Si chiama Simona Lembi ed è presidente del Consiglio comunale di Bologna.
Eletta in quota Pd, si è subito inserita senza difficoltà nei meccanismi di Palazzo d’Accursio. In questi giorni alcuni giornali locali e nazionali hanno parlato di lei: la Procura ha aperto un fascicolo su alcuni rimborsi anomali, ed in quelle carte c’è anche il nome di Simona Lembi.
La consigliera del Pd avrebbe chiesto e ottenuto un rimborso dal Comune per essersi recata alla manifestazione “Se non ora quando” di Siena, il corteo di “donne indignate dal caso Ruby”. Chiara la connotazione politica anti-berlusconiana dell’evento. La manifestazione si è tenuta il 9 e 10 luglio scorsi, e la giovane esponente del Pd ha chiesto un rimborso particolarmente elevato: 450 euro.
La determina dirigenziale che stabilisce di imputare tale spesa al bilancio comunale 2011 è datata 6 luglio, ossia tre giorni prima della “trasferta”. Tale determina è firmata dalla direttrice dello staff del Consiglio comunale, Maria Pia Trevisani, ma non specifica alcuna causale: come parziale spiegazione è riportata solo una generica e non meglio precisata missione a Siena. Peccato che partecipare ad una manifestazione come “Se non ora quando” difficilmente possa ritenersi “missione istituzionale”.
Il Comune di Bologna evidentemente non ha avuto nulla da obiettare.
Al momento non sussiste ancora un’ipotesi di reato, ed il caso potrebbe pure finire con un’archiviazione o con una semplice segnalazione alla Corte dei Conti. Questo dal punto di vista giudiziario.
Ma i bolognesi saranno contenti di sapere che c’è una consigliera comunale che spende soldi pubblici per recarsi a cortei e manifestazioni come “Se non ora quando”?
Bella “missione istituzionale”!
mercoledì 14 settembre 2011
Si chiama Simona e fa la Presidente del Consiglio Comunale di Bologna.
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