mercoledì 7 ottobre 2009

Il Fondo di solidarietà per gli agricoltori non è una battaglia della sinistra ma del Paese

Apprendiamo dal sito del Comune di Casola Valsenio (sempre molto solerte a pubblicare i pronunciamenti politici ma assai più reticente a pubblicare i dovuti atti amministrativi) che il sindaco Iseppi e il vice sindaco Caroli hanno inviato una lettera a tutti gli agricoltori casolani, alle organizzazione professionali agricole e al Consorzio di Difesa delle Produzioni Intensive della Provincia di Ravenna per lamentare che ancora il Governo non sia riuscito a rifinanziare il fondo di solidarietà nazionale che ha lo scopo di aiutare le imprese agricole in difficoltà.
Per sgombrare il campo da ogni equivoco e da ogni facile strumentalizzazione diciamo subito che il PDL ritiene necessario che gli agricoltori, come decine di altre categorie di lavoratori in difficoltà, vadano aiutati in questo momento di stagnazione dell’economia. Ed anzi vorremmo ricordare al sindaco che nel territorio dell’Unione ci sono centinaia di situazioni che egualmente richiederebbero la sua e la nostra solidarietà: aziende in difficoltà, operai in cassa integrazione, famiglie con riduzioni di reddito, giovani in cerca di lavoro.
Alla fine di Settembre 2009, Paolo Russo del PDL, presidente della commissione agricoltura e primo firmatario della proposta di rifinanziamento del Fondo dichiarava: ”Il rifinanziamento del fondo di solidarieta’ nazionale, rappresenta un elemento centrale per le esigenze dell’agricoltura. Per questo continueranno le nostre sollecitazioni nei confronti del Governo affinché recuperi le risorse necessarie. Sono fiducioso e credo che gli impegni assunti in Parlamento saranno onorati ma non abbasseremo la guardia.”
Dalle parole del Presidente Russo appare evidente che esistono anche in questo caso problemi di finanziamento come accade per altre migliaia di provvedimenti che lo Stato fatica a varare. Tutti sanno che il nostro governo è seriamente impegnato a non espandere l’indebitamento dello Stato che rappresenta la madre di tutte le sventure economiche della Repubblica e a non aumentare la pressione fiscale sui cittadini.
Se oggi fosse stata al governo la sinistra indovinate un po’ quale sarebbe stata la ricetta per affrontare una crisi di questa profondità e di questa durata? Naturalmente l’espansione dell’indebitamento dei conti pubblici e l’aumento delle tasse. Noi non vogliamo utilizzare quei metodi e stiamo operando per tenere i conti sotto controllo.
Auspichiamo quindi che il Governo recuperi quanto prima le risorse necessarie per alimentare il Fondo. Ma Iseppi con i suoi proclami non confidi troppo sull’ingenuità degli agricoltori che sanno bene come stanno le cose e soprattutto sanno che dalla morsa della crisi si viene fuori tutti assieme con la determinazione e con il lavoro di tutti.
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Cosè il fondo di solidarietà nazionale per l’agricoltura
E' lo strumento immediatamente operativo per prevenire ed aiutare le imprese agricole in difficoltà economiche quando si verificano calamità naturali o avversità atmosferiche eccezionali che compromettono i raccolti e danneggiano le strutture produttive o le infrastrutture connesse all'attività agricola, come le opere irrigue, di bonifica e le strade interpoderali.Istituito nel 1970 con la legge n.364, il Fondo di solidarietà nazionale è stato recentemente riformato e oggi si compone di una normativa legislativa approvata con Decreto Legislativo n.102/04 e di un conto corrente aperto presso la Tesoreria centrale dello Stato in cui affluiscono gli stanziamenti annuali della legge finanziaria, e da cui si prelevano le risorse per gli aiuti alle imprese colpite. Gli interventi del Fondo si compongono di due modalità operative:Copertura assicurativa agevolata dei rischi agricoli secondo regole stabilite nel Piano assicurativo annuale. Con questa modalità si prevengono le difficoltà delle imprese agricole che trasferiscono il rischi alle imprese di assicurazione. Sulla spesa per i premi delle polizze agevolate il Ministero interviene con un contributo fino all'80%.
Interventi compensativi delle perdite per i rischi non assicurabili al mercato agevolato. Questa modalità, attivabile con Decreto del Ministro su proposta della regione interessata, consente di favorire la ripresa economica delle imprese agricole con aiuti contributivi, creditizi e agevolazioni fiscali e previdenziali.

1 commento:

  1. Un’altra occasione persa..
    La lettera, come la preoccupazione che abbiamo espresso non ha una connotazione partitica. C’è un chiaro pronunciamento e un altrettanto netto mandato (unanime) del Consiglio Comunale a farsi carico del problema. E la lettera, firmata da me e dal Vice Sindaco, che ricordo essere un agricoltore, è un segno di vicinanza e di attenzione al mondo agricolo.
    Non ci sono accuse o insulti al Premier: chi sta al Governo, però, deve essere responsabile delle scelte che fa e degli impegni che si assume. Oppure anche di questo ha colpa “la sinistra”?
    Se il Fondo verrà rifinanziato – e chiediamo che lo sia - saremo i primi ad esserne felici e a darne merito.
    E sulle ricette per superare la crisi, il PdL piuttosto che preoccuparsi di cosa avrebbe fatto il centrosinistra, pensi a governare. A governare bene, se ne è capace: ne ha il diritto, i numeri e la forza. Faccio fatica, tuttavia, a prendere lezioni da chi pensa di affrontare la crisi o spargendo ottimismo a buon mercato o varando leggi come lo scudo fiscale, che sono l’ennesimo condono tombale che premia furbi, evasori e criminali.
    Ricordo infine che il Sindaco e il Vice Sindaco, in questo paese, lo sono per tutti, non solo per una parte politica. Ora, se il PdL è ancora d’accordo con la posizione affermata nell’odg votato in Consiglio comunale, potrebbe semplicemente appoggiare questa iniziativa senza doversi inventare per forza un “caso politico” che non c’è.

    Buone cose.
    Nicola Iseppi

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