrà avvenire nel più breve tempo possibile e comunque entro il corrente mese di Luglio 2009

Spesso, quando si ha torto, maldestri tentativi di difesa producono danni maggiori dell’offesa.
E’ proprio il caso di questo comunicato con il quale i sindaci dell’Unione dei comuni collinari tentano di giustificare la propria omissione agli obblighi di legge accampando scuse inconsistenti e puerili.
Non è vero che il termine per l’applicazioni della legge è lasciato alla discrezionalità dei sindaci: il punto 3 della circolare Brunetta è chiarissimo. Il termine era Luglio 2009.
Non è vero che l’applicazione della legge presuppone chiarimenti e ulteriori circolari. Gran parte dei comuni ha capito perfettamente cosa doveva essere pubblicato. Ad esempio sarebbe utile chiedersi perché l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna abbia regolarmente pubblicato i dati richiesti (vedi qui) e l’Unione dei Comuni della collina faentina meni il can per l’aia accampando scuse e lambiccando sulle procedure.
Non è vero, cari sindaci, che la trasparenza è un optional.
Il problema è che chi è stato abituato da sempre a lavorare nell’ombra facendo solo finta di informare i cittadini con i proclami dei propri uffici stampa, ora che deve cominciare a rendere pubblici atti, documenti, procedure, metodi si sente in difficoltà, tergiversa e cerca di svicolare.
Forse ci voleva proprio Brunetta per cominciare a far capire alla gente che il re è nudo.

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