mercoledì 2 maggio 2012

11 punti per tagliare la spesa. Dopo il clamoroso flop di Tremonti, preceduto da quello di Padoa Schioppa, il controllo della spesa pubblica italiana sembra una chimera irraggiungibile perché le resistenze sono insuperabili

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    In 11 punti la direttiva predisposta dalla Presidenza del Consiglio dei ministri per la definizione della spending review: dalla riduzione in termini monetari della spesa per l'acquisto di beni e servizi, al ridimensionamento delle strutture dirigenziali ed il compattamento di uffici e amministrazioni. Il documento delinea i fronti su cui la Pubblica Amministrazione dovrà intervenire per contribuire a bloccare l’esubero di spesa.

    In sintesi:

  1. l’attività di revisione della spesa di ogni amministrazione dovrà concentrarsi sulla revisione dei programmi di spesa e dei trasferimenti, «verificandone l'attualità e l'efficacia ed eliminando le spese non indispensabili e comunque non strettamente correlate alla missioni istituzionali»

  2. razionalizzazione delle attività e dei servizi offerti sul territorio e all'estero, «finalizzata alla riduzione dei costi e alla razionalizzazione della distribuzione del personale, anche attraverso concentrazioni dell'offerta e dei relativi uffici»

  3. la riduzione, «anche mediante accorpamento, degli enti strumentali e vigilanti e delle società pubbliche»

  4. la riduzione in termini monetari per la spesa per l'acquisto di beni e servizi» anche attraverso l'individuazione di responsabili unici della programmazione di spesa

  5. una «più adeguata utilizzazione delle procedure espletate dalle centrali di acquisto e una più efficiente gestione delle scorte»

  6. la ricognizione degli immobili in uso e la riduzione della spesa per locazioni, «assicurando il controllo di gestione dei contratti»

  7. l'ottimizzazione dell'utilizzo degli immobili di proprietà pubblica anche «attraverso compattamenti di uffici e amministrazioni»

  8. la «restituzione all'agenzia del demanio degli immobili di proprietà pubblica eccedenti i fabbisogni

  9. l'estensione alle società in house dei vincoli vigenti in materia di consulenza

  10. l'eliminazione di spese per rappresentanza e spese per convegni, salvo casi eccezionali come i rapporti con le autorità estere

  11. la proposizione di impugnazione avverso sentenze di primo grado che riconoscano «miglioramenti economici progressivi di carriere per dipendenti pubblici, onde evitare che le stesse passino in giudicato».

Tanti auguri Monti: è una missione impossibile, ma facciamo il tifo per te.

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