Stantia polemica sull’investimento per gli F-35 da parte della difesa italiana. Ed è soprattutto la sinistra, nel suo tipico stile ondivago, ad essere contraria all’operazione.Eppure sono stati proprio loro a spingere per quest’investimento.
L’Italia decise di partecipare al progetto di realizzazione dei nuovi cacciabombardieri nel 1996 quando presidente del consiglio era Romano Prodi e ministro della Difesa, Beniamino Andreatta. Nel 1998 (governo D’Alema) ci fu il primo parere favorevole delle commissioni difesa di Camera e Senato. Nel 2002 il secondo passaggio parlamentare quando fu approvata la fase di ricerca e di sviluppo del programma.
Nel 2007, il sottosegretario alla Difesa del governo Prodi, Lorenzo Forcieri, davanti alla commissione Difesa della Camera, ricostruendo l’iter del programma, senza peli sulla lingua ricordò che «la sinistra quando era all’opposizione avanzò una propria proposta di parere favorevole. il coinvolgimento italiano, ricordava Forcieri, riguardava «12 regioni e circa 40 siti industriali. Al 31 dicembre 2006, a fronte di un impegno per l’Italia di 1.028 milioni di dollari sono stati ottenuti contratti per oltre 191 milioni di dollari e ulteriori impegni per 827 milioni. Siamo quindi al completo ritorno industriale rispetto all’investimento. il sottosegretario Forcieri parlò di una ricaduta occupazione per circa 10mila lavoratori.
Quindi un investimento utile per l’economia e per la ricaduta occupazionale. Ora invece fa tanto figo dire che non serve a nulla… Finirà come per il referendum sull’acqua con i disastri sulle tariffe che già incominciamo a vedere…
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