Nell’ultimo consiglio comunale il nostro giovane sindaco ha ribattuto in modo particolarmente veemente alle nostre considerazioni sulla necessità di una fase di riflessione storiografica in grado di rivedere e di revisionare (horribilis dictu!) l’interpretazione di alcune delle vicende che hanno segnato la guerra civile italiana dal 1943 al 1945.
In quel contesto, per rafforzare le sue idee, Iseppi ha dichiarato di sentirsi orgoglioso di essere comunista ad oltranza e di non provare alcuna comprensione per quanti, in quegli anni orribili, si trovavano dalla parte “dell’errore”.
Inani, abbiamo chinato il capo, tacendo, in un vago impallidir.
… ai bordi delle strade dio è morto,
nelle auto prese a rate dio è morto,
nei miti dell' estate dio è morto...
F. Guccini
la cosa incredibile e che si dice che un sindaco è il sindaco di tutti
RispondiEliminae io dovrei considerare questo personaggio il mio sindaco
pensando che mio nonno lo hanno ammazzato loro i comunisti
proprio no
Dall'osso Gianmaria