Quello che balza agli occhi, come evidenziato nell’intera consultazione amministrativa italiana, è l’enorme crescita del partito degli assenti, coloro che a votare non ci sono andati.
Su 4.495 elettori, a Riolo Terme si sono presentati nei sei seggi in 2.989, ossia il 66,50%: più di un terzo dei riolesi (esattamente 1.506 aventi diritto) non si è espresso: la lista di centrosinistra “Uniti per Riolo Terme” ne ha ottenuti 1.638 (in crescita rispetto ai 1.540 del 2007), mentre “Alternativa per Riolo” si è fermata a 619 e “Insieme per Riolo” a 559.
C’è, insomma, il partitone del “non voto” di cui Nicolardi dovrà necessariamente tenere conto nella sua attività amministrativa, perché è fin troppo facile supporre che si tratti di una massa di persone a cui le cose non stanno bene, a partire da quanto hanno combinato le amministrazioni che si sono succedute, ma che non è rimasta convinta dai programmi delle liste d’opposizione e dai loro candidati.
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