Il Riformista chiude, domani sarà in edicola con l’ultimo numero, la solidarietà è bipartisan ma l’addio è amaro per la nuova voce che l’informazione italiana vede venir meno in un momento di forte crisi per il settore editoriale.
«Con grande amarezza vi diciamo che tutti i tentativi fatti per salvare il salvabile, non hanno avuto esito positivo. L’assemblea dei soci, quindi, ha deciso di affidare a un liquidatore l’amministrazione della cooperativa e di sospendere la pubblicazione del giornale», scrive il direttore Emanuele Macaluso (in foto) nell’editoriale che uscirà nel numero in edicola domani. E spiega: «comunque vadano le cose, da oggi non sarò più il direttore di questo giornale».
“COOP E SINDACATI NON CI HANNO AIUTATO”
Nel suo lungo e amaro editoriale si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe: «dispiace che in un momento difficile per il giornale, e amarissimo per me, ci sia stato qualcuno che in redazione con il suo agire scorretto mi ha costretto a chiudere in modo brusco il mio impegno che ho profuso con disinteresse e passione. Infine, voglio ribadire che non ce l’abbiamo fatta, anche per ragioni politico-editoriali, per nostre, soprattutto mie, deficienze. Non ce l’abbiamo fatta, come ho detto in altre occasioni, anche perchè chi poteva darci una mano, soprattutto il movimento cooperativo con la pubblicità che concede a destra e a manca, ma anche il sindacato, non ce l’ha data. È un segno dei tempi. Ma non mi arrendo».
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